Luca Bassani: “Tutte quelle estati a Portofino e le crociere nel Mediterraneo sono state la miglior scuola marinaresca”

Luca Bassani è il fondatore di Wally, società che ha fondato nel 1994 introducendo un nuovo concetto di yacht da crociera che in pochi anni è diventato un punto di riferimento nel settore dello yachting di lusso

Luca Bassani Antivari è nato a Milano nel 1956. E’ il fondatore di Wally, società che ha fondato nel 1994 introducendo un nuovo concetto di yacht da crociera che in pochi anni è diventato un punto di riferimento nel settore dello yachting di lusso.

Si è laureato in Economia e Commercio all’Università Bocconi di Milano nel 1980. Nel 2004 ha conseguito la Laurea Honoris Causa in Disegno Industriale presso l’Università di Architettura di Genova. Dal 1980 al 1989 è stato CFO del gruppo BTicino, uno dei leader mondiali nei dispositivi elettrici. Veleggiatore appassionato ed esperto, Luca Bassani Antivari con la sua famiglia aveva interessi nelle più importanti compagnie del mondo della vela come Harken e Barbarossa, e ha introdotto e promosso le barche J-24 in Italia nel 1979.

La famiglia Bassani ha una passione per lo yachting, tanto da essere stata proprietaria di 25 barche. Luca Bassani, che naviga da 38 anni, è stato proprietario e skipper di diversi yacht IOR, tra cui Phantom, il primo maxi yacht di quei tempi, e ha vinto il campionato del Mediterraneo nel 1972 e la Two Ton Cup nel 1972. Ha poi continuato a regatare, vincendo due campionati europei (1986-1990) e piazzandosi terzo ai Mondiali del 1983.

Ha quindi iniziato a navigare nella classe Mumm 30, come timoniere e skipper, vincendo il Campionato mondiale 1998 e piazzandosi secondo nel Campionato europeo 1998. Nel 1993 Luca Bassani ha iniziato a regatare sui Wally e nel 2000 ha fondato la Classe Wally, che è una delle quattro divisioni dell’IMA-International Maxi Association, ed è ammessa alle più importanti regate internazionali, dove rappresentano la più grande flotta di yacht oltre i 24 metri.

E’ stato armatore e supervisore di numerosi yacht da crociera (tra i 50 e 143 piedi), tra cui la serie Wallygator. Il primo Wallygator è un Baltic 57 progettato su misura, il secondo uno sloop da 83 piedi (ora chiamato Mr. Gecko) progettato da Luca Brenta & C, e il terzo, ora chiamato Nariida, è un ketch da 105 piedi da crociera veloce, progettato da Luca Brenta & C e costruito con le tecnologie più avanzate.

Nel 1998 ha lanciato il suo quarto mega yacht da crociera, Tiketitan, uno sloop di 88 piedi con diverse innovazioni tecniche, che hanno rivoluzionato ulteriormente i concetti di navigazione facile e veloce, introdotti da Bassani stesso nel mondo della crociera.

Nel 2001 ha sviluppato il 118 WallyPower, un innovativo yacht a motore che avrebbe rivoluzionato il concetto di barche a motore, come già aveva fatto con la vela. Luca Bassani è membro di New York Yacht Club, Yacht Club Costa Smeralda, Yacht Club Italiano e Yacht Club de Monaco. E’ sposato con tre figli.

Luca Bassani, lei ha sempre avuto la passione per la nautica. Qual è il suo primo ricordo, da bambino, legato alle barche e al mare?

Difficile identificare il primo ricordo visto che ho iniziato ad essere portato a Portofino quando avevo un anno. Per quanto riguarda la vela mi ricordo esattamente la prima volta che mi hanno portato su una grande barca a vela, il famoso Miranda del signor Paleari che vinceva tutte le grandi regate d’altura nel Mediterraneo.

Avevo 6 anni e quel giorno mi portarono a fare una veleggiata con una bella sciroccata ed ebbi per la prima volta, essendo già stato su altre barche a vela molto più piccole, la sensazione della potenza e della velocità di una barca a vela importante. Con i suoi 18 metri il Miranda allora era quasi un gigante fra le vele. Non ebbi nessuna paura dello sbandamento e lo sferzare degli spruzzi mi diede una bellissima sensazione di sfida al mare.

La sua carriera è iniziata in una prestigiosa azienda di materiali elettrici. Com’è avvenuto il salto a livello professionale nel mondo della nautica?

Da quando sono nato ho passato tutte le mie estati a Portofino e poi in crociera nel Mediterraneo, quindi la mia passione è nata tra i marinai del posto e i ragazzi locali: remare, nuotare, pescare, andare a vela o a motore. Tre mesi all’anno come fossi un natio locale. Non avrei potuto avere miglior scuola marinaresca.

Lei frequenta ancora molto spesso Portofino e il Tigullio. Che legame ha con la Liguria?

La Liguria è la mia regione di adozione. Non so parlare il dialetto milanese, ma un po’ di genovese sì. Ho quasi la sensazione che il mare sia nato in Liguria e da lì tutta la marineria del mondo!

I suoi progetti hanno rivoluzionato il modo di andare in barca, sia a vela che a motore. Qual è l’innovazione di cui ancora oggi è più orgoglioso?

Con un po’ di presunzione devo dire che insieme al mio team abbiamo introdotto molte innovazioni sia nella vela che nel motore. Mi piace vedere che nelle vele tutti hanno copiato e adottato il nostro piano velico, sia in crociera che in regata, e nel motore tutti hanno copiato la nostra carena con la famosa prua verticale.

Lei ha avuto una lunga serie di barche. Ma oggi qual è la barca “del cuore” con cui esce in mare e qual è la sua “uscita tipo”?

Fra le vele direi che l’80 piedi Genie of the Lamp rappresenta ancora il miglior compromesso di barca a vela che si possa avere, mentre fra le barche a motore non può che rimanermi nel cuore il grande WallyPower di 118 piedi, con le sue tre turbine sibilanti e la sua linea ancora mozzafiato.

 

Giuseppe Orrù

Foto di Claudio Colombo

NAUTICA IN UN RITRATTO. Un progetto di Liguria Nautica e Claudio Colombo che propone una galleria di personaggi liguri o comunque con un legame con la nostra regione, che hanno lasciato un segno nella nautica italiana o con profonde radici e sinergie con il nostro mare. Per ognuno di loro, vi presenteremo un ritratto fotografico realizzato da Claudio Colombo e un’intervista del nostro giornalista Giuseppe Orrù, per conoscere meglio ogni protagonista, anche con curiosità sulla loro vita privata.

 

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1 commento

  1. Luigi Vezzi says:

    L’ho avuto come allievo nella mia scuola di volo di elicotteri, dove ha conseguito il brevetto; sin dall’ora mi sono reso conto delle sue grandi potenzialità, pensando di poter realizzare un maxi yacht a vela che si potesse comandare dalla timoneria con un telecomando; c’é riuscito, complimenti! in qualche modo ha trasferito in me una nuova passione per la vela, che avevo abbandonato sin dall’Accademia, dedicandomi solo alle barche a motore e seguendo i campionati offshore con i miei elicotteri. Ora ho una scuola di vela e cerco, nel mio piccolo, di trasferire nei giovani questo meraviglioso modo di andar per mare mediante la Lega Navale Italiana di cui sono il Presidente della Sezione di Bergamo.

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