Passo indietro dei francesi sul Waterfront di Levante. Cenci a LN: “Il piano B? Procedere solo con il Palasport”. E se tornassero in gioco gli olandesi?

La società francese EM2C avrebbe scritto al Comune di Genova dicendo che il progetto di Renzo Piano, alle condizioni del bando, non è economicamente sostenibile. Da Palazzo Tursi non si scompongono: “Abbiamo pronte altre ipotesi”. Ma la proposta degli olandesi potrebbe tornare alla ribalta

7 March 2019 | di Giuseppe Orrù
La zona interessata dal progetto del Waerfront di Levante
La zona interessata dal progetto del Waterfront di Levante

Tanto tuonò che piovve. L’iter burocratico per la realizzazione del Waterfront di Levante sembra destinato a subire una brusca battuta d’arresto. In queste ore, infatti, la società francese EM2C, l’unica ammessa dal Comune di Genova alla gara per la realizzazione del progetto di Renzo Piano, avrebbe trasmesso al Comune una nota in cui si dice che l’opera, così come prevista dal progetto contenuto nel bando, non è economicamente realizzabile.

Un progetto avveniristico, con zone destinate al tempo libero, allo sport, al commercio e alla ristorazione, proprio di fronte al mare. A contenderselo sono stati i francesi di EM2C e la società olandese Oudendal Group, che è stata esclusa dal bando. Tanto da aver presentato un ricorso al Tar.

Secondo EM2C, però, l’investimento non garantirebbe un ritorno adeguato. Sul tavolo, infatti, la società francese dovrebbe mettere circa 30 milioni di euro per acquistare l’area, a cui vanno aggiunti circa 200 milioni di euro per demolire quanto necessario e realizzare il progetto di Renzo Piano, tra cui il famoso canale navigabile, punta di diamante del piano di riqualificazione del Waterfront. Secondo i francesi, quindi, i conti non tornerebbero e una comunicazione di questo tipo fa pensare ad un ritiro dalla gara.

Da Palazzo Tursi, però, ribadiscono che al momento la società francese non è ancora fuori dai giochi, in quanto la commissione aggiudicatrice di Comune e Spim non ha ancora annunciato l’esito della gara. Anzi sulla vicenda sembra essere calato il silenzio.

Per fare il punto della situazione abbiamo interpellato Simonetta Cenci, assessore all’Urbanistica e al Demanio del Comune di Genova. “La commissione aggiudicatrice -ha dichiarato- non ha ancora finito i lavori e quindi l’esito non è ufficiale. Non c’è ancora nulla di definitivo da parte della commissione”. E sull’eventuale “piano B”, l’assessore genovese ha spiegato che consisterebbe nel “far partire chi è rimasto ‘in panchina‘, ovvero le proposte di lotti parziali, che ad oggi -ha sottolineato- abbiamo solo per il palazzetto dello sport”.

Secondo Cenci, sarebbe quindi escluso un ritorno in campo della società olandese Oudendal Group. “La società olandese -ha spiegato l’assessore- è andata ‘fuori tema‘. Nel progetto che ha presentato, ha demolito il padiglione di Jean Nouvel, che non fa parte del lotto di vendita e ha cambiato le dimensioni del canale a base di gara. Inoltre -ha ricordato Cenci- ha previsto costruzioni per un numero maggiore di metri cubi di quelli permessi dal piano urbanistico”.

Ma, ci chiediamo noi, quali vantaggi avrebbe il Comune a spacchettare l’operazione? Chi si occuperebbe di realizzare il canale e le opere pubbliche se le società interessate acquistassero solo l’immobile di interesse? Una vendita frazionata non allungherebbe i tempi per rivedere le destinazioni dei singoli edifici (mentre comunque decorrono interessi bancari e costi di gestione degli immobili)?

Rimane inspiegabile il motivo per cui i francesi al momento della presentazione dell’offerta non abbiamo calcolato la sostenibilità del progetto, nonostante le varie deroghe concesse. Eppure l’architetto del Gruppo olandese, Eldert Overzee, nella nostra intervista esclusiva aveva spiegato che il bando così come era stato pubblicato non era economicamente sostenibile.

