Chaplin vince la prima edizione della veleggiata “Ritorno a Capraia”

Durante la competizione le condizioni meteomarine sono state così difficili da provocare il disalberamento dell'8 metri S.I. Margaret e il ritiro del cutter Ilda

18 June 2019 | di Manuela Sciandra
veleggiata Ritorno a Capraia - Chaplin (1974)
Chaplin (1974)

E’ stato il cutter bermudiano di 16,75 metri Chaplin a vincere la prima edizione della veleggiata “Ritorno a Capraia“, dedicata alle vele d’epoca, classiche e tradizionali. Costruita dal cantiere ligure Sangermani nel 1974 su progetto di Carlo Sciarrelli e donato nel 2008 dalla famiglia genovese Novi alla Marina Militare, l’imbarcazione ha completato in 3 ore, 54 minuti e 26 secondi le 27 miglia che separano il Marina Cala de’ Medici di Rosignano Solvay (LI) dall’isola di Capraia.

Al secondo posto si è invece classificato lo sloop bermudiano in legno Gemini (anch’esso della Marina Militare), realizzato nel 1983 dal cantiere De Cesari su progetto di Andrea Vallicelli, che ha impiegato 4 ore, 18 minuti e 55 secondi a concludere il percorso. Durante la competizione le condizioni meteomarine sono state così difficili, con vento di maestrale fino a 20 nodi e onda formata, da provocare il disalberamento dell’8 Metri S.I. Margaret e il ritiro del cutter Ilda.

Organizzata dall’AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca) e dalla delegazione della Lega Navale Italiana di Capraia Isola, con il supporto dello Yacht Club Cala de’ Medici, la veleggiata era disciplinata unicamente dalle norme internazionali per evitare gli abbordi in mare, senza quindi l’obbligo di un certificato di stazza ma con l’espresso divieto di utilizzare vele volanti (spinnaker, gennaker, carbonera, ecc.).

Disalberamento di Margaret

L’8 Metri S.I. del 1926 Margaret (14,31 metri), a circa 13 miglia dalla linea di partenza, procedeva di bolina con mure a dritta, un metro e mezzo d’onda e circa 18 nodi di vento. Improvvisamente un’onda ha strappato una volante e, nonostante l’armatore pistoiese Giulio Baldi abbia tentato di raggiungere il letto del vento per alleggerire il carico sull’albero, una successiva onda ne ha provocato la rottura. L’albero, lungo circa 18 metri e realizzato in legno di spruce, si è spezzato all’altezza della prima crocetta.

L’equipaggio però, composto anche dal viareggino Fabrizio Del Dotto e dal pisano Alessandro Arnò, non si è perso d’animo ed è riuscito a riportare la barca in assetto di navigazione, raggiungendo a motore il Marina Cala de’ Medici. Giunti a destinazione, Baldi ha stappato una bottiglia di Brunello di Montalcino quale buon auspicio per il futuro. L’albero verrà presto ricostruito.

Dalla veleggiata a bordo di Chaplin e Gemini all’imbarco sull’Amerigo Vespucci

Alla veleggiata, a bordo di Chaplin e Gemini, comandate rispettivamente dal capitano di Fregata Angelo Bianchi e dal sottotenente di Vascello Arturo Laudato, hanno partecipato anche 6 allievi e 2 allieve della prima classe dell’Accademia Navale di Livorno, iscritti ai corsi del Genio Navale, Sanitario, Stato Maggiore e Commissariato. L’esperienza è risultata estremamente formativa per i cadetti, che si sono alternati al timone e alle manovre, sotto la guida del luogotenente Michele Renna, esperto Nostromo della Marina.

Il prossimo 30 giugno si imbarcheranno sull’Amerigo Vespucci per una campagna addestrativa di 73 giorni, che da Livorno li porterà a navigare nel Nord Europa. È proprio in questa occasione che l’Amerigo Vespucci, comandata dal capitano di Vascello Stefano Costantino, parteciperà alla “Hanse Sail“, raduno internazionale di tall ships che si terrà dall’8 all’11 agosto a Rostock, in Germania.

Tra le partecipanti anche Rosie Probert Too

Questa prima edizione della veleggiata “Ritorno a Capraia” ha visto la partecipazione anche della celebre goletta a strallo Rosie Probert Too, che ha raggiunto il traguardo dopo oltre 6 ore di navigazione. L’imbarcazione, in acciaio e lunga 16,75 metri, è stata commissionata dall’attrice Lea Padovani e costruita nel 1981 dal cantiere CCYD (Costruzioni Charter Yacht Diporto) di Venezia Mestre, su progetto di Giorgio Zamichieli e G. Franco Padoan.

Protagonista in passato di un giro del mondo, in epoca recente è appartenuta all’ex ministro Roberto Maroni e attualmente viene impiegata per il charter al comando dello skipper toscano Gianluca Battaglia. La barca, che ha dimostrato di essere potente e sicura in alto mare grazie al dislocamento medio-pesante e alla possibilità di regolare facilmente le tre vele di bordo (di cui due rollabili), oggi si prepara ad affrontare l’imminente stagione velica e, con tutta probabilità, a partecipare ad altri eventi legati al mondo della vela classica.

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