Francesco Rogantin a DN: “La tecnologia renderà la nautica sempre più green”
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- 23 July 2024
Tecnologia e tradizione, sostenibilità e materiali innovativi, essenzialità e rifiniture di pregio. Imbarcazioni sempre più simili ad abitazioni, ma che avvicinano l’armatore agli spazi esterni e al mare. Saranno così le barche del futuro? DN ha raccolto nella sua video intervista le opinioni di alcuni grandi designer della nautica, che hanno preso parte alla prima edizone del Blue Design Summit di La Spezia.
Secondo Antonio Luxardo di Optima Design, le imbarcazioni del futuro potranno vantare delle nuove funzioni. Inizialmente saranno degli ibridi che si andranno a delineare nel tempo, portando alla nascita di nuove imbarcazioni. “Professionisti che vengono dal di fuori del settore nautico – spiega il chief designer di Optima Design – ma anche sistemi tecnologici nuovi e propulsioni non nuove ma oggi considerate anche in ambito nautico, offriranno una grande apertura e possibilità di creare tante cose nuove”.
Per Leonardo Cecchi di ArDeMo Y&D, le imbarcazioni del futuro saranno sempre più aperte verso l’esterno e in contatto con il mare. Ciò si tradurrà in un “abbattimento delle barriere, della distanza tra le mega imbarcazioni e l’ambiente marino – sottolinea Cecchi – quindi con grandi vetrate, grandi spazi aperti e grandi terrazze sul mare. Poi, saranno sicuramente più ecologiche“.
Anche per lo yacht designer di fama internazionale, Francesco Paszkowski, le barche del futuro dovranno tenere conto di aspetti tecnici legati alla sostenibilità e ciò sarà tradotto anche nella declinazione delle forme. “Gran parte delle barche – afferma il designer – dovranno tenere conto di aspetti prettamente tecnici quali l’utilizzo dell’idrogeno e dei pannelli solari da integrare sulle superfici che non vengono calpestate e che permettono di aumentare la capacità di assorbire energia che possa essere poi utilizzata per la parte di hotellerie, aree verdi o per stare in banchina”.
Gli armatori di oggi sono molto attenti alle tematiche ambientali e alla sostenibilità. Ne sono convinti anche Marco Bonelli e Marijana Radovic di M2 Atelier, che vanno incontro a queste nuove esigenze con l’utilizzo di materiali naturali ma con una particolare attenzione alla provenienza.