Arte a bordo dei superyacht tra design, conservazione e innovazione
L’arte a bordo dei superyacht non è più un semplice elemento decorativo, ma un ambito che unisce design, conservazione e innovazione
L’arte a bordo dei superyacht non è più un semplice elemento decorativo, ma un ambito che unisce design, conservazione e innovazione
La presenza di opere d’arte, sia antica che contemporanea, a bordo dei superyacht si è evoluta ben oltre la dimensione decorativa. Oggi questa passione degli armatori richiede un approccio strutturato e coordinato che coinvolge progettisti, cantieri, consulenti artistici, conservatori e specialisti legali. I collezionisti desiderano vivere anche in navigazione circondati dalla proprie collezioni d’arte e di arti decorative custodite nelle loro residenze a terra, trasformando lo yacht in un ambiente curato nei minimi dettagli e sottoposto a condizioni ambientali particolarmente impegnative per questi beni.
Il legame tra arte e yacht privati affonda le radici nella storia, dalle imbarcazioni cerimoniali dell’antichità, vedi le navi di Caligola, fino ai grandi yacht privati dei collezionisti del Novecento, vedi JP Morgan a bordo dei suoi Corsair. Ciò che distingue l’approccio contemporaneo è il livello di attenzione e protezione richiesto oggi: l’arte a bordo deve rispettare standard di conservazione elevati, soluzioni progettuali avanzate e un quadro normativo sempre più articolato.
Il design è il punto di partenza. Fin dalle prime fasi di progetto, i cantieri collaborano con professionisti dell’arte per garantire stabilità climatica, illuminazione controllata e materiali idonei. Sistemi dedicati per il controllo di temperatura e umidità, insieme a finiture selezionate, consentono di proteggere opere su tela, carta o materiali delicati. L’arte non viene più aggiunta a posteriori, ma diventa parte integrante dell’architettura. Un esempio emblematico è il Benetti Asani, dove un’opera in porcellana realizzata su misura dialoga con gli interni e richiede condizioni ambientali attentamente calibrate.
La navigazione introduce criticità specifiche. Il movimento continuo e le vibrazioni possono compromettere nel tempo l’integrità delle opere. Per questo motivo, vengono adottate soluzioni di fissaggio studiate per assorbire le sollecitazioni e ridurre i rischi. Anche le fasi di trasporto e installazione seguono protocolli rigorosi, simili a quelli museali, con personale specializzato e sistemi di ancoraggio sicuri.
La conservazione prosegue poi nella vita quotidiana a bordo. L’equipaggio riceve una formazione mirata per monitorare le condizioni ambientali, gestire correttamente l’illuminazione e intervenire in caso di emergenza. Le operazioni di manutenzione sono discrete e non invasive, supportate da registri che documentano il controllo degli spazi. Aspetti come sicurezza e assicurazione influiscono inoltre sulle scelte espositive, portando talvolta all’utilizzo di repliche mentre gli originali restano custoditi a terra.
Anche la conformità normativa ha assunto un ruolo centrale. Le leggi che regolano la circolazione dei beni culturali e dei materiali sensibili impongono una documentazione accurata e una pianificazione preventiva. Strumenti digitali avanzati contribuiscono oggi a garantire tracciabilità, autenticità e trasparenza.
Progetti innovativi come ArtExplorer, concepito come spazio espositivo itinerante aperto al pubblico, dimostrano come l’incontro tra arte e superyacht possa dare vita a nuovi modelli culturali. In questo contesto, l’arte a bordo diventa espressione di una visione che unisce estetica, responsabilità e innovazione, ridefinendo l’esperienza culturale in mare.
