Un mini-reattore nucleare sulle navi: il progetto di Newcleo, Fincantieri e Rina

Le tre società hanno firmato un accordo per esplorare il progetto di un mini-reattore da utilizzare su grandi navi, con il potenziale di decarbonizzare l'industria navale

27 July 2023 | di Valerio Caccavale

Newcleo, azienda di tecnologia nucleare impegnata nello sviluppo di reattori innovativi, ha firmato un accordo con Fincantieri e RINA, multinazionale di ispezione, certificazione, classificazione navale e consulenza ingegneristica, per unire le proprie competenze e applicare l’energia nucleare nel settore navale, sfruttando la tecnologia dei piccoli reattori modulari raffreddati a piombo di Newcleo.

Un mini-reattore nucleare

Il progetto prevede l’installazione di un mini-reattore chiuso sulle navi, che funzionerebbe come una piccola batteria nucleare in grado di produrre una potenza elettrica di 30 MW. Ciò comporterebbe rifornimenti sporadici (solo una volta ogni 10-15 anni), una manutenzione molto limitata e una facile sostituzione del reattore a fine vita.

Secondo le tre società, l’utilizzo dell’energia nucleare potrebbe essere la svolta per decarbonizzare rapidamente un settore alle prese con l’enorme consumo di combustibili fossili e le conseguenti emissioni di carbonio.

“Il miglioramento dell’efficienza del carburante sulle navi – commenta Ugo Salerno, CEO di RINA – sta già dando buoni risultati nel ridurre l’impatto ambientale. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi fissati per questo settore, abbiamo bisogno di combustibili alternativi con un basso contenuto di carbonio dall’estrazione allo smaltimento. L’energia nucleare sarà una delle risposte a questi obiettivi. Inoltre, i reattori nucleari modulari di piccole dimensioni saranno la soluzione più efficiente per applicare l’energia nucleare alla propulsione navale civile”.

Salvaguardare il sistema marino

L’industria navale, attraverso l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), ha approvato la scorsa settimana i nuovi obiettivi sulla riduzione delle emissioni di gas serra, per azzerarle entro o intorno al 2050. Sebbene l’industria navale trasporti ancora il 90% delle merci del mondo, uno studio del 2020 dell’IMO conferma che le sue emissioni di anidride carbonica sono meno del 3% delle emissioni totali di CO2 prodotte dall’uomo. Tuttavia le azioni dei grandi attori di questo settore hanno il potenziale per generare un mercato ancora più sostenibile.

Per i promotori del progetto, infatti, l’uso di questo tipo di energia nucleare sulle navi potrebbe essere un passo importante per la salvaguarda dell’ecosistema marino. In caso di incidente, il piombo liquido all’interno del reattore si solidificherebbe raffreddandosi a contatto con l’acqua fredda, racchiudendo il nucleo del reattore in un involucro solido e contenendo tutte le radiazioni grazie alle proprietà schermanti del piombo.

I reattori di Newcleo eliminerebbero l’attuale necessità di rifornimenti frequenti e, al termine della loro vita, l’intera unità verrebbe semplicemente rimossa e sostituita con una nuova, mentre l’unità esaurita verrebbe portata via per lo smantellamento e il riprocessamento.

“Sono lieto – ha dichiarato Stefano Buono, Ceo di Newcleo – di lanciare insieme a Fincantieri e RINA un progetto di propulsione navale nucleare civile con questo importante studio di fattibilità. Fin dalla nostra nascita, l’ambizione di Newcleo è stata quella di contribuire ad accelerare la decarbonizzazione e di fornire energia pulita per soddisfare le esigenze delle comunità e delle imprese. Guardo con fiducia ai risultati dello studio di fattibilità e alle prossime tappe del progetto”.

 

 

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4 commenti

  1. Francesco Garatti says:

    Sicuramente gli studi in questo senso sono importanti.Da qui a là,strada facendo verranno messi a punto degli impianti sicuri,economici e di bassissimo impatto ambientale.Auguro di cuore buon lavoro agli scienziati che lavorano a questo progetto,sta di fatto che la ricerca seria salverà il mondo.

  2. divelions says:

    Che bello!a quando le auto con propulsione nucleare?E addio alla benzina.E con gli scarti,ci facciamo dell’uranio impoverito.

  3. luciano lorenzoni says:

    Così tra qualche anno consumiamo un po meno petrolio , ma poi il mondo sarebbe pieno
    di sostanze radioattive che non verrano smaltite ( forse fra qualche decine di miglia di anni )
    a me sembra moltiplicato per 100.000 l’invenzione della plastica , complimenti – luciano

    • Manlio Amaducci says:

      Bravo Luciano, hai deciso e comunicato tutto tu. Si potrebbe sapere dove hai trovato con assoluta certezza i dettagli di ciò che comunichi ? Non per contestare ma per dovere di corretta informazione.

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