Agata Widuto (SEA.AI) a DN: “La visione artificiale è un secondo paio d’occhi”
La sales manager di SEA.AI spiega gli atout della tecnologia di visione che integra l'intelligenza artificiale per riconoscere ogni oggetto galleggiante
La sales manager di SEA.AI spiega gli atout della tecnologia di visione che integra l'intelligenza artificiale per riconoscere ogni oggetto galleggiante
SEA.AI, azienda specializzata in soluzioni di visione artificiale per il settore marittimo in grado di rilevare, classificare e tracciare oggetti galleggianti (dalle zattere alle imbarcazioni, inclusi detriti, grandi mammiferi e, ovviamente, persone), è già a bordo di diverse imbarcazioni in tutto il mondo. Da diporto, commerciali, governative, di ricerca e di salvataggio.
Daily Nautica ha intervistato Agata Widuto, sales manager di SEA.AI, per capire come è nata l’idea di integrare l’intelligenza artificiale alla tecnologia di visione e individuare le applicazioni attuali e le prospettive per il futuro.
SEA.AI: dall’automotive e dalla vela oceanica le basi di un’idea
Come nasce SEA.AI e con che obbiettivi?
SEA.AI è stata fondata da due professionisti provenienti da ambiti molto diversi come l’industria automobilistica, in cui visione e intelligenza artificiali stavano già rivoluzionando i sistemi di sicurezza, e la vela oceanica in solitaria, in cui la consapevolezza situazionale è questione di sopravvivenza. Entrambi avevano riconosciuto la grave lacuna, nel campo della sicurezza marittima, dei sistemi tradizionali di rilevazione dei pericoli, che non sono in grado di segnalare ad esempio barche non illuminate, container alla deriva o detriti.
Unendo la tecnologia visiva avanzata già testata nell’automotive all’esperienza concreta della navigazione oceanica, hanno dato vita a un sistema che funziona come un “secondo paio di occhi”, costantemente vigile e affidabile, anche nelle condizioni più difficili. La prima versione della tecnologia SEA.AI è frutto della collaborazione con i migliori team di vela oceanica: navigatori che operano in condizioni estreme e portano la dotazione tecnica delle imbarcazioni al limite, rappresentando l’ambiente ideale per i test. I loro feedback hanno permesso di perfezionare una soluzione non solo veloce e precisa, ma anche progettata per funzionare efficacemente nel mondo reale, sotto pressione, in mare.
I velisti hanno contribuito a registrare i nostri primi dataset in mare, ovvero filmati reali di scenari marittimi autentici. Un insieme di dati che è diventato la base per l’addestramento degli algoritmi della nostra intelligenza artificiale, conferendo al sistema la capacità di rilevare e di classificare oggetti con una elevata precisione, in ambienti marini complessi e realistici. La collaborazione tra industria, velisti d’élite e ingegneri ha dato vita a un prodotto solido, progettato appositamente per affrontare le sfide concrete della vita in mare.
Come è possibile che la precisione sia superiore a quella dei sistemi tradizionali tipo radar o AIS?
SEA.AI non sostituisce il radar o l’AIS, ma li completa, vedendo ciò che loro non possono vedere. Il radar si basa sulla riflessione del segnale e richiede regolazioni continue per adattarsi ai diversi ambienti. Può non rilevare oggetti a basso profilo o poco riflettenti, come boe, tronchi o nuotatori. L’AIS rileva solo le imbarcazioni che trasmettono attivamente, ma molte non dispongono di AIS o lo tengono disattivato.
I nostri sistemi utilizzano telecamere diurne e termiche alimentate da un’intelligenza artificiale addestrata su milioni di immagini marittime reali. La tecnologia rileva e classifica visivamente oggetti galleggianti sulla superficie dell’acqua: imbarcazioni non segnalate, mammiferi marini, tronchi di legno, container, mine marine e perfino persone cadute in acqua, indipendentemente dal fatto che emettano segnali o meno.
L’intelligenza artificiale opera ininterrottamente, pronta a segnalare qualsiasi anomalia. Diversamente da un osservatore umano, soggetto a stanchezza o distrazioni, il sistema SEA.AI garantisce una sorveglianza costante e un livello di consapevolezza situazionale superiore, integrandosi perfettamente con radar, AIS e altri strumenti di bordo e migliorando la sicurezza, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità o in situazioni di forte pressione.
Quali sono le soluzioni per la nautica da diporto e gli yacht?
Esiste una gamma di soluzioni pensate per diversi tipi di imbarcazioni da diporto e yacht. Su questi ultimi, i sistemi SEA.AI vengono in genere installati in posizione elevata, per garantire una visione senza ostacoli. Sulle barche a vela, invece, il montaggio avviene sempre in cima all’albero, per massimizzare la visibilità e il raggio di rilevamento.
