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- 15 March 2024
Mari e oceani sono sempre più inquinati e le previsioni sono davvero preoccupanti. Basti pensare che recentemente è stato ritrovato un sacchetto di plastica in fondo alla Fossa delle Marianne. L’uomo è riuscito a lasciare la sua schifosa impronta anche a 11 mila metri di profondità, un qualcosa di impensabile. Molte aziende stanno lavorando per realizzare prodotti creati con la plastica riciclata, un piccolo segnale che è comunque importante per cercare di sensibilizzare le persone e di trattare la problematica.
Adidas collabora da anni con Parley for the Oceans per realizzare scarpe e vestiti grazie al riciclo di rifiuti trovati sulle coste e destinati a finire negli oceani. Dalle calzature e dai costumi, creati con vecchie reti da pesca e con nylon di scarto, siamo arrivati a tute e maglie da calcio. E’ notizia delle ultime ore che la terza maglia della Juve, attuale squadra del fenomeno Cristiano Ronaldo, è stata creata con gli scarti della plastica.
Il passaggio del campione portoghese al club di Torino è stata la bomba del calciomercato mondiale. Un po’ per la cifra (105 milioni il costo del cartellino e 30 i milioni annui che l’attaccante percepirà fino al 2022) e un po’ per i numeri folli dell’ex Real (438 presenze e 450 reti in maglia blancos).
E’ stato un acquisto pazzo oppure un grande colpo della dirigenza bianconera? La risposta non ci interessa, ma quel che conta è che la Juve, e indirettamente anche Cristiano Ronaldo, si è schierata contro l’inquinamento da plastica negli oceani. Infatti la terza divisa, di colore grigio con le scritte gialle, è stata realizzata in collaborazione con Parley for the Oceans.
Sapete quante magliette con il numero 7 sono già state vendute? Vi diciamo che in una sola giornata è stato raggiunto il numero record di 520 mila casacche: alllucinante. Ma perché è così importante vedere la scritta “Cristiano Ronaldo” su una maglietta realizzata con gli scarti della plastica? E’ semplice, oggi sono i personaggi più popolari che lanciano le tendenze e se Cr7 indossa un capo di questo tipo, allora questo per molti sarà un must: moralmente non è corretto ma è così. Inoltre un prodotto del genere può far capire alla gente che dal riciclo della plastica si può ottenere una maglietta bella e di estrema qualità e indirettamente queste persone verranno sensibilizzate perché magari decideranno di approfondire la tematica dell’inquinamento degli oceani. Forse siamo troppo ottimisti ma è doveroso sperarci.
E’ anche vero che una persona non dovrebbe interessarsi al futuro del suo Pianeta solamente dopo l’acquisto di una maglietta da calcio ma ora la cosa più importante è sensibilizzare tutti a questa tematica. Non importa come: ben venga Cr7.
Paolo Bellosta
Se LA plastica e’ cosi dannosa perche’ si continua a produrla,?e’ meglio non produrla che riciclarla