Baltic 142 Canova, su un 43 metri bastano due persone d’equipaggio

Baltic 142 Canova rivoluziona la crociera a vela con soluzioni all'avanguardia su un cruiser che girerà il mondo

23 January 2019 | di Redazione Daily Nautica
Baltic 142 Canova
Baltic 142 Canova

Nelle sale dello Yacht Club Italiano di Genova, il più antico del Mediterraneo, a dicembre è stato svelato un progetto che rivoluziona la crociera a vela: il Baltic 142 Canova, maxi yacht di 43 metri.

Canova 142 è l’ultimo progetto di Baltic Yachts e dovrebbe toccare l’acqua nella primavera del 2019. Un gigante del mare, 43,33 metri di lunghezza per 9 di larghezza, che si appresta a girare il mondo. Questa barca non nasce per le regata ma vanta a  bordo tantissima tecnologia ed un lavoro di progettazione da top yacht.  Anche senza la parte “race”, sarà lo stato dell’arte  per quel che riguarda la crociera a vela.

43 metri, foil e chiglia retrattile: pronti a stare comodi?

Il Baltic 142 Canova è un 43 metri con chiglia retrattile, foil DSS, un piano velico con randa square top e volanti. Queste caratteristiche sarebbero normali se la barca in questione fosse una barca da regata pura. Invece questa imbarcazione è studiata per la crociera e l’easy sailing. Le sue grandi dimensioni sono dovute alla presenza di una cabina armatoriale a centro barca e di un ampio tender garage a poppa, che hanno influenzato tutto il layout interno.

La comodità è alla base e con la cabina armatoriale a centro barca gli effetti “collaterali” del mare si sentono meno (per chi si trova all’interno). Se a questo accorgimento aggiungiamo che il beccheggio ed il rollio (i movimenti della barca in acqua) sono sensibilmente ridotti dai foil DSS (delle “ali” che stabilizzano lateralmente la barca), capiamo anche il perché di questa soluzione tipicamente “race”. E poi?

Bastano due persone per 43 metri

Quando c’è poco vento la grande randa square top e le volanti permettono di sfruttare al meglio le condizioni, ma bastano poi due persone per ridurre la vela e non dover usare più le volanti (che possono essere d’ostacolo). L’easy sailing è fondamentale in questa barca che nonostante le dimensioni può essere condotta senza problemi con un equipaggio ridotto grazie al sistema di automazioni e semplificazioni di bordo. In sostanza due persone sono in grado di gestire tutto, comprese le centinaia e centinaia di metri quadri di vele, 18 metri di boma (oltre alle vele di prua).

baltic yacht canova

Baltic 142 Canova

L’aria di mare diventa condizionata

Una delle caratteristiche di Canova 142 è che non ci sono osteriggi (aperture) in coperta e quindi il ricambio d’aria è principalmente affidato all’aria forzata. In questo modo si crea un ambiente che ricorda quello di una villa, sospesa però in mezzo al mare e navigante. Un’altra chicca saranno le cabine flottanti con pannelli staccabili. Tutta la barca – e con “tutta” intendiamo anche ciò che le cabine di solito nascondono – sarà facilmente raggiungibile grazie ad un sistema di pannelli staccabili che semplificherà ogni tipo di intervento a bordo. Inoltre le cabine saranno costruite con un sistema particolare di pannelli intorno per ridurre al massimo rumori e vibrazioni.

Addio benzina, solo elettrico!

Nel mondo delle soluzioni sostenibili Canova 142 stupisce tutti perché è completamente elettrica, non ha un motore termico ed è autosufficiente dal punto di vista energetico. Se si pensa che tutte le manovre (tutto ciò che sono le regolazioni delle vele e della barca come le issate e tanto altro) sono comandate elettricamente, si comprende, almeno in parte, la portata del lavoro tecnologico su questa barca. Come si genera l’energia? Principalmente con il trascinamento dell’elica. A 14 nodi questa barca produce 20 Kw perdendo per l’attrito solo mezzo nodo.

Scheda tecnica:

  • LOA: 43.33 metri
  • DWL: 41.60 metri
  • BEAM: 9.00 metri
  • DRAFT: 6,50/ 3,80 metri
  • Displacement: 145.000 kg
  • Ballast: 49.000 kg
  • Naval Architect: Farr Design Yacht
  • Exterior Designer: Micheletti + Partners
  • Interior Design: Baltic Yachts / Micheletti + Partners

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3 commenti

  1. Alberto Angelici says:

    Estrema bellezza che nasce dalla semplicità. Perché, come soleva ricordare la grande couturière Coco Chanel, “ la semplicità non è un facile punto di partenza ma un sofferto punto d’arrivo.
    Magnifica realizzazione con la quale i grandi cantieri e i più prestigiosi studi di progettazione dovranno d’ora in avanti confrontarsi. Questo sotto il profilo estetico. Non entro invece nel merito delle soluzione tecnologiche adottate, anche se mi permetto di avanzare qualche riserva sulla sufficienza di 20 kw/h generati a 14 knots dall’asse elica per i molteplici servizi di bordo.

  2. Giuseppe Martines says:

    Il progetto è ambizioso nel suo complesso, a partire dall layout inedito per finire proprio con propulsione e impiantistica ma, credimi, pensato da e per chi naviga veramente. Condurre questa barca per lunghe tratte con solo due persone vigili non sarà affatto utopico, così come non lo sarà la pressoché totale autonomia energetica. Ti ricordo che i picchi di richiesta energetica potranno essere tranquillamente assorbiti dal pacco batterie….

  3. Stefano spangaro says:

    Non é così semplice come la raccontate voi..solo per ormeggiare c’è ne vogliono di più, per non parlare dell ingegnere di bordo che ne ha di lavoro da fare…e 20 kw bastano appena per L.aria condizionata, per non parlare di winch PTO, ecc… non confondete la gente, per navigare in assetto da traversata 12 persone…ciao spanghy

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