A “La Pepica” di Valencia la paella più amata da Hemingway e Bono degli U2
La Pepica di Valencia è un ristorante sul mare specializzato nella paella e nei piatti a base di pesce
Quasi tutte le città hanno un monumento-simbolo, facile da ricordare, la cui immagine rappresenta il luogo in cui si trova e viceversa. Alcune città hanno anche dei locali storici divenuti famosi ben oltre i loro confini e che le rappresentano: il Gambrinus a Napoli, il Florian e il Quadri a Venezia, l’Harry’s Bar a Roma, solo per fare degli esempi.
Valencia ha La Pepica, un ristorante sul mare specializzato ovviamente nella paella e nei piatti a base di pesce. La storia è affascinante e tipica di tempi lontani: stiamo parlando del 1898. Francisco Balaguer Aranda, figlio di una guardia di Sagunto (vicino a Valencia) e Josefa Marqués Sanchìs si sposano. Sono giovani, innamoratissimi e poveri in canna. Francisco lavora al porto e Josefa in un bar che prepara panini per i lavoratori.
Riescono, con grandi sacrifici, ad aprire una trattoria all’interno del porto ma poi sono costretti a chiudere per le necessità dello scalo. Non si perdono d’animo e continuano a preparare piatti poveri servendo i lavoratori del porto da un carretto posto di fronte all’ingresso. In seguito arriva un premio alla tenacia: il re Alfonso XIII concede l’edificazione di baracche in legno per il ristoro dei bagnanti e ogni anno i due sposi si aggiudicano l’area montando la costruzione a giugno e smontandola a settembre. Negli altri mesi c’è sempre il carretto.
Poi, nel 1923, un improvviso fortunale distrugge tutte le baracche. Una tragedia. L’anno successivo, però, l’amministrazione di Valencia permette finalmente ai coniugi Aranda di costruire un locale in muratura: nasce così La Pepica. In questi anni di lavoro i due coniugi sono attivi anche in altri sensi e Josefa partorisce ben otto figli.
La Pepica, che attualmente viene gestito dai nipoti , si trova sul Paseo Maritimo di Valencia, sul lungomare, ed ha un ingresso dalla strada verso la città e un altro che porta direttamente alla spiaggia. Entrando dalla strada si passa davanti alla cucina, dove vengono preparati a vista dei piatti che non possono non farvi venire l’acquolina in bocca. I toni sono quelli del bianco e dell’azzurro, con un arredamento semplice, di altri tempi, e una sala molto grande capace di ospitare fino a 450 persone, anche per eventi e matrimoni.
Numerose le leggende sul locale, che diventano storie di vita vissuta quando guardi le immagini alle pareti. La prima riguarda il grande pittore valenciano Joaquin Sorolla, venuto qui a mangiare in compagnia di altri artisti, tutti molto eleganti per un’occasione speciale. Preoccupato che si potessero sporcare, il vecchio Francisco preparò loro una paella con i crostacei sgusciati, un sacrilegio per i valenciani. Ma ebbe così tanto successo che il piatto entrò a far parte del menù.
Re Juan Carlos e la regina Sofia erano soliti venire a mangiare qui quando erano in visita in città e La Pepica inventò la paella di verdure per fare felice la sovrana, nota vegetariana. Ernest Hemingway fu loro ospite dopo aver visto la corrida e parlò in maniera entusiasta del locale e della cucina nel libro “El verano peligroso” del 1960. Oggi è meta di famosi personaggi dello sport e dello spettacolo, come Bono degli U2.
Cosa mangiare a La Pepica? Paella ovviamente, da quella di pesce e crostacei a quella alla valenciana, rochos, carabineros, di verdure, con l’astice, con l’aragosta, con l’arroz negro. Vi renderete conto che tutti i vicini di tavolo stanno mangiando paella ma potrete eventualmente provare la “fideua“, la paella di pasta, oppure molte altre specialità di pesce. Una cosa, però, è certa: vi verrà sicuramente voglia di acquistare la padella apposita e fare l’esperimento a casa. Non sarà come sul posto ma vi farà comunque venire in mente il mare, la Spagna e un buon piatto mangiato a La Pepica.
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