“Da giocattoli di lusso a superyacht innovativi”: DN intervista Jim Dixon dello studio Winch Design

Jim Dixon, responsabile Yachts & Aviation dello studio di progettazione londinese Winch Design, parla del presente e del futuro della nautica da diporto

21 May 2024 | di Marcella Ottolenghi

Tra gli studi di progettazione internazionali più visionari ma nel contempo innovativi e concreti, Winch Design, fondato da Andrew Winch nel 1986, vanta un palmarès di premi e riconoscimenti non indifferente e diverse collaborazioni di alta qualità con cantieri di tutto il mondo, italiani inclusi.

Daily Nautica ha intervistato Jim Dixon, managing partner e creative director Yachts & Aviation dello studio inglese, che ci ha spiegato cosa significhi oggi progettare uno yacht, soffermandosi sul presente e sul futuro di una professione in costante trasformazione, in linea con le richieste degli armatori e soprattutto con l’innovazione tecnologica.

Winch Design si occupa di diversi settori (architettura, interni, nautica, aviazione): in cosa si differenzia l’approccio progettuale e in che modo il Dna distintivo della firma resta sempre evidente?

Winch Design office - credit Winch Design

Winch Design office (foto Winch Design)

Siamo uno studio che si vanta di non avere un proprio stile riconoscibile: ogni progetto è totalmente unico e siamo orgogliosi di non avere un approccio alla progettazione “uguale per tutti”. Ogni progetto è focalizzato sugli obiettivi e sulle aspirazioni dei clienti e la nostra filosofia progettuale si basa solo su questo, senza idee preconcette. Il nostro Dna distintivo sono pertanto l’attenzione ai dettagli e l’eccellenza creativa che attraversa tutti i progetti che siano per mare, terra o aria.

Cosa significa oggi progettare superyacht? Cosa richiedono più di frequente cantieri e clienti e cosa ritenete voi imprescindibile?

Assistiamo sempre più spesso a richieste di layout altamente personalizzati che si adattino a uno stile di vita specifico. Prima la tradizione prevedeva ambienti a bordo molto grandi, tutti abbastanza simili dal punto di vista funzionale. Oggi invece i nostri clienti sono alla ricerca di ambienti più contemporanei e open space, con grandi aperture vetrate che consentano alla luce di entrare e agli ospiti di sentirsi vicini al mondo naturale circostante. Gli yacht stanno diventando sempre più simili ad abitazioni sulla spiaggia, con maggiore accento sull’informalità, sulla fluidità spaziale, sulla multifunzionalità e sulla connessione con l’esterno.

Cosa è per voi il lusso a bordo e in che modo lo traducete?

Lusso a bordo significa attenzione per i dettagli e creazione di molteplici livelli di attenzione. Vogliamo che i clienti scoprano qualcosa di nuovo ogni volta che entrano in uno spazio, che si tratti di ebanisteria, arredi su misura, illuminazione, accessori o opere d’arte. Al momento della consegna di un progetto ci piace sempre prenderci il giusto tempo per riflettere su ogni minima cosa, affinché il cliente, non appena varchi la soglia, si senta davvero a casa. Vestaglie ricamate con il logo dello yacht, stanze impregnate del profumo preferito: è il servizio “end-to-end” che toglie il fiato ai clienti.

Una tendenza attuale è quella di progettare gli interni degli yacht come fossero ville sull’acqua o loft metropolitani, coinvolgendo architetti e aziende prestati dal mondo dell’arredamento e del design. Ritenete positiva questa ibridazione o pensate che ideazione e realizzazione degli spazi abitativi di un superyacht siano ben diverse da quelle di una casa sull’acqua?

1537 The OWO Winch Design credit Darren Chung

1537 The OWO Winch Design (foto Darren Chung)

Tutti i progetti di Winch Design sono “case”, siano esse architetture, yacht o jet privati. Tra l’altro sono proprio gli aspetti tecnici richiesti dalla progettazione degli interni delle imbarcazioni ad averci permesso di affrontare con successo l’ambito aeronautico o quello di architetture complesse. L’impollinazione incrociata tra differenti competenze progettuali e l’opportunità di trarre ispirazione da altre discipline consente di comprendere nella sua interezza ogni dimensione spaziale. La sfida nella progettazione degli interni dei superyacht è quella di dare vita a un design personalizzato e accogliente, in grado di rispecchiare il grado di comfort domestico a cui è abituato l’armatore, pur soddisfacendo le esigenze tecniche e i requisiti di sicurezza di un ambito progettuale come quello della nautica, in continua evoluzione.

I concept Winch Design che abbiamo visto recentemente (Fusion, Reverie…) sono frutto di un lavoro a due mani con il cantiere committente o solo in una fase successiva alla definizione del progetto individuate quale marchio possa essere affine all’idea?

