Arkéa Ultim Challenge Brest: Charles Caudrelier in testa dopo 11 giorni di regata

Il 7 gennaio sono partiti da Brest (Francia) sei trimarani Ultim per il primo giro del mondo in solitario dei giganti del mare: ecco il punto della regata dopo 11 giorni in mare

18 January 2024 | di Francesca Pradelli

Che sarebbero andati veloci non c’era dubbio ma che in 11 giorni i primi in classifica avessero già disceso l’Atlantico e fossero in vista del primo capo da doppiare, quello africano di Buona Speranza, va oltre le previsioni. In mezzo, ci sono stati già molti colpi di scena. Partita da Brest (Francia) il 7 gennaio, l’Arkéa Ultim Challenge Brest, la prima edizione del giro del mondo in solitario a bordo dei trimarani Ultim 32/23, sta dimostrandosi all’altezza delle aspettative degli organizzatori, appassionati e skipper, in termini di emozioni.

I primi due giorni di regata, infatti, hanno visto questi giganti del mare inghiottire miglia a oltre 40 nodi di velocità, con i sei skipper impegnati in un ritmo più simile a quello di una regata di tre giorni che ad un giro del mondo. Con i primi cinque raggruppati in poche miglia di distanza, il duello è stato fin da subito più vivo che mai e le manovre si sono susseguite per mantenersi ai limiti di una zona depressionaria sul golfo di Guascogna e per non rischiare di finire in una zona senza vento. Charles Caudrelier, che ha guadagnato e mantenuto fin dalla partenza una solida prima posizione a bordo di Maxi Edmond de Rothschild, il 9 gennaio raccontava agli organizzatori di “non pensare affatto alla classifica”. “Mi concentro sulle ore che ho davanti a me”, spiegava, sottolineando di aver avuto l’impressione che nei primi giorni di regata “si andasse addirittura un po’ troppo veloce”. 

Qualche giorno dopo, il 14 gennaio, i primi quattro scafi (Tom Laperche, Charles Caudrelier, Thomas Coville e Armel Le Cléac’h) passavano ufficialmente nell’emisfero Sud, tagliando la linea dell’Equatore vicino alle coste del Brasile e agganciando un flusso d’aria da sud-est grazie all’anticiclone di Sant’Elena. Poche ore dopo, il Maxi Banque Populaire XI di Armel Le Cléac’h annunciava di dover fare uno scalo a Recife (Brasile) per risolvere un problema al pulpito di prua e rimettere a posto il punto di mura del gennaker, che si era danneggiato qualche giorno prima quando lo skipper aveva avuto un problema con la vela di prua J0. Si tratta di un pezzo necessario alla sicurezza dei marinai durante le manovre con le vele di prua, il cui corretto funzionamento è imperativo prima di affrontare i mari del Sud.

Dopo poco più di 24 ore, tempo minimo previsto per uno scalo dal regolamento di regata, il bretone è ripartito il 16 gennaio, accanto ad Anthony Marchand, skipper di Actual Ultim 3, quinto in classifica davanti al chiudipista Eric Peron su Adagio. Dal canto loro, Tom Laperche (SRV-Lazartigue) e Charles Caudrelier (Maxi Edmond de Rothschild) avevano ormai preso il comando della flotta in un testa a testa senza riposo, distanziando Thomas Coville (Sodebo Ultim 3). Finché, all’alba del 18 dicembre, il giovane Laperche ha annunciato di aver subito un’avaria a bordo a seguito di una collisione con un oggetto galleggiante non identificato, che ha causato una via d’acqua nella sua barca. È ancora presto per sapere cosa lo skipper francese e il suo team decideranno di fare, ma uno scalo in Sud Africa è fortemente possibile.

La situazione attuale, come da cartografia aggiornata, vede Caudrelier sempre in testa, ancora seguito da Laperche, ad una velocità ridotta di 17 nodi, poi Coville, Marchand, Le Cléac’h e Peron. Il mondo è ancora grande da circumnavigare e tutto può ancora cambiare.

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