Scontro tra due navi al largo della Corsica: 600 metri cubi di combustibile in mare. Le immagini aeree del disastro

Si rischia il disastro ambientale. Una portacontainer (all’ancora) e una ro-ro, entrambe partite da Genova, si sono scontrate a 14 miglia da Capo Corso. Il territorio è di competenza della Corsica ma anche la Guardia Costiera italiana è al lavoro

8 October 2018 | di Giuseppe Orrù
Le immagini della collisione dall'ATR42 della Guardia Costiera
Le immagini della collisione dall'ATR42 della Guardia Costiera

All’alba di domenica 7 ottobre a nord della Corsica è avvenuta una collisione tra due mercantili di nazionalità straniera, che ha provocato uno sversamento di carburante in mare.

L’incidente è avvenuto tra la motonave tunisina Ulisse della Cotunav, una ro-ro che trasporta camion e auto e la portacontainer Cls Virginia, battente bandiera cipriota, che, pare, al momento della collisione fosse all’ancora. La ro-ro Ulisse, che non avrebbe visto la portacontainer alla fonda, si è scontrata di prua contro la murata di dritta della Cls Virginia, da cui è fuoriuscito il carburante che si è sversato in mare.

Ad avviare da subito le operazioni di contenimento dell’inquinamento sono state le autorità francesi. La collisione infatti è avvenuta in territorio francese, 14 miglia al largo di Capo Corso.  In ottemperanza al piano d’intervento Ramogepol, istituito tra Francia, Italia e Principato di Monaco per la lotta contro gli inquinamenti marini accidentali nel Mediterraneo, anche la centrale operativa della Guardia costiera italiana ha però disposto l’invio di un proprio aereo ATR42 per attività di monitoraggio.

Su direttiva del Ministero dell’Ambiente italiano, sono state inoltre inviate sul posto tre unità navali d’altura (mezzi Castalia), Nos Taurus di Livorno, Bonassola di Genova e Koral di Olbia, per l’utilizzo nelle attività di contenimento dello sversamento. Non risultano fortunatamente danni fisici agli equipaggi delle due navi.

La collisione ha però provocato una via d’acqua nella nave porta container, con fuoriuscita di combustibile per una stima di 600 metri cubi. La centrale operativa della Guardia Costiera a Roma, oltre all’aereo, nelle ore successive all’incidente ha disposto anche l’invio della motovedetta CP 409 della Capitaneria di porto di Livorno, equipaggiata con mezzi per la tutela dell’ambiente.

I biologi presenti a bordo della unità della Guardia Costiera hanno confermato che si tratta di uno sversamento di fuel oil (olio carburante) e in queste ore è già in corso il recupero di materiale inquinante da parte di uno dei tre mezzi antinquinamento della società consortile Castalia, convenzionata con il Ministero dell’Ambiente per il servizio di antinquinamento nazionale.

Al momento sono inoltre in via di acquisizione elementi di carattere tecnico/strutturale sulle due unità coinvolte nel sinistro. Si monitorano poi le condizioni meteomarine e le loro previsioni per comprendere la possibile evoluzione della macchia inquinante, che al momento è estesa per circa 20 km quadrati. Previsti nei prossimi giorni corrente e vento verso la Corsica. L’incidente è avvenuto tra la Corsica e la Toscana, al traverso di Cecina, nel cuore del Santuario Pelagos per la tutela dei cetacei.

 

Fonte foto e video: Guardia Costiera

Giuseppe Orrù

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3 commenti

  1. Giuseppe Orrù says:

    Gentilissimo Comandante, grazie per il suo commento. Effettivamente le sue domande sono le stesse che i mezzi di comunicazione si stanno ponendo. La priorità della macchina dei soccorsi, gestita dalla Francia, è stata quella di contenere il più possibile l’inquinamento anche se ormai la “figuraccia” e il danno, proprio nel cuore del Santuario dei Cetacei Pelagos, erano fatti. Ci auguriamo quindi che al più presto le autorità francesi e la Guardia Costiera italiana rendano noti questi dettagli, fino all’individuazione di tutta la scala di responsabilità

  2. Bruno Gazzale, Capitano di Lungo Corso, pensionato says:

    Come mai nessuno spiega le cause di un incidente incredibile ? Nazionalità equipaggio? Ormai la bandiera non di ce nulla! Possibile che la porta-container abbia casse di carburante a centro-nave? Non è che il carburante sia fuoriuscito dalle casse di prora del traghetto? Chi era di guardia in quel momento sul ponte di comando del traghetto? Data l’ora, avrebbe dovuto esserci un ufficiale di provata esperienza: solitamente un primo ufficiale: possibile che non veda una “montagna” simile? Perchè tanti interrogativi da parte di uno che ne capisce qualcosa? Evidentemente il fatto è stato trattato molto superficialmente dai mezzi di comunicazione, occupati a trattare dell’inquinamento che del come e perchè a due passi da Genova possa capitare un simile incidente.

  3. Fulvio virgulto says:

    Questi incidenti assolutamente non dovrebbero più succedere,con gli strumenti attualmente presenti sul mercato, e se questo capita è solo x negligenza nelle operazioni di comando, quindi bisognerebbe inasprire le pene con annesse le spese x una completa rimozione di tutto il carburante inquinante. E l’inibixione al comando di tutte le persone preposte.

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