
American Magic scuffia alla Prada Cup e rischia di affondare. Hutchinson: “Soccorsi eroici, torneremo più forti di prima”
Il video dello spettacolare incidente avvenuto durante la regata tra American Magic e Luna Rossa, in cui Patriot, l’AC 75 degli americani, ha scuffiato. Lo skipper Hutchinson racconta cosa è successo e promette: “Saremo pronti a regatare tra una decina di giorni”
Spettacolare scuffiata alla Prada Cup, la regata che deciderà lo sfidante di Team New Zealand alla 36ª America’s Cup. Patriot, l’imbarcazione del team New York Yacht Club American Magic, si è ribaltata alle 18 circa di domenica 17 gennaio, a causa di una forte raffica di vento, mentre stava conducendo la regata davanti a Luna Rossa Prada Pirelli. L’incidente è avvenuto al passaggio dell’ultimo cancello della terza regata del secondo Round Robin della Prada Cup, mentre la barca viaggiava a circa 47 nodi.
Tutti i velisti dell’equipaggio sono stati aiutati dal personale di sicurezza in acqua del team, ma Patriot è rimasta danneggiata, costringendo l’equipaggio a rimetterla in galleggiamento, prima di poterla rimorchiare verso la base, dove è arrivata alle 22,45 (orario neozelandese) grazie agli sforzi congiunti del team, delle comunità di Auckland e dell’America’s Cup, oltre che degli altri tre team. Per gli uomini di American Magic è stata una lunga notte di lavoro, dedicata alle ricognizioni su Patriot per definire un piano di lavoro per le riparazioni necessarie.
Terry Hutchinson, skipper ed Executive director del team New York Yacht Club American Magic, ha parlato dell’accaduto nella conferenza stampa del giorno dopo, mostrando serenità e ottimismo. Gli americani, infatti, dopo un’ampia ricognizione della barca, sono convinti di poter tornare a regatare, ritenendo di avere tutte le risorse necessarie per ritrovare la velocità ed essere protagonisti. Patriot non sarà in regata il prossimo weekend e si presenterà di nuovo per le semifinali, che inizieranno venerdì 29 gennaio. Il programma dello skipper è di essere in mare ancora prima e di riuscire a mettere a punto la barca.
Le riparazioni in carbonio saranno effettuare in parte utilizzando boat builders locali, per ricostruire i pannelli rovinati, in parte con lo shore team che si occuperà delle finiture. L’idraulica, una parte estremamente importante degli AC 75, ha riportato danni minori, mentre l’elettronica sembra la parte più difficile da recuperare e quella che preoccupa di più. American Magic ha portato dagli Stati Uniti tutti i ricambi necessari. Per il team americano ora inizia un lavoro impegnativo, ma le possibilità di competere ad alto livello sono ancora concrete: nel 2017, a Bermuda, Emirates Team New Zealand ha recuperato dopo una scuffiata spettacolare.
“Voglio riconoscere lo sforzo eroico – ha detto Terry Hutchinson – di tutta la comunità di Auckland che è venuta in soccorso di Patriot, in particolare le autorità locali, la polizia, i vigili del fuoco e gli altri team, Emirates Team New Zealand, Ineos Team Uk e Luna Rossa Prada Pirelli. Sono stati spettacolari. Se pensi alla nostra famiglia, alla nostra comunità, è incredibile vedere tutto il sostegno che abbiamo avuto. Abbiamo passato questo giorno – ha aggiunto lo skipper – e riusciremo ancora a combattere. Il pubblico deve conoscere tutto il supporto che abbiamo avuto, quello che hanno fatto per noi. Senza di loro ci troveremmo con uno scenario molto diverso oggi: la barca sarebbe affondata“.

Terry Hutchinson, skipper ed Executive director di American Magic
Terry Hutchinson ha parlato poi delle previsioni per tornare in acqua. “La bellezza del nostro team – ha sottolineato – è che c’è un alto livello di capacità di problem solving e credo che nei prossimi otto, dieci giorni vedremo la barca ricostruita. Magari non uscirà dal cantiere tanto bella, ma sarà pronta per tornare in regata. Io vorrei ricominciare a navigare prima delle semifinali e non arrivare diretto alla prima regata, il team è impegnato per farlo. Se si pensa a quello che abbiamo fatto finora, agli sforzi dei team che ci hanno aiutato e a tutto quello che è successo in questi tre anni, sarebbe un errore non essere pronti a tornare in regata con un buon assetto“.
Un ottimismo dettato anche dal forte affiatamento e spirito di collaborazione che si percepisce sulle banchine di Auckland, dove gli avversari in acqua sono stati i primi soccorritori e la comunità locale si è messa al servizio dei protagonisti della Prada Cup.
“E’ davvero difficile – ha spiegato Terry Hutchinson – pensare allo sforzo che servirebbe per tornare in acqua subito. Abbiamo un programma di lavoro realistico e un grande supporto dalla comunità di Auckland: i costruttori ci aiuteranno. Ci aiutano anche i team, tutti hanno offerto qualcosa per rimettere Patriot in acqua. Alla fine della giornata ti resta la sensazione di una grande sportività e generosità delle persone che abbiamo attorno“.
“Questa sincerità, la volontà di ricostruire Patriot con i loro ricambi – ha proseguito lo skipper – ci ha messo in una situazione positiva. Probabilmente ricostruire la barca è la cosa più facile da fare, la cosa più difficile è ripristinare il funzionamento dell’elettronica, l’idraulica funziona. Finora Patriot è stata affidabile, forse abbiamo a che fare con dei Gremlins che vivono dentro la barca“.
La scuffiata è avvenuta mentre Patriot stava accelerando, in cerca della nuova rotta. “Eravamo a 47 nodi – racconta Terry Hutchinson – o qualcosa del genere. Ci sono delle strutture trasversali e longitudinali dentro lo scafo. Quando la barca precipita sulla sua chiglia, le conseguenze non sono gravi, ma siamo caduti sul fianco, sul pannello piatto tra gli elementi della struttura. Abbiamo ancora le due batterie a bordo, mentre tutto l’olio idraulico è stato vuotato una volta arrivati in cantiere“.
Video: America’s Cup
Foto: © COR 36 | Studio Borlenghi
Giuseppe Orrù
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