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Penso che occorra fare luce ed accurate perizie nel capire il perchè una barriera ed una struttura progettata per essere barriera cede alle onde, per quanto anomali, ma che non si possono catalogare come uno straordinario tsunami. Un porto raso al suolo e centinaia di barche e natanti affondati o danneggiati. Molti non se la potranno mai più permettere un’imbarcazione. Non sono tutti industriali o personaggi illustri del mondo della finanza o della medicina. Ci sono molti amanti del mare, semplici amanti del mare. Più di cinquanta imbarcazioni ad oggi non sono state ritrovate. Ora chiedo se è possibile che un porto ristrutturato dopo l’accaduto del 2000, quindi con materiali, tecniche di progettazione, simulazioni, certificazioni ed omologazioni, oltre che con probabili, anche, fondi pubblici, può sgretolarsi “totalmente” . Mi chiedo se nella logica di una edilizia che si può definire moderna possano accadere questi casi quando porti molto più obsoleti reggono ben altro. Per chi è fortunato ad essersi potuto permettere, alcuni con importanti sacrifici, di avere un’imbarcazione ormeggiata nel Primo Porto Turistico d’Italia, ora potrebbe non averla più. Grazie per aver custodito così male il risparmio di una vita. Grazie per non aver protetto clienti che da più di decenni, vi finanziano. Grazie Porto Carlo Riva
Penso che occorra fare luce ed accurate perizie nel capire il perchè una barriera ed una struttura progettata per essere barriera cede alle onde, per quanto anomali, ma che non si possono catalogare come uno straordinario tsunami. Un porto raso al suolo e centinaia di barche e natanti affondati o danneggiati. Molti non se la potranno mai più permettere un’imbarcazione. Non sono tutti industriali o personaggi illustri del mondo della finanza o della medicina. Ci sono molti amanti del mare, semplici amanti del mare. Più di cinquanta imbarcazioni ad oggi non sono state ritrovate. Ora chiedo se è possibile che un porto ristrutturato dopo l’accaduto del 2000, quindi con materiali, tecniche di progettazione, simulazioni, certificazioni ed omologazioni, oltre che con probabili, anche, fondi pubblici, può sgretolarsi “totalmente” . Mi chiedo se nella logica di una edilizia che si può definire moderna possano accadere questi casi quando porti molto più obsoleti reggono ben altro. Per chi è fortunato ad essersi potuto permettere, alcuni con importanti sacrifici, di avere un’imbarcazione ormeggiata nel Primo Porto Turistico d’Italia, ora potrebbe non averla più. Grazie per aver custodito così male il risparmio di una vita. Grazie per non aver protetto clienti che da più di decenni, vi finanziano. Grazie Porto Carlo Riva
No commenti. Il Porto Carlo Riva dovrebbe garantire una certa sicurezza alle barche che lo scelgono e soprattutto PAGANO LA GARANZIA DI MANUTENZIONE