Andrea Razeto: “Uno dei periodi più belli della mia vita? Vivere in barca per qualche mese mentre ristrutturavo casa”

L’amministratore delegato di Fratelli Razeto e Casareto, azienda che produce serrature, maniglie e altri accessori per navi e imbarcazioni, racconta il suo legame con il mare e il suo lavoro in Icomia, associazione dell’industria nautica mondiale

Nato a Recco nel 1967, Andrea Razeto è consigliere e amministratore delegato di F.lli Razeto e Casareto S.p.A., società, fondata nel 1920, che produce serrature e maniglie per navi e barche da diporto. Già vice presidente di Ucina Confindustria Nautica dal 2012, Andrea Razeto dal 2018 è anche presidente di ICOMIA (International Council of Marine Industries Associations), l’associazione che dal 1965 riunisce le 40 maggiori federazioni nautiche nazionali del mondo, con la missione di costituire una voce unica dell’industria nautica mondiale.

Dal 2015 era vice presidente del sodalizio, a cui aderiscono Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Colombia, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, India, Irlanda, Italia, Giappone, Corea del Sud, Libano, Malta, Olanda, Nuova Zelanda, Nigeria, Norvegia, Polonia, Portogallo, Singapore, Sud Africa, Spagna, Sri Lanka, Svezia, Svizzera, Taiwan, Thailandia, Turchia, Gran Bretagna e USA.

Presidente Razeto, possiamo dire che le sue maniglie le hanno aperto la porta verso la nautica mondiale. Come avete fatto a unire un oggetto di uso quotidiano, come una maniglia, all’altissima specializzazione che avete raggiunto nel settore nautico e navale?

In realtà non produciamo solo maniglie, anzi, le maniglie sono solo uno dei prodotti progettati e costruiti da noi. La nostra produzione annovera quasi 500 diversi articoli, principalmente serrature ed accessori per porte e mobili di bordo. Si possono trovare nostri prodotti su ogni tipo di nave e imbarcazione, sia in Italia che all’estero (esportiamo circa il 50% della produzione): dalle navi da crociera, traghetti, militari che su superyacht, barche a motore e barche a vela, sia sulle porte e parti esterne che in quelle interne.

La specializzazione è frutto di un costante aggiornamento ed ascolto delle esigenze dei clienti, che negli anni, attraverso l’evolversi delle tecnologie, ci ha portato ad avere prodotti pensati, progettati e costruiti per essere utilizzati a bordo di navi ed imbarcazioni quindi su mezzi che sono in costante movimento, sono soggetti a sollecitazioni dovute al moto ondoso, alle vibrazioni del motore, all’ambiente salino. Ciò significa che si debba curare non solo la scelta di materiali che non siano soggetti a corrosione, quali ottone e acciaio inossidabile, ma anche la robustezza dei componenti e la peculiare progettazione dei meccanismi.

Solo in epoche più recenti, seguendo le richieste del mercato e degli armatori sempre più esigenti, abbiamo lanciato alcune linee di maniglie esclusive, riuscendo a coniugare tecnologia, arte e design e trovando in collaborazioni con aziende eccellenti, una soluzione pratica che adatti oggetti di lusso all’uso marino.

Prima la vice presidenza di Ucina, ora presiede un’associazione che dovrebbe mettere d’accordo 40 Paesi. In Italia e nel mondo, la nautica riuscirà mai a parlare con una voce sola o quanto meno con voci concordanti?

La ringrazio per come ha posto questa domanda. Mi permette di chiarire che, se lei intende che debba esserci una voce sola nella nautica, questo già avviene. Infatti Ucina come ICOMIA ed EBI (l’associazione europea, della quale è presidente Piero Formenti) sono le uniche associazioni, rispettivamente in Italia e nel mondo ed in Europa, a rappresentare tutta la filiera nautica dalla produzione al commercio di accessori, di motori, di imbarcazioni di ogni genere e tipo, di servizi portuali, turistici etc. Questa esclusiva rappresentatività, peraltro riconosciuta da Confindustria, porta le nostre associazioni a rappresentare la nostra industria in tutte le sedi istituzionali, normative e legislative a nome di tutte le aziende, associate e non.

Lei è nato a Recco, quindi vive sul mare da sempre. Al di là del suo lavoro, oggi qual è il suo rapporto con il mare e che tipo di “frequentatore” è?

Per un rivierasco come me che è abituato tutti i giorni a guardare il mare dalla finestra come prima cosa appena sveglio, il rapporto con il mare non può che essere definito come una simbiosi. In ogni stagione c’è sempre un buon motivo per andare al mare: una passeggiata sulla spiaggia, una nuotata, uscire in barca o anche semplicemente sedersi davanti al mare per osservarlo, leggere o prendere un aperitivo. Quando penso alla vacanza mi viene sempre in mente il mare come prima cosa. Uno dei periodi della mia vita che ricordo più volentieri è quando pochi anni fa, dovendo ristrutturare casa, abbiamo deciso con la mia famiglia di abitare in barca per qualche mese.

Barca a vela o a motore?

A casa, fin da bambini siamo sempre stati abituati ad andare in barca, avevamo un gozzetto di legno che, in assenza di adulti, potevamo usare solamente a remi. Allo stesso tempo abbiamo imparato ad andare in barca a vela, in optimist, partecipando anche a diverse regate. Crescendo ho sempre continuato ad avere barche, gozzi, rigorosamente di legno, con cui uscivo tutto l’anno a pesca o anche semplicemente per godere dello stare in mare. La mia preferenza è comunque sempre per le barche a motore, non necessariamente veloci, ma che abbiano un aspetto efficiente, robusto e professionale ed al tempo stesso comode, che permettano di essere vissute per lunghi periodi.

 

Giuseppe Orrù

Foto di Claudio Colombo

 

 

NAUTICA IN UN RITRATTO. Un progetto di Liguria Nautica e Claudio Colombo che propone una galleria di personaggi liguri o comunque con un legame con la nostra regione, che hanno lasciato un segno nella nautica italiana o con profonde radici e sinergie con il nostro mare. Per ognuno di loro, vi presenteremo un ritratto fotografico realizzato da Claudio Colombo e un’intervista del nostro giornalista Giuseppe Orrù, per conoscere meglio ogni protagonista, anche con curiosità sulla loro vita privata.

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