Alla scoperta di Kalymnos, l’isola delle spugne

Situata nell'arcipelago del Dodecaneso, in Grecia, questa piccola isola è caratterizzata da magnifiche spiagge e da un paesaggio montuoso molto frequentato dai free climbers

3 September 2018 | di Paolo Ponga
Kalymnos - arrivo a Pothia
Pothia

Se chiudiamo gli occhi e proviamo a percepire la realtà con gli altri sensi, a volte riusciamo ad avvertire stimoli differenti che aprono la nostra mente ad esperienze nuove o a ricordi ancestrali ben fissati nel DNA di un uomo del Mediterraneo. Così, se provando quest’esperienza sentiamo il profumo delle piante mescolato a quello dell’aria pulita, mentre i grilli fanno festa e un sole limpido ci riscalda, alternandosi con una brezza dolce proveniente dal mare che attenua la calura, probabilmente ci troviamo in un’isola della Grecia.

Pur essendo tutte diverse tra loro, le isole greche sono accumunate dalle sensazioni di cui parlavamo, dalla buona cucina e da un mare dai colori spettacolari. La piccola isola di Kalymnos, nell’arcipelago del Dodecaneso, non fa eccezione, con i piccoli e bianchi paesi arroccati su un paesaggio montuoso, famoso in tutto il mondo per i free climbers che qui possono godere di oltre 2 mila percorsi adrenalinici.

Oltre a questo, Kalymnos è famosa per essere l’isola delle spugne e dei suoi raccoglitori. L’isola mal si presta, infatti, ad attività produttive o agricole, a causa della ruvidezza del territorio che non consente di essere lavorato. Da sempre quindi la gente del posto per sopravvivere si è dedicata al mare, con la pesca e la raccolta delle spugne (qui molto presenti). Ancora oggi, quando il traghetto ti conduce a Kalymnos, è facile imbattersi in negozi che vendono spugne o espongono attrezzatura subacquea del passato, soprattutto elmi e mute da palombaro.

Da queste parti la calma e la gentilezza tipiche della popolazione greca non mancano, anche dopo la crisi del mercato delle spugne che ha portato a una forte emigrazione verso gli Stati Uniti e l’Australia, dimezzando la popolazione che oggi si stima intorno ai 15.000 abitanti, ben distribuiti tra i piccoli paesi dell’isola. Questa situazione ha portato ad una nuova attività lavorativa su Kalymnos, ora divenuta quella principale: il turismo. Lo straniero che approda sull’isola si trova immediatamente immerso nell’anima del posto, con le sue piccole case bianche, le tipiche taverne greche in cui mangiare un’ottima insalata o un piatto di pesce alla griglia, le baie in cui prendere il sole e i suoi abitanti, sempre gentili verso chi decide di fermarsi qui per un giorno o per tutta la vita.

La popolazione vive nei tipici paesi greci posti lungo la costa, a cominciare da Pothia (il capoluogo dell’isola). In questo caso, la cittadina non è antica ma risale all’incirca al 1850 quando il diminuire delle incursioni piratesche ha consentito alla gente che viveva nel castello di Chora di edificare una casetta al di fuori delle sue mura e, in seguito, un delicato paese a forma di anfiteatro. Qui i negozi per i turisti si alternano alle taverne, alle attività tradizionali e ai negozi di spugne.

Partendo da questa località poi vale sicuramente la pena dirigersi verso la parte occidentale di Kalymnos per godere delle magnifiche spiagge di sabbia o ciottoli e dei paesi di Myrties e Massouri, nonché per ammirare la piccolissima isola di Telendos, attualmente abitata da una cinquantina di persone e un tempo unita all’isola principale dalla quale dista 900 metri e da cui dipende amministrativamente. La leggenda narra che le due formassero un corpo unico, separato poi dal terribile terremoto del 535 d.C.

La visita alle isole del Dodecaneso (sotto il dominio italiano dal 1912 al 1943) rimane uno spettacolo ricco di sensazioni positive che ti fanno tornare indietro nel tempo e desiderare una vita più naturale legata a tradizioni spesso dimenticate.

Paolo Ponga

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