L’isola degli “incontattati” a rischio di estinzione

Nell’arcipelago della Adamane il popolo Shompen è condannato al genocidio nel nome di un gigantesco progetto di sviluppo

Trasformare una isola dell’arcipelago della Adamane in una nuova  Hong Kong, a beneficio del turismo di massa, dell’industria e del commercio del Paese. E’ il progetto al vaglio del governo di Nuova Delhi. Il problema è che nell’isola in questione, Gran Nicobar, vive una delle ultime tribù non contattate della terra: quella degli Shompen. Un popolo, in altre parole, che non ha mai avuto contatti, né desidera averli, con la cosiddetta civiltà globalizzata. 

“È impossibile immaginare che gli Shompen possano sopravvivere ad una trasformazione della loro isola così travolgente e catastrofica come quella che vuole attuare il governo dell’India, si legge in un appello diffuso da Survival International, emerita associazione internazionale che ha come obiettivo quello di difendere gli ultimi popoli indigeni del pianeta.  Gli Shompen – prosegue l’appello – come tutti i popoli incontattati del mondo, dipendono interamente dalla loro terra: se viene distrutta, lo saranno anche loro. Chiediamo al governo indiano di abbandonare questo folle progetto”. 

Survival International ha promosso anche una raccolta firme a sostegno del diritto degli Shompen ad abitare la loro terra, che può essere sottoscritta anche on line. 

Se il progetto dovesse andare in porto, nell’isola di Gran Nicobar verrebbe realizzato un aeroporto internazionale, una centrale elettrica, una base militare ed un parco industriale, oltre ad una città capace di contenere 650 mila residenti. Un po’ tanto per una isola dove oggi vive una popolazione di Shompen che si stima aggirarsi tra i cento e i 400 individui. Cifre esatte non ce ne sono, essendo, come abbiamo detto, un popolo non contattato che ha sempre rifiutato qualsiasi contatto con il resto dell’umanità.

Da sottolineare che l’isola di Gran Nicobar si trova a poca distanza da quella di Sentinel, di cui abbiamo raccontato la storia su questo articolo di Daily Nautica: “L’isola dove se sbarchi ti ammazzano”. A differenza degli Shompen, i Sentinelesi sono assai più aggressivi nel difendere la loro terra e questo ha attirato su di loro una attenzione mediatica che i loro vicini di isola non hanno mai avuto. 

Addirittura, National Geographic ha realizzato un documentario su di loro, in cui si racconta la vicenda che ha portato alla morte del missionario evangelico John Allen Chau che era sbarcato nell’isola proibita nel tentativo di convertirli al cristianesimo. Il filmato è appena uscito negli Stati Uniti e qui potete vedere il trailer. 

“Considerata la grande attenzione mediatica riservata a John Allen Chau, potrebbe sembrare che la morte di un occidentale per mano dei Sentinelesi che stavano difendendo le loro vite e le loro terre, valga più della distruzione imminente di un intero popolo”, ha commentato amaramente Fiona Watson, direttrice del Dipartimento Ricerca e Advocacy di Survival International.

 

Foto di copertina tratta dal sito di Survival International © Anthropological Survey of India 

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