10+1 consigli per immersioni sicure

Questi consigli aumentano la sicurezza sott’acqua ma è chiaro che non si sta giocando a carte con gli amici, per cui bisogna fare sempre attenzione

3 July 2020 | di Paolo Ponga

Tanti anni fa ebbi modo di vedere una classifica sulla pericolosità degli sport, stilata dalle compagnie assicurative americane. Chi meglio di loro, in effetti, può giudicare se uno sport sia davvero pericoloso per il praticante, visto che devono decidere se accettare (o meno) di assicurarlo sulla vita e gli infortuni.

Andai quindi con curiosità a cercare gli sport che facevo ma soprattutto la subacquea, trovando quella ricreativa ad un rassicurante 41° posto, a pari merito con il bowling. Rimasi perplesso dalla notizia: come si fa a farsi davvero male giocando a bowling? Forse se ti rimangono incastrate le dita nella palla e finisci lungo disteso contro i birilli. Allora la subacquea era davvero un’attività sportiva scevra da rischi!

Poi mi misi a studiare meglio la graduatoria e molto più in alto trovai la subacquea tecnica, con la quale ti immergi con miscele diverse dall’aria e a grandi profondità. Questa necessaria accettazione della pericolosità mi fu in seguito spiegata molto bene quando feci il corso Trimix: in queste immersioni gli incidenti diventano una statistica, non ci si scherza. E al primo posto nella classifica cosa trovai? Il cave diving, le immersioni in grotta, considerate allora lo sport più pericoloso al mondo, sopra le corse con i tori e il base jumping.

Cosa poteva significare? Che puoi praticare questa magnifica attività sportiva a livelli totalmente diversi. È come percorrere una strada deserta a 50 km orari in pieno giorno e senza traffico oppure andare in pista con la moto di notte e sotto la pioggia, cercando di battere tutti i record. Anzi, no. L’esempio è completamente errato perché parla di un azzardo, una scommessa con la morte. Nella subacquea l’azzardo c’è solamente quando si superano i propri limiti. Se non lo fai, la percentuale di sicurezza è altissima, in relazione alle tue capacità, all’esperienza e alla forma fisica.

È chiaro, però, che non stai giocando a carte con gli amici, per cui devi fare sempre attenzione. C’è quindi un modo per aumentare la sicurezza sott’acqua che posso permettermi di consigliare? Eccome. Ne ho trovati 10+1 e non necessariamente in quest’ordine:

1) Fai dei corsi con istruttori preparati e volenterosi non per prendere un nuovo brevetto ma per imparare davvero. Più ti suderai la “patacca”, più ti servirà in futuro.

2) Mantieni una buona forma fisica. Sii decentemente allenato e tieniti lontano da alcol e droghe.

3) La giornata storta arriva sempre per tutti. Se fosse oggi, semplicemente non ti immergere.

4) Se ti propongono un’immersione al di fuori delle tue capacità o in condizioni meteomarine difficili, rinuncia. Immergiti sempre nei tuoi limiti, la tua pelle viene per prima.

5) Ricorda il mantra che ti hanno insegnato durante il primo corso (almeno spero). In caso di problemi sotto la superficie, fermati, respira, pensa, agisci. Questo ti aiuterà a sconfiggere il nemico numero uno, il panico, che costituisce la prima causa di morte sott’acqua (insieme agli infarti).

6) Pianifica. Impara a pianificare l’immersione che andrai a fare e immergiti nel piano stabilito.

7) Verifica le condizioni dell’attrezzatura, da tenere sempre come fosse nuova e da revisionare costantemente.

8) Utilizza l’attrezzatura ideale per le condizioni meteomarine e per l’immersione che affronterai. Diversa, per esempio, a seconda delle stagioni, della profondità, del tempo di fondo, se mare o lago, Mediterraneo o Atlantico, ecc.

9) Controlla regolarmente la tua riserva d’aria, mantieni il contatto visivo con il tuo compagno e scambia con lui i segnali d’immersione necessari.

10) Fai sempre la sosta di sicurezza. Se sei abilitato a fare immersioni con decompressione, segui ciò che ti hanno insegnato e quello che il tuo computer ti segnala (la prima cosa da acquistare quando cominci a scendere sotto la superficie).

10+1) L’ultima raccomandazione è importantissima e riguarda l’uscita. Portati sempre un pedagno e un reel e fai estrema attenzione all’eventuale passaggio di barche, che costituiscono un grande pericolo.

Per il resto, cerca di essere sempre responsabile e divertiti. Per quanto gli estimatori di altre attività possano dire, non c’è quasi niente di così bello nella vita come immergersi. Beh, una cosa c’è ma immagino che lo sappiate già.

Paolo Ponga

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1 commento

  1. Franco says:

    Ho fatto immersioni di ogni tipo quando ancora non ESISTEVA il giubbotto idrodinamico! L’unica immersione che presentò dei problemi avvenne nel Mar Tirreno Calabrese, eravamo in due, fummo PRESI da una corrente DISCENDIONALE che portò il mio amico sul fondo 90m io riuscii a fermarmi a 80m. Non voglio qui raccontare il fatto ma penso che manchi alle immersioni la CONSULTAZIONE DELLE CORRENTI DI SUPERFICE!

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