Reverie è frutto di uno sforzo collaborativo con Oceanco: la piattaforma tecnica Simply Custom 80m è stata infatti progettata dal cantiere per fornire a numerosi designer di fama mondiale una sorta di “tela” su cui creare uno yacht. Fusion è invece un progetto Feadship di 88 m su cui stiamo lavorando da tempo a porte chiuse. Il team dedicato di Winch Design ha trascorso molto tempo analizzando gli esterni degli scafi del cantiere, per arrivare all’ideazione di un nuovo concept che incarni il tipico Dna di Feadship, ma si possa rivolgere a una clientela più giovane grazie al layout distributivo organizzato come quello di una villa a due piani sulla spiaggia. Il progetto presentato da Winch Design a Feadship è stato lanciato ufficialmente al Palm Beach Boat Show 2024 e siamo fiduciosi che si trovi l’armatore giusto per la sua realizzazione.

Fusion (credit Feadship)

Fusion (credit Feadship)

Quale è un vostro progetto che, dal punto di vista estetico, funzionale o tecnico, ritenete sia stato una pietra miliare, in quanto punto di rottura con la tradizione e la consuetudine del settore?

Direi Genesis, un 80 metri varato a settembre dello scorso anno. E’ lo yacht a motore interamente di alluminio più grande e veloce al mondo, capace di raggiungere i 30 nodi, impresa raramente raggiunta per uno scafo di tali dimensioni. Una costruzione unica nata dal lavoro congiunto di Winch Design con gli architetti navali Heesen Yachts e Van Oossanen, che si sono cimentati in un’impresa non da poco: le eliche a passo variabile dovevano interagire con timoni rivoluzionari e quattro motori in grado di funzionare in qualsiasi configurazione, tra l’altro installati con l’ausilio di altrettante gru tra le più grandi dei Paesi Bassi. Fondamentale per il successo della costruzione è stata l’ideazione della cosiddetta “spina dorsale”, un complesso sistema di rinforzo strutturale che corre per l’intera lunghezza dell’imbarcazione e garantisce che lo scafo, lungo e snello, possa resistere alle pressioni costanti della velocità elevata.

Il tema della sostenibilità sta diventando pressante anche per i superyacht. Cosa pensate della ricerca nel campo della propulsione green e quali pensate siano i passi da fare per allineare anche le imbarcazioni agli standard ecologici richiesti all’automotive?

Ritengo che ci sia una forte necessità di allinearsi con il resto del settore della nautica da diporto e marittimo più in generale per guidare collettivamente il cambiamento, condividere conoscenze e promuovere la tecnologia al fine di proteggere la salute dei nostri oceani e l’ambiente. Sebbene i superyacht rappresentino solo una frazione dell’impronta di carbonio e del volume di mercato del trasporto marittimo globale, forniscono un accesso senza pari all’innovazione tecnologica, oltre che ai capitali necessari per risolvere i maggiori problemi dal punto di vista della sostenibilità. Dobbiamo trasformare i superyacht da giocattoli di lusso a navi innovative, sfruttando i nostri influenti clienti per promuovere la ricerca e lo sviluppo.

Ritenete che l’intelligenza artificiale possa avere un ruolo determinante anche nello yacht design a breve? 

Probabilmente è troppo presto per individuare esattamente come potrebbe cambiare la progettazione di uno yacht, ma l’intelligenza artificiale influenzerà e, si spera, farà avanzare ogni fase del processo di ideazione e di costruzione. Vedo che gli algoritmi vengono già utilizzati per ottimizzare le forme dello scafo, la distribuzione del peso e l’idrodinamica. La progettazione può così essere maggiormente basata sui dati tecnici, che possono aiutarci ad identificare aree di miglioramento e perfezionamento, portando a risultati più efficienti. Inoltre, l’AI automatizzerà le attività monotone e semplificherà i flussi di lavoro, consentendo ai designer di concentrarsi sugli aspetti più creativi del processo. Ultimamente Winch Design ha sperimentato l’intelligenza artificiale generativa per la creazione di immagini. Stiamo ancora cercando il modo migliore per utilizzarla nel nostro processo di lavoro, ma finora abbiamo ottenuto alcuni risultati interessanti.

Quale è il progetto più innovativo a cui state attualmente lavorando?

Abbiamo tanti progetti entusiasmanti attualmente in studio, molti dei quali strettamente top secret. Tuttavia, un progetto che posso condividere e di cui siamo davvero entusiasti è quello degli interni sostenibili a cui stiamo attualmente lavorando con Cantiere delle Marche, per il loro Flexplorer 146 da 44 metri. Terzo della serie, questo explorer sarà varato nel 2025 e gli interni di Winch Design metteranno in mostra una straordinaria fusione tra responsabilità ambientale e design all’avanguardia. Gli interni sono infatti realizzati in gran parte con materiali ecologici. L’inserimento di pareti strutturate a guscio d’uovo conferisce un’estetica elegante e naturale, reti da pesca riciclate rinascono come morbidi tappeti soffici, erba intrecciata decora le cupole del soffitto e un composito di conchiglie recuperate emula l’iridescenza dell’oceano. Il tutto per segnare un nuovo standard per quanto riguarda la sostenibilità dell’interior design.

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