Strapoggia che paura: ma, se la controlli, in poppa stravinci

Portare la barca in strapoggia di per se è una cosa che i velisti professionisti fanno. Quando infatti c'è molto vento, si cerca di dare la massima quadratura possibile allo spinnaker: la barca, anche con l'aiuto del peso dell'equipaggio, navigherà sbandata sopravvento e così facendo otterremo un'andatura molto poggiata e al tempo stesso veloce

11 November 2016 | di Redazione Daily Nautica

La strapoggia è uno dei grandi spauracchi, insieme alla straorza, dei velisti meno esperti. Normalmente il rischio si presenta quando navighiamo sotto spinnaker con vento forte. Cosa succede?

Succede che un eccessivo carico dello spinnaker causa prima un forte sbandamento della barca sopravvento che tenderà velocemente ad andare alla poggia fino a causare una strambata involontaria. Il passaggio della randa sarà violento e provocherà una forte sollecitazione a tutta l’attrezzatura e soprattutto ad albero e sartie.

La manovra è ovviamente da evitare, ma come vedremo con la strapoggia si può giocare, ma l’importante è avere sempre chiare le manovre di controllo.

Controllare la strapoggia

Portare la barca in strapoggia di per se è una cosa che i velisti professionisti fanno. Quando infatti c’è molto vento, si cerca di dare la massima quadratura possibile allo spinnaker per fare meno strada possibile verso l’obbiettivo sottovento: la barca, anche con l’aiuto del peso dell’equipaggio, navigherà sbandata sopravvento e così facendo otterremo un’andatura molto poggiata e al tempo stesso veloce. Un ottimo compromesso tra rotta e velocità per raggiungere una boa sottovento. Attenzione però a non superare mai il limite della strambata involontaria. La barca va condotta al limite del fil di ruota, ma la stabilità in quest’andatura si ottiene solo se il trimmer dello spinnaker, il suo controtailer, e il randista, lavorano in perfetta sintonia senza restare mai statici.

Evitare la strambata involontaria

Per evitare che da un’andatura molto poggiata si passi a una disastrosa strambata involontaria sarà necessario avere bene a mente alcune correzioni da fare in caso di un eccessivo carico di pressione sulle vele.

Se la barca piuttosto che sbandare dolcemente assume un’andatura più nervosa, inclinandosi bruscamente sopravvento, è un chiaro campanello d’allarme. In diretta il tailer che ontrolla il braccio dovrà strallare alcune decine di centimetri il tangone, mentre il trimmer della scotta cazzerà velocemente la vela. Così facendo depotenziamo lo spinnaker nascondendolo leggermente dietro la randa e diminuendo il forte carico sopravvento che stava per rendere la barca instabile.

Mentre i due tailer manovrano in questo modo, contemporaneamente il randista cazzerà leggermente la scotta e il vang, per ridare alla barca una tendenza orziera che contrasti quella alla poggia. Così facendo la barca tornerà a un assetto normale e , passata la forte raffica, si potrà tornare a “lavorare” alla poggia per ottenere il migliore avvicinamento verso la boa sottovento.

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