“Il mare in tasca”: una guida di Greenpeace per celebrare la giornata del Mediterraneo
Dalle creme solari ai mozziconi di sigaretta: come difendere il nostro mare che sta diventando sempre più caldo
Dalle creme solari ai mozziconi di sigaretta: come difendere il nostro mare che sta diventando sempre più caldo
Ci fu un tempo in cui il Mediterraneo era un oceano. Parliamo di 250 milioni di anni fa, quando il pianeta Terra aveva un unico continente chiamato Pangea. Nel periodo Giurassico le placche tettoniche cominciarono ad allontanarsi l’una dall’altra e lo spazio occupato da quell’oceano, che oggi i geologi chiamano Tetide, si contrasse sempre di più fino a chiudersi ad est e ad ovest, originando l’attuale bacino Mediterraneo. Uno scrigno d’acqua unico al mondo che contiene una biodiversità di circa 10 volte superiore alla media mondiale dei mari. Uno scrigno pieno di tesori che rischia di morire, ucciso da quei cambiamenti climatici di cui il responsabile è solo uno: l’uomo.
Sempre più caldo
“Le Mappe di Copernicus – spiega Chiara Campione, portavoce di Greenpeace Italia – mostrano in questi giorni ondate di calore record, fino a +5°C, un allarme che non possiamo ignorare. Un problema globale, quello del clima che cambia, ma che va affrontato anche localmente. In Italia, meno dell’1% del mare è protetto. Non facciamo abbastanza per contrastare l’inquinamento intensivo, specialmente da plastica, che minaccia migliaia di specie del nostro mare”.
Per questo Greenpeace ha deciso di celebrare la Giornata Internazionale del mar Mediterraneo, in programma giovedì 8 luglio, distribuendo una guida che, tra consigli e curiosità, sensibilizza i lettori sul tema della tutela del nostro povero mare.
Una guida per salvare il mare
Una guida che vuole essere soprattutto un campanello di allarme ed un invito alla mobilitazione per salvare il mare e, con esso, il nostro pianeta. “La nostra ultima campagna – racconta la portavoce di Greenpeace Italia – l’abbiamo chiamata Time to Resist, tempo di resistere. E’ un appello corale a sostenere la nostra battaglia per la terra, perché oggi siamo sotto attacco e, in una lotta impari che mira a farci tacere, rischiamo la chiusura. Ma noi di Greenpeace sappiamo bene cosa significa non arrendersi mai”.
Greenpeace Italy ha posizionato una stazione di monitoraggio della temperatura del mare lungo le coste della Sardegna per studiare l’impatto del cambiamento climatico sulla biodiversità marina
La guida, intitolata “Il mare in tasca”, contiene una serie di informazioni sulle specie marine in pericolo di estinzione, dalla foca monaca al capodoglio, sino all’animale più a rischio: lo squalo. Negli ultimi 50 anni 13 specie di squali sono già scomparse dal Mediterraneo.
Occhio alle creme solari!
La guida di Greenpeace invita a mobilitarsi per far pressione sui governi e sulle istituzioni per ottenere leggi capaci di tutelare il mare e difendere la biodiversità, ma è anche una guida pratica di buoni comportamenti rivolta a chi il mare lo vive su una barca o anche solo dalla spiaggia. Qualche esempio? Le bottiglie di plastica usa e getta sono una vera disgrazia per il mare. Meglio dotarsi di una borraccia riutilizzabile e “plastic free”. Anche le sigarette non vanno gettate in acqua o abbandonate sulla spiaggia. Non tanto per la carta o per il tabacco, quanto per il filtro composto da acetato di cellulosa, che rimane sempre una materia plastica.
Per ultimo: le creme solari. Già. E’ buona cosa fare attenzione nell’acquisto del prodotto ed usare una crema eco compatibile, riconoscibile dalla scritta “Ocean e Coral Reef Friendly”, che non contiene principi attivi come l’ossibenzone che impatta sui delicati organismi marini. Proteggersi dal sole è certo una buona idea. Ma facciamolo in maniera intelligente.
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