Ritrovato al largo della Cornovaglia il relitto del cacciatorpediniere americano Jacob Jones

Fu il primo cacciatorpediniere americano ad essere affondato dal fuoco nemico durante la Prima Guerra Mondiale

26 August 2022 | di Paolo Ponga

Una squadra di sommozzatori britannici del team “Darkstar” ha localizzato e si è immerso sul relitto dell’USS Jacob Jones, il primo cacciatorpediniere della Marina americana ad essere stato affondato dal nemico durante la Prima Guerra Mondiale. La nave è stata scoperta a circa 40 miglia al largo delle isole Scilly, un arcipelago situato a 24 miglia a sud-ovest della Cornovaglia, nel Regno Unito.

Il team si è avvalso dell’aiuto dell’Ufficio Idrografico britannico, che possiede una serie di coordinate GPS dei relitti al largo delle isole britanniche senza però conoscerne la certa identificazione. La preparazione, viste le difficoltà dovute a correnti, visibilità e profondità massima, è durata mesi.

“Abbiamo trovato la nave – ha spiegato il capo del team Dominic Robinsondurante il nostro secondo giorno di immersioni nell’area. Quel giorno siamo scesi in cinque e la nave si trovava a 115 metri di profondità e a 110 metri dalla nostra cima di discesa. L’identificazione è stata certa immediatamente. Molti punti coincidevano con quelli storici, come le caldaie. È stata però la campana della nave a togliere ogni dubbio, perché vi abbiamo letto il nome. Non sono stati trovati resti umani o manufatti personali”.

I subacquei si sono poi messi in contatto con la Marina americana per comunicare la scoperta e il punto esatto del relitto. Il Jacob Jones (DD-61) era stato ordinato nel 1913, quando era già forte il sentore che la guerra fosse alle porte. Faceva parte della classe Tucker ed era un’ottima nave, lunga 96 metri e in grado di viaggiare a 30 nodi. Era armata con 4 cannoni da 4 pollici (102mm/50) e 8 tubi lanciasiluri da 21 pollici (533mm). Gli uomini dell’equipaggio erano 99 tra ufficiali e marinai.

Il cacciatorpediniere Usa entrò in servizio nel febbraio 1916 e condusse inizialmente pattugliamenti al largo della costa del New England. Con l’entrata in guerra degli Stati Uniti nell’aprile del 1917, fu assegnato alla base americana di Queenstown, in Irlanda, con compiti di scorta e salvataggio di eventuali naufraghi. Riuscì in questo modo a salvare numerosi marinai dei mercantili La Valletta e Dafila, oltre a 309 marinai dell’incrociatore ausiliario Orama: tutte navi affondate dagli Uboot tedeschi.

Il 6 dicembre 1917 stava ritornando in Irlanda da Brest, dopo una missione di scorta, quando fu attaccato da un sommergibile tedesco. Si trattava dell’U53, comandato dall’asso tedesco Hans Rose, che effettuò il lancio più lungo mai tentato fino a quel momento: 2.700 metri di distanza. Era un grande rischio quello che correva l’Uboot, perché in caso di lancio con esito negativo, la reazione del veloce cacciatorpediniere si sarebbe fatta sentire pericolosamente. Quando le vedette della nave americana identificarono la scia del siluro, questo si trovava a circa 700 metri di distanza, diretto verso il lato di tribordo.

Sul cacciatorpediniere misero l’avanti tutta, spostando tutto il timone a sinistra, ma non ci fu abbastanza tempo per evitare il colpo. Il siluro colpì infatti la zona del timone, piegò l’asse dell’elica e tolse l’alimentazione elettrica alla nave. La falla era enorme e il capitano, David Bagley, ordinò di mettere a mare le zattere di salvataggio, senza però riuscire ad avvisare i comandi dell’avvenuto attacco. Quando, solo otto minuti dopo la deflagrazione, la nave prese ad affondare, cominciarono ad esplodere le bombe di profondità già innescate, che uccisero molti membri dell’equipaggio.

Dopo trenta minuti circa il comandante Rose riemerse con il sommergibile e raccolse due uomini gravemente feriti, che vennero curati a bordo e poi trasferiti in Germania. Comunicò quindi via radio alla base americana di Queenstown le coordinate dell’affondamento, affinché la Marina statunitense potesse raccogliere e salvare i naufraghi. Un nemico ma pur sempre un cavaliere del mare. Nell’affondamento persero la vita 2 ufficiali e 64 marinai. Diversi membri dell’equipaggio statunitense ricevettero una medaglia per essersi prodigati verso i compagni feriti. Di seguito il filmato della BBC relativo al ritrovamento del cacciatorpediniere, veramente affascinante.

 

Fonti foto: US Navy, Smithsonian, US Naval History and Heritage Command, Wikipedia

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