Vela e inclusione: nasce la nuova scuola Hansa 303 della Marina Militare e della Lega Navale

Eleonora Ferroni, velista Hansa 303: "Conosco persone che pensavano di non poter più salire su una barca. Grazie all’Hansa 303 hanno scoperto di poterlo fare nuovamente"

29 March 2024 | di Maria Cristina Sabatini

Un mare inclusivo e la possibilità per tutte le persone, ognuna con le proprie fragilità o disabilità di godere del vento sulla pelle, del piacere di andare a vela o dell’adrenalina della competizione. È l’obiettivo della scuola di vela Hansa 303, progetto nato dalla sinergia tra la Marina Militare e la sezione spezzina della Lega Navale Italiana che vede la collaborazione dell’Università di Firenze.

Che lo sport sia un solido pilastro per la formazione dei giovani è un principio assodato. Che da esso derivi un evidente benessere fisico e mentale per tutti gli individui che lo praticano, a maggior ragione per coloro che presentino delle fragilità, anche. La scuola di vela Hansa 303 vuole, però, alzare l’asticella e divenire anche un valido sostegno alle politiche sociali portate avanti attraverso lo sport. Un’iniziativa che potrebbe avere importanti benefici non solo sul benessere degli atleti, ma anche ricadute nel tessuto  familiare che sostiene quotidianamente le persone più fragili.

Con le Hansa 303 tutti possono imparare ad andare a vela

Ad ospitare gli appassionati di mare desiderosi di apprendere i primi rudimenti della vela saranno le colorate Hansa 303, imbarcazioni economiche, stabili, molto comode da navigare, anche con una sola mano. La neonata scuola si rivolge a persone con differenti fisiche, intellettive o psichiche, proponendo, grazie all’ausilio di tre maneggevoli derive Hansa 303, due della sezione velica della Marina Militare e una della sezione spezzina della Lega Navale Italiana, corsi di vela per persone di età superiore ai 14 anni.

Le parole di Eleonora Ferroni, velista Hansa 303

Eleonora Ferroni è un’atleta della LNI di Chiavari. Da circa 7  anni va a vela sulle Hansa 303 e nel tempo è divenuta un’esperta velista tanto da essere stata convocata anche ad alcuni raduni della Nazionale paralimpica: “Ho iniziato – racconta – unicamente ed esclusivamente sulle Hansa 303. Mi sono avvicinata alla vela con queste imbarcazioni, grazie ad un progetto simile, nato a Chiavari, in cui la LNI offriva questa opportunità. Da lì ho scoperto questo talento. Mio padre navigava sui mercantili, quindi l’amore per il mare c’è sempre stato. Nata e cresciuta a Genova, ho sempre apprezzato il mare. Con Hansa 303 ho scoperto il mare da un’altra prospettiva: vedere la città dal mare, piuttosto che il mare dalla città”.

“Per persone che hanno una difficoltà che sia motoria, psichica o di qualsiasi altra tipologia – sottolinea Eleonora Ferroni – il valore aggiunto che queste imbarcazioni ti danno è quello di provare un’attività che pensavano non si potesse più fare. Conosco persone che prima di aver avuto un incidente o una malattia, facevano vela e pensavano di non poter più salire a bordo di una barca. Grazie all’Hansa 303 hanno scoperto di poter fare nuovamente quello che amavano e che volevano continuare a svolgere”.

Vela, professionalità e ricerca scientifica

Tutti i partecipanti ai corsi saranno seguiti da istruttori della Marina Militare e della Lega Navale Italiana. Il progetto, inoltre, vedrà la collaborazione scientifica di un’équipe di ricercatori e studenti dei dipartimenti di Medicina Sperimentale e Clinica e di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze, che ne monitoreranno i progressi socio-comportamentali.

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