“La Marina Militare al Polo Nord”: a Genova inaugurata la mostra sugli esploratori italiani in Artide

Rimarrà aperto al pubblico per tutto il mese di aprile l'incredibile percorso espositivo che ripercorre la storia delle prime esplorazioni italiane nell'Oceano Artico. Partendo dalla spedizione del Duca degli Abruzzi del 1899, si arriva fino al programma "High North" che terminerà nel luglio di quest'anno

4 April 2019 | di Chiara Biffoni
Inaugurazione mostra Marina Italiana al Polo Nord
Modellino della "Stella Polare" del Duca degli Abruzzi

E’ stata inaugurata martedì 2 aprile a Palazzo San Giorgio di Genova la mostra istituzionale “La Marina Italiana al Polo Nord. Dal Duca degli Abruzzi alle spedizioni High North“, curata (e fortemente voluta) dall’Istituto Idrografico della Marina. Il percorso espositivo si compone di stampe, fotografie, attrezzature e strumentazioni di bordo, cartografie, libri, modellini e cimeli storici, organizzati in modo da ripercorrere e raccontare l’affascinante e poco conosciuta storia delle esplorazioni italiane al Polo Nord.

Una storia di uomini coraggiosi

Una storia incentrata, in particolare, sugli uomini che l’hanno scritta, ossia quegli intrepidi esploratori italiani che, rischiando la vita in un ambiente ostile e sconosciuto, hanno contribuito alla scoperta del Polo Nord. “Tutti venivano volontari, consci dei pericoli cui andavano incontro, bramosi di svelare, col loro coraggio e colla loro operosità, il mistero che ancora circonda l’Artico e di arricchire la scienza di nuove osservazioni“, si legge in uno dei cartonati esposti alla mostra.

La presenza italiana nell’Oceano Artico inizia nel 1899, con la prima missione esplorativa capeggiata dal Duca degli Abruzzi, Luigi Amedeo di Savoia, di cui quest’anno si festeggia il 120° anniversario. Ma si ricordano anche l’impresa di Umberto Nobile del 1928, che con il suo dirigibileNorge fu il primo uomo a sorvolare il Polo Nord e lo sbarco della nave Città di Milano dell’Istituto Idrografico, inviata allo scopo di compiere direttamente rilevamenti e misurazioni.

Per poi arrivare alle più recenti spedizioni, avvenute a seguito del programma High North, che si pone come obiettivo lo studio dei fondali e delle correnti oceaniche artiche a seguito dei mutamenti geografici avvenuti nell’area a causa degli intensi cambiamenti climatici registrati in questi ultimi anni.

Lanciato nel 2017 dalla Marina Militare, con il coordinamento scientifico dell’Istituto Idrografico e il supporto di diverse istituzioni ed enti di ricerca nazionali ed internazionali, High North terminerà quest’anno con un’ultima spedizione che partirà nel mese di luglio.

Il “One Ocean”: l’Italia nel Consiglio Artico

La storica presenza della Marina Italiana e la rilevanza internazionale della nostra ricerca scientifica in Artico, hanno portato il nostro Paese ad essere ammesso, quale membro osservatore, nel Consiglio Artico, una sede internazionale nella quale si discute sulle allarmanti variazioni geofisiche del continente artico, causate dal surriscaldamento globale del pianeta e sulle nuove potenzialità di sfruttamento economico dell’area.

Ci si attende, infatti, che il “climate change” trasformi l’Oceano Artico in un “One Ocean”, un oceano ghiacciato in inverno e aperto in estate, che permetterebbe ai Paesi aventi diritto, tra cui l’Italia, di aprire ad esempio nuove rotte commerciali (e non) e di sfruttare quelle risorse idro-geologiche che fino ad oggi erano inaccessibili a causa dello strato di ghiaccio che ricopriva il Polo.

Questa mostra, molto istruttiva, inaugurata alla presenza del presidente dell’Autorità Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, del presidente della Regione Giovanni Toti, del sindaco di Genova Marco Bucci e del direttore dell’Istituto Idrografico Contrammiraglio Luigi Sinapi, sarà visitabile – gratuitamente – fino al 30 aprile.

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