La boa robotica che rivoluziona i campi di regata: l’innovazione della startup Effetto Venturi
Nasce GiPSy Buoy, la boa autonoma made in Ginevra che permette di posare e gestire un campo di regata da remoto, riducendo tempi, costi e impatto ambientale
Nasce GiPSy Buoy, la boa autonoma made in Ginevra che permette di posare e gestire un campo di regata da remoto, riducendo tempi, costi e impatto ambientale
Valentina Venturi è un’ingegnera italiana con una formazione che attraversa aerospazio, chimica e ingegneria meccanica. Può infatti vantare una laurea in Ingegneria Aerospaziale, una specializzazione in Ingegneria Chimica e un dottorato in Ingegneria Meccanica ed Energetica svolto al CERN di Ginevra, dove per anni ha lavorato come ingegnera. Parallelamente è una velista esperta, attiva sulle derive e in alcune regate di J/70. Dall’incontro tra competenze tecniche e pratica della vela nasce Effetto Venturi, startup italo-svizzera con sede e produzione a Ginevra, dedicata allo sviluppo di boe robotiche leggere, sicure e completamente controllabili da remoto.
L’idea venne proprio durante gli allenamenti e le regate. “Durante le regate – racconta Venturi – perdevo più tempo ad aspettare che regatare. Le finestre di vento erano brevi e spesso non riuscivamo a sfruttarle perché posare le boe richiedeva più tempo del vento stesso”. L’immagine di un drone sospeso sulla flotta la spinge a immaginare una soluzione analoga anche sull’acqua, capace di mantenere una posizione senza ancoraggio.
Il risultato è GiPSy Buoy, una boa autonoma dotata di quattro thruster elettrici e di una scheda di controllo proprietaria che integra accelerometri, giroscopi e GPS. L’autopilota coordina i dati e stabilizza la boa sul punto assegnato, mentre un’interfaccia web consente al comitato di regata di gestire l’intero sistema. “La possibilità di lavorare da remoto – spiega Venturi – cambia completamente la dinamica delle regate: si reagisce al vento in tempo reale, senza dover spostare fisicamente ogni boa”.
Accanto alla linea principale di boe, Effetto Venturi ha sviluppato anche GiPSy-Mini, una soluzione compatta pensata per applicazioni sportive e operative in spazi più contenuti. Durante l’ultima edizione del Marine Equipment Trade Show di Amsterdam, la più grande fiera B2B al mondo dedicata ad accessori, attrezzature, materiali, sistemi e servizi per la nautica da diporto, il modello ha ottenuto un importante riconoscimento internazionale: la nomination con menzione speciale ai DAME Design Awards 2025 nella categoria “Manufacturing, Support Products & Materials”. Un segnale concreto della crescente attenzione verso le tecnologie autonome applicate alla nautica.
Sempre nell’ambito del METS 2025, Effetto Venturi ha conquistato anche la vittoria del Metstrade Start-up Pitch Competition, organizzata da Yachting Ventures, e che mira a valorizzare idee innovative e a creare connessioni tra startup promettenti, esperti del settore, investitori e potenziali partner. L’edizione di quest’anno ha registrato una partecipazione particolarmente elevata, con realtà come Roxen Innovations, Boatscribe, Hefring Marine, Smart Drinx e Titanium Technology tra le aziende selezionate per presentare i propri progetti.
Il progetto presta particolare attenzione all’impatto ambientale. “L’ancoraggio – sottolinea Venturi – è l’aspetto più invasivo delle boe tradizionali: tocca il fondale e può danneggiare habitat sensibili come la Posidonia. Una boa robotica elimina questo problema”. Per ridurre i rifiuti a fine vita, l’azienda ha scelto materiali più facilmente riciclabili, come il polietilene rotostampato. Sebbene la produzione e la ricarica delle batterie comportino un consumo energetico, la riduzione delle imbarcazioni di appoggio e delle relative emissioni porta ad un bilancio complessivamente più sostenibile.
Le condizioni operative, invece, possono creare delle sfide. “Sotto i 5°C – afferma Venturi – le batterie lavorano meno bene e può essere necessario usare capacità maggiori. Sopra i 15°C il sistema raggiunge la sua massima efficienza”. Onde e vento forte influenzano i tempi di spostamento, ma i quattro thruster consentono di mantenere la posizione anche con raffiche fino a 35 nodi.
Oggi Effetto Venturi è nella fase commerciale. “Le richieste – ricorda Venturi – sono arrivate ancora prima che il prodotto fosse pronto”. Le boe sono state adottate da circoli in Italia, Svizzera, Danimarca, Croazia, Giappone, Cile, Canada, Scozia, Irlanda, Hong Kong e altri Paesi, oltre ad essere state impiegate dalla Federazione Francese della Vela ai Giochi Olimpici 2024. “Quando un club prova il sistema – aggiunge l’ingegnera italiana – difficilmente torna alle boe ancorate, se non per ragioni di costo o di organizzazione interna”.
Le difficoltà non sono però mancate. La carenza globale di componenti nel 2022 ha costretto la startup a progettare una scheda di controllo interna. “È stata una sfida – sostiene Venturi – ma anche un’opportunità: oggi quella tecnologia interessa anche settori fuori dalla nautica”. Allo stesso tempo, le nuove limitazioni all’uso delle boe ancorate per motivi ambientali hanno creato un contesto particolarmente favorevole per soluzioni alternative.
Lo sviluppo dell’azienda è sostenuto dall’incubatore della città di Ginevra (FONGIT). “Il supporto legale, amministrativo e finanziario – conferma Venturi – è stato fondamentale. Per una realtà giovane poter contare su queste competenze fa davvero la differenza” Guardando avanti, l’ingegnera-velista intravede un’espansione oltre il mondo delle regate. “Credo – dichiara – che vedremo applicazioni sempre più ampie: monitoraggi ambientali, porti, acque interne. L’obiettivo è rendere le boe sempre più efficienti, sostenibili e versatili”.
