L’ad di Boma Yacht e Ismar a DN: “Il refitting a Genova sta crescendo ma servono più spazi”

La nostra intervista a Giorgio Boria, amministratore delegato di Boma Yacht e Ismar, due aziende di Genova impegnate nelle attività di rimessaggio, refitting e ormeggio di yacht e superyacht

27 February 2024 | di Valerio Caccavale

A Genova il settore della cantieristica navale ed in particolare quello legato al refitting ha fatto un vero e proprio salto in avanti nel corso degli ultimi anni. Lo sa bene Giorgio Boria, che 15 anni fa fondò nel capoluogo ligure Boma Yacht, azienda specializzata nelle attività di ormeggio, rimessaggio e riparazione di imbarcazioni fino a 60 metri. Col tempo l’azienda è cresciuta ed ha potuto ampliare la sua area operativa, offrendo un servizio completo anche agli yacht di grandi dimensioni.

Di recente Boma Yacht è stata acquisita dal cantiere San Giorgio del Porto, che fa parte del gruppo Genova Industrie Navali, e che controlla anche ISMAR Servizi Portuali, azienda genovese che si occupa di ormeggi e interventi su imbarcazioni da diporto. Per capire come si è sviluppato questo settore e quali sono le prospettive per il futuro, abbiamo intervistato Giorgio Boria, attualmente amministratore delegato di Boma Yacht e ISMAR.

Quest’anno Boma Yacht compie 15 anni: come è cresciuta la società da allora?

In questi 15 anni la società è cresciuta sia in termini di cantiere sia per quanto riguarda gli ormeggi. Oggi l’azienda possiede un’area operativa di 40.000 mq, con possibilità di rimessaggio sia all’aperto che al chiuso, con hangar in grado di ospitare yacht fino a 110 tonnellate. Grazie all’ampia superficie nello specchio d’acqua prospiciente, il cantiere può ospitare anche superyacht galleggianti fino a 80 metri di lunghezza. A marzo del 2023 la San Giorgio del Porto ha acquisito l’azienda, quindi c’è l’opportunità di estendere ancora di più le aree sia di Boma che di ISMAR. Boma Yacht è arrivata a lavorare su yacht fino ai 60 metri, mentre ISMAR, da barche piccole di 6-10 metri, è cresciuta e oggi può alare barche fino a 28 metri.

Quali sono le richieste più frequenti sul mercato del refitting?

Le verniciature sono sempre più richieste, così come la realizzazione di coperte in teak ed altre attività più importanti. I lavori di refitting sono aumentati soprattutto per quanto riguarda yacht e superyacht, ma è tornata anche la voglia di ripristinare barche storiche. Alle coperte in teak si sta affiancando l’utilizzo di coperte sintetiche in fibre composite che alleggeriscono il peso dei grandi yacht. Le nostre aziende possono realizzare nuove coperte in teak massello oppure coperte sintetiche su richiesta. Crescono inoltre anche le operazioni di rimotorizzazione ed altre operazioni meccaniche. In generale, si registra una grande richiesta sia a livello conservativo che di refitting.

Genova potrebbe diventare un punto di riferimento per la nautica internazionale nei prossimi anni?

Il mercato della cantieristica navale a Genova sta crescendo a vista d’occhio, ma l’offerta non è ancora all’altezza della richiesta, perché gli spazi sono molto ristretti rispetto ad altri porti italiani, come in Toscana o lungo l’Adriatico. Bisogna aggiungere anche che la conformazione della città ligure non permette di creare nuove aree demaniali. Nonostante queste difficoltà, ci sono delle ottime maestranze in tutta la Liguria che offrono un servizio di grande qualità. Mancano però delle scuole di formazione che facciano crescere le figure navali più richieste, come l’elettricista di bordo o il maestro d’ascia. Fortunatamente Genova ha una lunga storia marinaresca da cui possiamo trarre beneficio. Adesso verrà inaugurato a breve il porto di Rapallo che sarà un altro bel bacino, quindi le potenzialità ci sono e penso che ci saranno molti sbocchi per il futuro.

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