Al Mets di Amsterdam riflettori puntati sul progetto Revyta per il riciclaggio della vetroresina
Il progetto ha come obiettivo costituire una piattaforma integrata per gestire l'intero processo di riciclo
Mercoledì 20 e giovedì 21 novembre, in occasione del METSTRADE di Amsterdam, si terranno due tavole rotonde incentrate sugli aggiornamenti e gli sviluppi di Revyta (REcupero Vetroresina Yacht Treni cAmper), un progetto nato allo scopo di proporre un modello industriale sostenibile per il riciclaggio della vetroresina, tuttora inesistente in Europa.
Il primo incontro, organizzato da Simonetta Pegorari e moderato da Aaron S. Porter (editore del magazine BoatBuilder) presso il Construction Material Pavilion, tratterà le ultime tendenze e soluzioni in materia di garanzia della qualità e prove sui materiali e vedrà la partecipazione del direttore di NAVIGO Pietro Angelini, in qualità di rappresentante del team di progetto, e di esperti del settore come Stefano Beltrando di QI Composites, Paolo Schito del Politecnico di Milano e Mario Malinconico del CNR.
Il secondo incontro invece, promosso dal giornalista Peter Franklin, si svolgerà presso l’I-nnovationLAB e consisterà nel panel di aggiornamento e avanzamento sui progetti legati al fine vita degli yacht. Oltre ad Angelini, saranno presenti all’appuntamento il consulente di ICOMIA Albert Willemsen, Willem Dekker, presidente dell’European Boating Association, Albert Busschen, professore associato dell’università di Windesheim, Antimo Di Martino di UCINA, il direttore di GS4C Enrico Benco, Evan Ridley, manager del Rhode Island Fiberglass Vessel Recycling (USA), Marnix Hoekstra, direttore creativo di Vripack Yacht Designers, Mario Malinconico del CNR, Pål Hernes, titolare della società Improve AS, e Philip Easthill, segretario generale dell’European Boating Industry.
Presentato lo scorso anno, il progetto Revyta ha come obiettivo costituire nel 2020 una piattaforma integrata per gestire l’intero processo di riciclo, utilizzando al meglio le tecnologie a disposizione: dalla robotica per il disassemblaggio e la selezione dei materiali, fino al loro trattamento con un brevetto chimico in sperimentazione per ottenere fibre e resine ad alto valore aggiunto.
Dopo la fase di approfondimento e analisi sulle tecniche e meccaniche di smaltimento, riciclo e riuso, sono stati avviati i test e la sperimentazione con tecniche innovative per lo smontaggio e la dismissione di un’imbarcazione tramite robot e un test di impianto pilota per la pirolisi, messo a punto dalla società Korec Srl, titolare del brevetto sul processo. Allo stesso tempo sono stati ridefiniti gli standard di progettazione industriale, con l’obiettivo di migliorare le operazioni di recupero della vetroresina dai prodotti dei settori partner di progetto, l’inquadramento normativo del processo di pirolisi e regolatorio dei materiali recuperati dalla VTR e il protocollo di tracciabilità dei rifiuti in VTR.
Revyta può contare su un finanziamento di 1,5 milioni di euro, di cui una metà erogata dalla Regione Toscana e l’altra metà ottenuta grazie alla partecipazione al Bando dell’Unione Europea POR FESR 2014-2020 – azione 1.1.5 sub-azione a1 – Bando 2 “Progetti di ricerca e sviluppo delle MPMI”. L’azienda capofila del progetto è il cantiere navale Effebi SpA di Viareggio, che guida un raggruppamento formato da imprese (Sniap Srl di Livorno, Dife SpA di Serravalle Pistoiese e Flashpoint srl di Cascina) ed organismi di ricerca (Consorzio Polo Tecnologico Magona, Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e Dipartimento architettura dell’Università di Firenze).
Inoltre, collaborano a Revyta Korec Srl, NAVIGO, il Distretto Tecnologico per la Nautica e la Portualità Toscana, il Distretto Tecnologico Ferroviario toscano, il Distretto Interni e Design della Toscana e la Guardia di Finanza, che ha messo a disposizione una propria imbarcazione per l’attività di sperimentazione.
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