Il progetto Waterfront -aveva detto Eldert Overzee a Liguria Nautica- era nato come un ‘progetto pubblico’, pertanto senza considerare l’aspetto economico di un eventuale operatore privato. È evidente che una volta posto in vendita il bene, bisognava trasformare il progetto ‘pubblico-non commerciale’ in un progetto ‘pubblico-commerciale‘ e conseguentemente si dovevano apportare alcune modifiche al fine di poter garantire la sostenibilità economica, anche nell’interesse pubblico. Solo così poteva essere garantita la realizzazione delle opere, molte delle quali di interesse pubblico” .

E non sarà che, nonostante quanto dichiarato dall’assessore Cenci, gli olandesi alla fine possano tornare in gioco con il loro progetto? “Un progetto -aveva spiegato Eldert Overzee a LN- finalizzato a restituire alla città un quartiere ultramoderno ma assolutamente attento e rispettoso degli aspetti ambientali, che creerebbe un importante e nuovo indotto con la nascita di imprese, posti di lavoro e spazi pubblici per dare anche nuova vitalità a Genova”.

Giuseppe Orrù

Argomenti: ,

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Il lettore è responsabile a titolo individuale per i contenuti dei propri commenti. In alcun modo le idee, le opinioni, i contenuti inseriti dai lettori nei commenti ad articoli e notizie rappresentano l’opinione dell’editore, della redazione o del direttore responsabile.
Il lettore non può pubblicare contenuti che presentino rilievi di carattere diffamatorio, calunniatorio, osceno, pornografico, abusivo o a qualsiasi titolo illecito e/o illegale, né assumere atteggiamenti violenti o aggredire verbalmente gli altri lettori.
La segnalazione di eventuali contenuti diffamatori, offensivi o illeciti e/o illegali può essere effettuata all’indirizzo e-mail info@ligurianautica.com, specificando il contenuto oggetto della segnalazione attraverso link diretto. La redazione provvederà a verificare il contenuto e prenderà eventuali provvedimenti nel più breve tempo possibile.

6 commenti

  1. Fabio Caruana says:

    Ma farlo NOI italiani ???? noo?

  2. Mario Salvai says:

    …certo che se ammetti alla gara un unico soggetto, per altro in amministrazione controllata, che non è in grado di valutare a priori la sostenibilità economica, ma lo dice dopo mesi e mesi, ricorsi e spese inutili…a livello di chi ha preso questa decisione nell’interesse pubblico non siamo messi bene. Lungimiranza pari a zero, povera Genova… E il Palasport che intanto cade a pezzi… L’importante è espandere i cantieri navali alla Foce, fra qualche anni ce li troviamo a Brignole.

  3. Gennaro says:

    Da quanto si legge, la cosa ?.. é stato fatto ricorso al TAR, alla corte di Strasburgo, … a quando segnalazione alla Corte dei Conti per danno, e alla magistratura??? Anche un cieco vedrebbe..
    Sindaco, cerca di salvare almeno l’immagine… non é stata una bella figura…??

  4. Alessandro says:

    A Genova c’é già tanto mare… un polmone verde al posto del canale, fa schifo?.? O serve ad accontentare Amico per le barche ed ampliargli la Marina e dargli anche il pad B? Chi vuole scommettere?

  5. Giovanni says:

    Mi pare che l’assessora sia prevenuta… gli olandesi le hanno rotto le uova nel paniere??? Speriamo che Bucci non perda più tempo e ci metta una pezza… oltre a fare una brutta figura, si é perso tempo e soldi

  6. Daniele says:

    Olandesi meglio dei Francesi no?!

Potrebbe interessarti anche

© Copyright 2006 - 2022 Daily Nautica - Ogni giorno, un mare di notizie.
Registrato al nr. 20/2011 con autorizzazione nr. 159/2011 del Tribunale di Genova dal 23 sett. 2011 Editore Carmolab SAS - P. Iva. 01784640995 - Direttore Responsabile: Alessandro Fossati
Tutti i contenuti e le immagini di proprietà di Liguria Nautica sono liberamente riproducibili previa citazione della fonte con link attivo

Pubblicità | Redazione | Privacy policy | Informativa cookies | Contatti

sito realizzato da SUNDAY Comunicazione

Marchi FESR