I più bei siti di immersione della costa toscana – il promontorio di Piombino

Il litorale della Toscana offre un ricco quanto vario campionario di escursioni subacquee capace di soddisfare tutti gli appassionati

Continuiamo il nostro personalissimo elenco dei migliori siti di immersione della costa toscana con un relitto, quello del Tabarca. Questa motonave adibita a trasporto truppe fu teatro di una tragedia durante il secondo conflitto mondiale. La nave, diretta ad Ostia, cozzò contro una mina nella notte tra il 30 novembre e il primo dicembre del 1942 e affondò portandosi dietro oltre 250 soldati italiani e tedeschi. La vicenda ha accora dei lati oscuri e magari ce ne occuperemo in un prossimo articolo. In  quanto all’immersione, i resti della nave si trovano tra i 25 e i 30 metri. Attorno al relitto, si trovano ancora armi, equipaggiamento e anche quel che rimane delle piastrine di riconoscimento di quei sfortunati soldati. 

L’area minata che difendeva le coste della toscana, non ha affondato solo il Tabarca, ma anche il Genepesca. La nave, che era stata varata appena 5 anni prima, affondò dopo uno spaventoso urto con una mina il 26 maggio 1945. L’essere una nave da pesca e non  da guerra, non le risparmiò una fine violenta. Rientrava dopo una stagione di pesca sui mari della Tunisia e non trasportava né soldati né armi. La mina la spezzò in due e i due tronconi si trovano nel fondale a 33 metri di profondità ed a ben 80 metri di distanza l’uno dall’altro, a testimoniare la violenza dello scoppio. I troncone di prua è coricato su un fianco. Più spettacolare la poppa che giace in assetto di navigazione con il fumaiolo ancora ritto. 

Lasciamo Livorno e le secche di Vada e spostiamoci più a sud, nelle acque che bagnano il promontorio di Piombino. Nel golfo di Baratti, troviamo una prateria di posidonia che pare realizzata apposta per la “prima immersione” di un sub, quella dove si conquista l’ambito brevetto. La profondità varia tra i 7 e i 10 metri, la corrente inesistente e la visibilità sempre buona. Sul fondale si possono trovare, oltre alle triglie di sabbia e alle seppie, anche reperti archeologici di epoca romana e medioevale.

Il sito di Punta Tonnarelle (dai 18 ai 32 metri) presenta un crinale coperto di posidonia che scende su un costone coralligeno. Anche qui si possono trovare vari reperti storici, soprattutto risalenti alla seconda Guerra Mondiale. Grossi scogli depositati su un fondo sabbioso che scende a 30 metri, caratterizzano il Sottocastello. Se guardate attentamente le tante concrezioni vi accorgerete che ricoprono resti di anfore romane. Poco più a sud, si trova anche un relitto, quello chiamato della Draga. E’ quanto rimane del castello di poppa della draga Caligola che qui affondò. Il relitto si trova a 24 metri ed è abitato da gronghi e astici, che non vanno affatto d’accordo. 

Concludiamo con una cala, una secca ed una parete. La cala è quella del Piccione (da 8 a 13 metri) caratterizzata da una franata di massi che hanno formato tane e anche grotte, sia pure di piccole dimensioni. E’ un’immersione facile e anche molto divertente. La secca è quella del Frate (dagli 8 ai 35 metri) dove di solito ci si fanno le notturne perché quando cala il sole si anima di vita. La parete, infine, è quella a ridosso dell’isola di Cerboli che comincia a 2 soli metri e affonda sino a 37. Da non perdere il lungo tunnel che la attraversa da parte a parte l’isolotto.

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