I diorami di Simona Cozzupoli alla Libreria del Mare di Milano: quando il grande blu è racchiuso in un collage

Le creazioni dell'artista esposte nella libreria milanese sono realizzate con carta, vetro, legno, colla e tantissima immaginazione

22 February 2024 | di Manuela Facino

La Libreria del Mare di Milano (via Broletto 28) apre le sue porte alle opere a tema marino di Simona Cozzupoli, artista milanese classe 1977, specializzata nella creazione di diorami, cioè miniature e riproduzioni bidimensionali e tridimensionali di luoghi, personaggi e ambienti. Il diorama ha la capacità di racchiudere in un piccolo spazio, con un pizzico di magia, qualcosa di più grande, in questo caso il profondo mare.

L’artista realizza le sue creazioni utilizzando principalmente la carta, ma anche il vetro, scatole di legno, cartoncino e colla. Noi di Daily Nautica abbiamo avuto la possibilità di intervistarla, per farci raccontare il suo mondo e la sua arte.

Come sono nate le sue creazioni? Ha sempre avuto la passione per il mare?

Le mie creazioni sono nate, in un certo senso, dal ricordo nostalgico dell’infanzia e dal desiderio di creare degli oggetti in grado di rievocare un periodo così particolare dell’esistenza al quale mi sento profondamente legata. Ho sempre avuto la passione per il mare, che è presente già nei miei primi diorami: sia nelle composizioni con i pesci di carta, sia in quelle con le barchette origami in miniatura.

In una mia opera recente, intitolata “Navigatio vitae” (Sulla stessa barca), le immagini di un uomo e di una donna, ritagliate da una vecchia fotografia in bianco e nero, attraversano il mare dell’esistenza su una piccola barchetta origami. Se il mare simboleggia l’esistenza, con le sue continue oscillazioni, attraversarlo diventa allegoria del vivere: ognuno di noi, vivendo, compie un viaggio. E tutti, nessuno escluso, ci troviamo nella medesima condizione mortale. In questo senso è il caso di dire che “siamo tutti sulla stessa barca”. Come il mare, anche la barca è un archetipo: è il mezzo che ci conduce, nel nostro viaggio terreno, da una sponda all’altra. Del resto il tempo tra-scorre proprio come l’acqua scorre.

Di quali materiali si serve per le sue opere?

Il materiale principale è sicuramente la carta. Spesso i protagonisti dei miei diorami sono i personaggi delle carte da gioco ritagliati da vecchi mazzi, mentre da libri scientifici degli anni ’60 e ’70 ritaglio le immagini di pesci, conchiglie e farfalle, con le quali alludo alle collezioni di naturalia delle Wunderkammer. 

Con i ritagli di piante realizzo collage tridimensionali, di gusto surreale, caratterizzati da fitti intrichi vegetali, che suscitano un senso di horror vacui e lasciano intravedere architetture, statue o animali ibridi immaginari. Altri protagonisti frequenti dei miei lavori sono gli origami in miniatura. Infine, da qualche mese ho cominciato una nuova serie dedicata alla riflessione sul trascorrere del tempo, nella quale utilizzo vecchie fotografie in bianco e nero di persone sconosciute.

È la prima volta che espone alla Libreria del Mare?

Sì, espongo alla Libreria del Mare per la prima volta e sono felice che le mie opere a tema marino abbiano trovato qui uno scenario perfetto in cui inserirsi. Il mio ultimo diorama l’ho immaginato proprio per questo spazio: si intitola “Mare Magnum” e l’ho realizzato in una scatola di legno che (ironia della sorte!) era una confezione del salmone affumicato. Le illustrazioni bidimensionali di pesci e conchiglie, collocate a diverse profondità all’interno della scatola, giocano a creare l’illusione della tridimensionalità. Dall’immagine di una conchiglia, che ho reso volumetrica curvando e “imbottendo” il cartoncino, si srotola un cartiglio azzurro recante la scritta “Mare Magnum”.

L’espressione latina è usata oggi per esprimere una massa grande e disordinata e allude qui alla quantità caotica di pesci concentrati in una porzione ridotta di mare. L’illustrazione della conchiglia, che da bidimensionale è diventata tridimensionale, ci inganna sulla sua vera natura, ci illude o, in altre parole, si prende gioco di noi e così ci riporta alla dimensione ludica dell’infanzia. La dimensione ludica è presente anche in “Pescare una carta“, un altro diorama esposto alla Libreria del Mare. Qui l’espressione verbale è tradotta sul piano visivo e oggettuale in maniera letterale, visto che una carta da gioco è infilzata a un amo proprio come se qualcuno l’avesse pescata. Un modo giocoso per riflettere sul misterioso rapporto che lega parola, immagine e significato.

Milano è bellissima ma… senza il mare! Se non l’ha già fatto, pensa di portare i suoi lavori in spazi espositivi più costieri?

L’estate scorsa ho avuto l’opportunità di portare i miei diorami a tema marino a Levanto, in Liguria, nel punto vendita stagionale di Ciasmo, un concept store ricercato e pieno di creatività che ha la sua sede principale aperta tutto l’anno proprio a Milano.

Quali progetti ha per il futuro?

Vorrei fare qualcosa con i tarocchi, sono attratta dalla loro ricca simbologia esoterica.

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