Vivere in barca: la scelta di Mario, Roberta e della loro famiglia “a quattro zampe”

Mario Baudone (armatore di Barracuda) a Daily Nautica: "La bellezza di vivere in barca è la meraviglia di avere ogni giorno una finestra differente sul mondo"

27 October 2023 | di Maria Cristina Sabatini

Un gozzo di legno bianco come nuovo luogo da chiamare casa. Una frase scritta in corsivo con lettere colorate che, come un ricamo, impreziosisce la sommità di una finestra che guarda verso l’infinito del mare e recita: “La nostra casa è piccola ma le sue finestre si aprono su un mondo infinito”. Vivere in barca, sentirsi avvolti dallo sguardo liquido della natura che ci circonda. Che sia questo, forse, il segreto della felicità?

Se lo chiedete a Mario Baudone, a sua moglie Roberta e alla loro allegra famiglia “a quattro zampe“, non ci sono dubbi. Da maggio il Barracuda,  gozzo in legno di 10 metri, ormeggiato a Lerici, in provincia di La Spezia, è divenuto la loro casa e sono fermamente convinti a provare a trascorrere lì anche tutta la stagione invernale.

“Prima – spiega Mario a Daily Nautica – vivevamo in un appartamento dove eravamo in affitto. Abitavamo con mia suocera, che soffriva di un brutto male. Quando quest’inverno è venuta a mancare, mia moglie non ha più voluto rimanere lì. Troppi ricordi”.  La ricerca di un’altra abitazione in affitto, a costi ragionevoli, in un luogo rinomato e turistico, racconta Mario, non è sempre un’ impresa semplice e allora perché non provare a cambiare stile di vita? Perché non provare ad andare a vivere in barca?

Vivere in barca: vi presentiamo Barracuda, la nostra nuova casa

E che barca! Barracuda è un tipico gozzo di legno del 1977, realizzato a Castiglione della Pescaia, che nell’età della giovinezza è stato impiegato come peschereccio. Poi, negli anni ’90, è avvenuto il “cambio di vita” e la  trasformazione in un’imbarcazione per il diporto. “Il precedente proprietario – racconta Mario Baudone – ci ha navigato per tutto il Mediterraneo. Io a Lerici faccio il barcaiolo, accompagno le persone alle imbarcazioni al gavitello e le aiuto negli ormeggi. Lì ho visto Barracuda e me ne sono innamorato. La seguivo. Mi piaceva. È saltata una vendita e alla fine l’ho comprato io”.

Così, da maggio, Mario e Roberta, con i loro due cani, il loro gatto e la loro tartaruga, vivono su Barracuda, immersi nella natura ma a pochi passi dal cuore dell’incantevole Lerici e dai propri affetti.

Vivere in un gozzo di 1o metri tra stupore e qualche criticità

La bellezza di vivere in barca – sottolinea Baudone – è la meraviglia di avere ogni giorno una finestra differente sul mondo. Basta spostarsi di poco e le atmosfere cambiano. Le criticità riguardano gli spazi, come gli armadi o la cucina. Noi siamo in due, ma con noi vivono due cani grandi, Birillo e Dakota, una tartaruga in acquario, Kalzifer, ed un gatto, Tigro, di 11 anni. Pensavamo che lui fosse il più problematico da trasportare in barca. Invece, con Barracuda, gli abbiamo regalato una seconda giovinezza. È curioso, controlla tutto. È lui il vero armatore della barca”.

Ora che l’estate è lontana e le piogge autunnali preannunciano l’arrivo dell’inverno, perseverare nella scelta di vivere in barca, agli occhi dei meno romantici potrebbe sembrare una scelta piena di difficoltà. “Viviamo giorno per giorno – risponde sereno Mario, che non sembra avvertire la mancanza di un’abitazione tradizionale – ma ci stiamo attrezzando per l’inverno con stufette e teli. Vogliamo provare a trascorrere l’inverno in barca. A tornare indietro si fa sempre in tempo. In barca abbiamo trovato una forma di stabilità. Siamo sereni”.

Mario Baudone: “Trascorrere l’inverno in barca? Vogliamo provare, a tornare indietro si fa sempre in tempo!”

Anche se gli offrissero un appartamento tradizionale, ad un costo ragionevole, nella sua amata Lerici, Mario è sicuro: “Noi puntiamo a rimanere in barca. Il nostro obiettivo ora, è cercare di trovarne una un po’ più grande per riuscire ad avere almeno un armadio per i vestiti, perché la cabina armadio attuale è assolutamente insufficiente per tutti e due”. Spazio che, oltretutto, è stato eletto da Tigro come luogo preferito per il sonnellino.

 “La nostra casa è piccola ma le sue finestre si aprono su un mondo infinito”. Ritorna alla mente la frase scritta da Mario e Roberta sulla “pelle” di Barracuda. Vivere in 6: bipedi, quadrupedi e palmati, su una barca di 10 metri, vuol dire prendere le misure con spazi assai ristretti, ma che si dilatano enormemente grazie al contatto con la natura circostante. “Il mare – ricorda – regala a questo tipo di vita un vero valore aggiunto. Uno stile di vita consigliato in particolar modo a chi è in crisi con se stesso. Il contatto con la natura è curativo“.

Secondo Mario, infatti, la vita in barca è più semplice: “Non c’è – afferma – quella pressione che negli appartamenti ho sempre avuto, tra bollette e affitti. Vivere in barca anche per un breve periodo è un’esperienza da fare. In barca sei costretto ad affrontare alcuni problemi per non rimanere senza servizi, ma nello stesso tempo è una ricerca interiore, ritrovi il tuo io ‘primoridiale’,  un istinto che se vivi in città non riesci a sentire. Penso che dopo aver fatto quest’esperienza non si torni più indietro, poi sarà il tempo a dirlo. L’unico rammarico è di non averlo fatto prima”.

Se volete seguire le avventure di Mario, Roberta, Tigro e tutta la loro famiglia, potete farlo sulla pagina instagram “larcadimarie”.

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