L’incredibile storia di “Al Mansur”, l’ex megayacht semi sommerso di Saddam Hussein
Il relitto di “Al Mansur”, lo yacht che apparteneva all’ex presidente iracheno Saddam Hussein, è diventato ormai preda di turisti e pescatori
Lungo il corso del fiume Shatt al-Arab, nella città di Bassora, in Iraq, giace un megayacht semi sommerso. Le altre navi gli passano accanto e capita anche che pescatori o turisti si ci arrampichino sopra. Poco importa se lo scafo è ricoperto di ruggine, quello che conta è la storia che si nasconde dietro questa barca. Il suo nome, infatti, è “Al Mansur” ed apparteneva all’ex presidente iracheno Saddam Hussein.
Si tratta di un megayacht di 120 metri progettato per viaggi oceanici. Costruito dall’ex cantiere navale Wärtsila in Finlandia, era stato consegnato nel 1983. Nel 2003, poche settimane prima dell’invasione degli Usa, lo stesso Saddam ordinò che lo yacht fosse trasferito nel porto di Bassora per proteggerlo da eventuali attacchi. Fu però un vano tentativo perché Al Mansur venne pesantemente bombardato durante un raid il 27 marzo 2003. Da allora, lo yacht cadde in disgrazia e iniziò lentamente a capovolgersi su un fianco.
Uno yacht a prova di bomba
Simbolo della ricchezza e del potere di Saddam, l’Al Mansur era una rivoluzionaria imbarcazione dal punto di vista tecnologico e stilistico. Progettato secondo le specifiche personali del presidente e sontuosamente decorato in marmo, legni esotici e con finiture in argento e oro. Secondo il sito del designer danese Knud Hansen, poteva ospitare fino a 32 passeggeri ed era dotato di un eliporto.
Essendo stato costruito per viaggi presidenziali, lo yacht doveva essere lussuoso, ma allo stesso tempo sicuro ed efficiente. E’ per questo motivo che la prua è così allungata e la forma dello scafo ricorda più quella di un maestoso traghetto. La barca pesa infatti più di 7.000 tonnellate. Non era facile quindi affondare un megayacht di tali dimensioni, nemmeno con l’ausilio di bombe. L’elemento però più stravagante dell’Al Mansur era sicuramente quello di una capsula di lancio sottomarina posizionata nella cabina di Saddam.
Il raid in stile Top Gun
Nonostante tutte le precauzioni prese da Saddam, lo yacht Al Mansur fu colpito duramente nel porto di Bassora durante l’operazione Iraqui Freedom guidata dall’esercito americano nel marzo del 2003. Il 27 marzo, due aerei “VF-2 Tomcat” equipaggiati con bombe Mark 500 da 82 libbre attaccarono lo yacht.
Come racconta Tony Holmes nel suo libro US Navy F-14 Tomcat Units of Operation Iraqi Freedom, la coppia di bombe sganciata dai due aerei colpì lo scafo sopra la linea di galleggiamento e la sovrastruttura della nave. L’Al Mansur era ricoperto dalle fiamme, ma gli equipaggi dei due Tomcat sapevano di non aver affondato la nave, perché l’esplosione avvenne prima dell’impatto.
Tuttavia i danni causati dalle due Mk 82 furono sufficienti a rendere lo yacht inutilizzabile. Fu infine dismesso il 12 giugno 2003 e con lui anche lo stesso regime di Saddam Hussein cadde definitivamente.
SCHEDA TECNICA – AL MANSUR
Lunghezza: 121,01 m
Larghezza: 17,51 m
Pescaggio: 5,50 m
Velocità di crociera: 20.00 kn
Motori principali: 2 x Sulzer
Potenza: 8.822 kW
Credit photo: Reuters
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