Il tempo è come un’onda

Alle nostre latitudini il variare del tempo meteorologico è dato dall’incunearsi di lingue di bassa pressione tra regioni contigue di alta pressione, con vasti scambi di masse d’aria paragonabili al passaggio di un’onda

17 May 2024 | di Redazione Daily Nautica
Onda del tempo – Credits ECMWF model

In questi giorni il quadro sinottico mostra un Mediterraneo frequentemente diviso tra un robusto promontorio anticiclonico centrato sul Mar Nero e una vasta bassa pressione centrata sul Golfo di Biscaglia, mentre l’Anticiclone delle Azzorre resta in disparte in mezzo all’oceano.

Il richiamo di venti nordafricani porta giornate calde oltre la media e stabili sul Mar di Levante, Malta, Sicilia e i bacini meridionali della Penisola, mentre una vasta fascia instabile insiste sul Mediterraneo Occidentale, zona di incontro tra i venti caldi e umidi meridionali e le più fredde correnti atlantiche.

Il retrocedere o l’avanzare dei due sistemi, anche solo di qualche centinaio di km, determina il veloce cambio delle condizioni meteo-marine sui vari bacini marittimi, tipico della primavera. Alle nostre latitudini il variare del tempo meteorologico è dato dall’incunearsi di lingue di bassa pressione, le saccature, tra regioni contigue di alta pressione, con vasti scambi di masse d’aria tra l’Europa centrale e l’Africa subtropicale paragonabili al passaggio di un’onda, l’onda del tempo.

L’atmosfera è un corpo unico e la circolazione tra le masse d’aria è senza soluzione di continuità, pertanto i venti a livello del mare che convergono in senso antiorario attorno ad una depressione saranno gli stessi che fuoriescono dalle zone di alta pressione adiacenti. Ciò spiega la divisione del tempo sul Mediterraneo di questi giorni: la saccatura centrata su Biscaglia si allunga verso il Mediterraneo, con il richiamo del vento di Scirocco caldo nel lato a salire del cavo d’onda e con il Maestrale nel lato a scendere.

Gli affondi perturbati solitamente hanno un’ampiezza maggiore nella stagione invernale, mentre nella stagione primaverile i fronti atlantici tendono progressivamente a salire di latitudine, scorrendo con più frequenza a nord delle Alpi. A giugno tende quindi ad aumentare la frequenza e la lunghezza dei periodi di tempo stabile anticiclonico.

Analisi 16 maggio – Credits AEMet

 

Alessandro Casarino – Navimeteo

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