L’apneista Alessia Zecchini conquista due nuovi record – Le foto
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- 25 April 2024
Che le ultime ore della seconda tappa della transatlantica Défi Atlantique sarebbero state avvincenti, ce l’eravamo già immaginato, guardando le rotte dei 13 Class 40 in gara a poche miglia dall’arrivo a La Rochelle. E la suspence è stata degna dell’attesa, con un arrivo a sorpresa nella cittadina francese in prima posizione di Everial di Erwan Le Draoulec, Stan Thuret, Marie Kell De Cannart e Pep Costa, che, con un ultimo bordo a Nord del resto della flotta, ha vinto la scommessa imposta dalla lotteria dei diversi routage previsti.
La classifica finale della regata, però, grazie al calcolo dei tempi della prima e della seconda tappa, ha consolidato le aspettative createsi a Horta. Ian Lipinski (Crédit Mutuel), a bordo insieme ad Antoine Carpentier e Rémi Fermin, con un quinto posto finale nella seconda tappa, ha riportato la vittoria finale della Défi Atlantique. Il resto del podio, invece, è rimasto saldamente in mano ai due equipaggi italiani in gara, protagonisti temibili sin dalla partenza dai Caraibi. Ambrogio Beccaria (Alla Grande Pirelli), a bordo insieme ad Alberto Riva e Gianluca Guelfi, era partito in seconda posizione da Horta con un distacco da colmare da Lipinski di 1 ora e 56 minuti.
Arrivato quarto a La Rochelle, consolida il secondo posto in classifica generale in questa regata “strategicamente e sportivamente molto difficile, piena di insidie e trappole”. Alberto Bona (Ibsa), in equipaggio insieme a Pablo Santurde de Arco e Pietro Luciani, concludendo la seconda tappa al settimo posto, ha confermato il terzo posto assoluto. “Con Ian e Ambrogio è stato un duello, un match race, una regata a vista”. Ha raccontato il torinese. “Abbiamo fatto le stesse scelte anche a Capo Finisterre, dove di fatto andare sotto costa per noi era la migliore opzione. Me la sono goduta: rivedere la costa della Galizia, dopo tanto Oceano, è stato bellissimo”.
Per tutti i marinai in gara, questa Défi Atlantique è stata un’importantissima lezione per conoscere meglio la propria barca e trarre insegnamenti per il futuro. “Essendo in equipaggio ho avuto tempo e modo di studiare meglio “Alla Grande – Pirelli”, ha raccontato Beccaria all’arrivo a La Rochelle. “Ho scoperto tanti altri suoi punti di forza e alcuni aspetti su cui si può migliorare per renderla ancora più performante”. Gli fa eco Bona: “torniamo in Europa dopo praticamente sei mesi e così tante miglia sulle spalle che mi sembra passato molto più tempo”.
Francesca Pradelli