La Marina degli Stati Uniti vara la prima nave invisibile
Dotata di tecnologia Stealth e di cannoni elettromagnetici, il cacciatorpediniere Tulsa è la nave più potente mai realizzato dall’uomo
“Difesa On Line”, testata giornalistica specializzata nel settore dell’industria bellica, le definisce come “le navi più potenti mai progettate dall’uomo”. E se lo dicono loro, c’è da crederci. Stiamo parlando della cosiddetta classe Zumwalt, cacciatorpedinieri di modernissima progettazione, il cui primo esemplare è stato varato il 28 ottobre del 2013. Ma l’ultima nata della famiglia – la quindicesima di una serie che prevedeva una trentina di navi – messa in acqua sabato 16 febbraio nei cantieri navali di Bath, nel Maine, ha qualcosa in più: è invisibile.
Fantascienza? No, ma ci siamo vicini! L’incrociatore Lcs-16, che ha preso il nome dalla città di Tulsa, nell’Oklahoma, è dotato di una tecnologia simile a quella degli aeroplani Stealth, volta a ridurre il calore, il rumore e le altre emissioni che rendono la nave percepibile dai sensori di rilevamento nemici. Se consideriamo che anche la stessa costruzione del cacciatorpediniere è disegnata lungo linee ”avveniristiche” appositamente studiate per mimetizzarlo nell’ambiente marino, si comprende come la nave risulti pressoché inindividuabile dai radar. Invisibile, insomma.
Il varo di uno dei primi esemplari della classe di cacciatorpediniere dedicata all’ammiraglio Elmo Zumwalt della Marina degli Stati Uniti
Una perfetta macchina da guerra, la Tulsa, che ha il difetto – oltre a quello di essere per l’appunto una macchina pensata solo per la guerra – di costare una vagonata di soldi. La sua realizzazione sarebbe costata la bellezza di circa 4 miliardi e 400 milioni di dollari. Un solo proiettile sparato dalla sua torretta costa 800 mila dollari.
Tanto è vero che, per fare “economia” – scusate, ma non possiamo esimerci dal virgolettare questo termine – la Marina Statunitense ha deciso di pensionare le vecchie bocche da fuoco per sostituirli con dei cannoni elettromagnetici, alimentati dalla potente centrale elettrica in funzione nella nave, che spara proiettili con una velocità sette volte superiore a quella del suono, infinitamente più letali ma evidentemente anche meno costosi.
Il varo della nave invisibile non può non riportarci alla memoria la storia di un’altra nave invisibile e di un esperimento che sarebbe stato condotto, sempre dalla Marina degli Stati Uniti, ai tempi dell’ultima guerra mondiale. Era il 28 ottobre del 1943. Il luogo, la costa davanti alla città di Filadelfia. E sulle banchine, a dirigere le operazioni, ci sarebbe stato anche un certo Albert Einstein. Ma di questa vicenda, racconteremo tutto in una prossima puntata della nostra rubrica sulle storie di mare.
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