Lo studio di progettazione milanese m2atelier firma gli interni del superyacht Ace dei cantieri Conrad di Danzica, l’imbarcazione più grande finora mai realizzata in Polonia. Prima unità della serie C144 del marchio polacco, è lunga 44,5 metri ed è stata varata a fine 2022 per un armatore svizzero, riscuotendo subito un particolare successo, tanto che è già in costruzione un secondo esemplare e in vendita un terzo.

La realizzazione, durata due anni, ha coinvolto, in collaborazione con Conrad, Raymond Langton e Diana Yacht Design per gli esterni e gli architetti Marco Bonelli e Marijana Radovich – fondatori di m2atelier – per gli interni che si distinguono per un principio distributivo e organizzativo assolutamente conforme a quello delle case di città.

“Abitare flottante”, l’idea per gli interni di Ace

I progettisti hanno sovvertito i canoni abitativi solitamente applicati ai rigidi standard di uno yacht, per sposare una causa molto più libera e contemporanea, capace di decostruire i codici tradizionali dello stile a bordo, eliminandone le disfunzionalità.

Il risultato è un “abitare flottante” fluido e confortevole, votato alla modernità e all’informalità del vivere sull’acqua. Tutti gli allestimenti e le soluzioni formali tipici del design nautico, in Ace vengono riletti, ripensati, ridotti o dislocati, nel segno dello slogan “less is enough” (meno è abbastanza) che contraddistingue da sempre il lavoro della coppia di progettisti.

“La barca – spiegano Marco Bonelli e Marijana Radovich – nasceva con un’impostazione più standardizzata: abbiamo lavorato sulle aperture, sugli allineamenti, sulla fluidificazione degli ambienti, sulle prospettive, sulla continuità, sulle proporzioni per cercare di ampliare la percezione generale degli spazi. La sensazione finale a bordo di Ace è che ci si trovi su una imbarcazione più grande.”

Fluidità spaziale, luce e raffinatezza materica

Gli elementi per ottenere questo risultato sono porte scorrevoli a tutta altezza e a scomparsa e arredi quasi totalmente sospesi da terra: la maggior parte dei mobili “galleggia” sul pavimento di legno, a servizio di una successione ininterrotta di ambienti senza soluzione di continuità. Una sensazione accentuata anche dall’utilizzo della luce naturale al pari di una componente architettonica, stemperata e filtrata man mano che si avanza dal ponte esterno verso spazi più chiusi e intimi. È il dialogo tra illuminazione e ombra, con tutti i gradienti possibili tra questi due estremi, che a bordo del motoryacht Ace dà profondità, crea volume, modella la percezione del vivere in barca da parte dei passeggeri.

La filosofia “less is enough” guida anche la scelta materica delle finiture degli interni, secondo un abaco ridotto e selezionato ma al contempo estremamente prezioso e raffinato: legno chiaro (teak all’aperto, rovere al chiuso), marmo, pelle, tessuti in nuance naturali. Unici accenti più scuri quelli dei dettagli metallici che punteggiano ritmicamente l’insieme, reso lussuoso proprio da questo accurato lavoro di accostamento e di lavorazione delle superfici.

L’armatore (sin da subito disponibile ad assecondare la concezione abitativa informale proposta da m2atelier) e i suoi ospiti possono così godere di un’esperienza a bordo assolutamente unica e personale, abitando la barca secondo la stessa modalità libera con cui è stata concepita. Che si traduce in flessibilità, eleganza misurata, essenzialità formale e grande trasparenza, per ricordare comunque che è un “abitare flottante”.