La linea include diversi modelli: Sentry, a copertura completa a 360°, pensato per i motoryacht, Offshore o Competition, leggero e sviluppato appositamente per le barche a vela e gli scafi da regata con albero rotante, Brain, upgrade software che aggiunge capacità di rilevamento AI a termocamere di terze parti, e Watchkeeper, il più recente, per imbarcazioni a motore di piccole e medie dimensioni.
Cosa comporta l’installazione su uno scafo?
Tutti i sistemi sono studiati per un’integrazione semplice e un’installazione rapida e non invasiva, che non altera l’estetica e la funzionalità dello scafo, adattandosi facilmente a imbarcazioni sia nuove sia in refit. Così si migliorano la visione e la consapevolezza a bordo, senza la necessità di un rifacimento completo dell’elettronica.
Il sistema è compatibile con tutte le tipologie di plotter e di computer di bordo?
SEA.AI funziona con tutti i principali sistemi di navigazione e di elettronica marina, come Furuno, Garmin, Raymarine, Simrad, B&G, MaxSea TimeZero. Si connette tramite NMEA2000, Ethernet o HDMI. Inoltre, supportiamo smartphone e tablet iOS e Android e persino laptop, in modo da poter visualizzare e interagire con il sistema in qualsiasi punto della barca ci si trovi.
Quali sono i settori applicativi che attualmente sfruttano di più la vostra innovazione: regate, commerciale o diporto?
Siamo attivi in tutti i settori: regate, diporto e commerciale. I team di offshore racing sono stati tra i primi utilizzatori e sfruttano i sistemi SEA.AI ormai da anni, per una percezione rapida e affidabile in ogni condizione. Alcuni skipper non salpano neanche senza aver acceso prima la visione artificiale. Continuiamo poi a collaborare strettamente con operatori commerciali che intendono aumentare la sicurezza e ridurre il rischio di collisioni, in particolare in aree ad alto traffico o con scarsa visibilità. Stiamo assistendo ad una crescita significativa della domanda nel settore della sicurezza marittima: USV, autorità portuali, guardie costiere e imbarcazioni di pattuglia stanno adottando sistemi di rilevamento visivo basati su AI per migliorare la sorveglianza, salvare vite in mare, velocizzare i tempi di risposta e ottimizzare la consapevolezza situazionale complessiva.
Per quanto riguarda il diporto, anche se la diffusione è più graduale, si nota un cambiamento evidente: l’intelligenza artificiale viene sempre più compresa e accettata. Quando abbiamo lanciato SEA.AI, pochissime persone nel mondo dello yachting sapevano davvero cosa fosse. Oggi quasi tutti la utilizzano in qualche modo e questa consapevolezza aiuta armatori e equipaggi a riconoscere il valore dei sistemi di visione intelligente ai fini di maggiori sicurezza e tranquillità.
Una nuova generazione di sistemi di visione intelligenti
Vi state preparando a nuove sfide tecnologiche?
Assolutamente sì! Stiamo sviluppando attivamente la prossima generazione di sistemi di percezione marittima. Ad esempio, stiamo collaborando con aziende come TocaroBlue per integrare i dati radar in SEA.AI, creando un sistema AI combinato di visione e radar. Questa fusione di dati offrirà un quadro più completo e affidabile dell’ambiente attorno a una imbarcazione.
Inoltre, stiamo lavorando con i fornitori di software di navigazione, come TimeZero e Adrena, per collegare SEA.AI direttamente ai sistemi di bordo, centralizzando tutte le informazioni critiche in un unico punto. Un’altra iniziativa importante riguarda la rilevazione delle balene: collaboriamo con organizzazioni internazionali per ridurre il rischio di collisioni con i mammiferi marini. Una sorta di “Waze per il mare”, una rete per rilevare ed evitare potenziali impatti, condividendo le informazioni.
La visione artificiale è poi da tempo il pezzo mancante nel puzzle dell’autonomia: con SEA.AI le imbarcazioni, inclusi i veicoli di superficie senza equipaggio (USV), possono ora vedere e comprendere visivamente l’ambiente circostante, proprio come un osservatore umano, ma con maggiore costanza e affidabilità. Per questo stiamo lavorando anche con i produttori di piloti automatici per collegare l’intelligenza visiva direttamente ai sistemi di controllo della navigazione, gettando le basi per una navigazione autonoma più sicura e intelligente in mare.
Argomenti: Accessori nautici, Daily Nautica, mare