Un predatore dalla testa molto strana: alla scoperta dello squalo martello

E’ uno dei pesci più conosciuti e più amati di sempre per via del suo aspetto, ma attenzione a non avvicinarsi troppo. Ecco tutto quello che c’è da sapere sugli squali martello

Esistono diversi tipi di squali che vivono non distante dai nostri mari. Saperli riconoscere non è sempre facile, anche per il fatto che su alcuni sappiamo ancora ben poco. C’è però un genere che salta subito all’occhio e che ha guadagnato molta popolarità grazie al suo aspetto. Stiamo parlando dello squalo martello.

Così chiamato per la forma insolita della testa, appiattita ed estesa, che ricorda proprio quella di un martello. I suoi occhi sono posizionati agli estremi, il che gli conferisce una visione a quasi 360 gradi. Tuttavia, avendo gli occhi ai lati della testa, c’è un punto cieco direttamente davanti al naso.

Lo squalo martello è dotato di un elevato numero di organi sensoriali che gli permettono di individuare altri esseri viventi tramite i campi magnetici. Questa maggiore sensibilità gli consente di trovare il suo pasto preferito, le razze.

Squali martello e dove trovarli

Quasi tutti gli squali martello appartengono al genere Sphyrna (9 specie). Lo squalo testa d’ala, invece, è l’unico membro del genere Eusphyra. Le differenze riguardano principalmente la forma della testa, il colore e le loro dimensioni. Per fare un esempio, lo squalo martello maggiore ha una testa ampia e spessa e il colore del dorso è tendente al grigio, col ventre più chiaro. Le sue dimensioni possono arrivare fino a 6 metri.

Molte di queste specie si muovono in branchi durante il giorno, mentre di notte si trasformano in cacciatori solitari. Si possono trovare in tutti gli oceani ed amano nuotare nelle acque temperate, soprattutto lungo le zone costiere. Quando è estate, gli squali martello spesso migrano in massa alla ricerca di acqua più fresca. Quando devono cacciare, capita anche che si spingano più in profondità, ma solo per brevi periodi. Una ricerca condotta dal biologo Mark Royer dell’Università delle Hawaii ha rilevato infatti che, per mantenere la propria temperatura corporea, lo squalo martello trattiene il respiro quando si deve immergere in profondità.

Ci sono continui avvistamenti di squali martello anche nel Mediterraneo, soprattutto nel canale di Sicilia e intorno all’isola di Lampedusa. Tuttavia il più grande branco esistente di squali martello si trova nel mare della Colombia.

Gli squali martello possono attaccare l’uomo?

Sebbene siano etichettati tra gli squali potenzialmente più pericolosi, si sono registrati solo 15 attacchi contro gli esseri umani. Gli squali martello sono noti invece per cacciare gli squali pinna nera che si trovano anch’essi in acque poco profonde. La loro dieta si compone quindi di pesci, cefalopodi, crostacei e alghe.

Riproduzione

La riproduzione avviene per fecondazione interna. La durata della gravidanza è di circa 1 anno e possono nascere anche 12 o 15 cuccioli. Questi nascono già formati, quindi possono essere autosufficienti già a poche ore dal parto. Sfortunatamente lo squalo martello è fra gli squali meno longevi. La sua durata di vita media è di 44-45 anni, contro i 70 anni dello squalo bianco.

Rischio di estinzione

Tre specie di squali martello sono a rischio di estinzione. Uno di questi è il grande martello, che è minacciato dal commercio di pinne di squalo e dalla pesca illegale. La testa d’ala, la cui popolazione si ritiene sia diminuita del 50% in 42 anni, è anch’essa vittima della pesca eccessiva e delle reti ma lo smerlato è la specie più a rischio, tanto da ricevere la protezione dall’Endangered Species Act degli Stati Uniti nel 2014.

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