È andato in scena nel Cantiere Benetti di Viareggio l’emozionante varo a scivolo del M/Y Fortitude 1. Il nuovo yacht della linea Class 44M è il modello più grande in vetroresina di Benetti costruito nel cantiere toscano. Un progetto che ha preso vita grazie alla collaborazione con gli armatori, già proprietari di un precedente modello sempre a firma Benetti, e allo studio Cassetta Yacht Designers che ha curato le linee esterne e l’interior design.

La redazione di DN era presente per raccontare il suggestivo momento del varo.

“Come sempre – ha spiegato ai microfoni di Daily Nautica Federica Brascugli, project manager di Benetti – è un’emozione grandissima. È il risultato di un anno di lavoro intensissimo. La barca è arrivata a maggio dello scorso anno, è salita sullo scivolo dove è stata allestita per 12 mesi, con una inclinazione di 8 gradi. Saremo forse un paio in Italia e pochissimi anche all’estero  a fare questo tipo di allestimento e di varo”.

Federica Brascugli ci ha svelato anche alcune caratteristiche particolari della nuova imbarcazione. “Questa – ha sottolineato – è la seconda imbarcazione dei nostri armatori. Avevano una barca che amavano tantissimo, abbiamo ripreso alcune caratteristiche di quella imbarcazione e le abbiamo riprodotte, ovviamente lavorando con gli armatori durante i nostri meeting. All’interno l’imbarcazione è molto chiara. Già lo era perché il design di Giorgio Maria Cassetta è un design molto pulito e molto chiaro, caratteristica che è stata poi ulteriormente accentuata. In modo particolare l’ha fatto con un marmo bellissimo che è il Golden Vein che è su tutto il main deck: è veramente una cosa che la caratterizza e le dà luce”.

Come ha evidenziato la project manager di Benetti, realizzare un varo a scivolo non è un attività di tutti i giorni. Per farlo il cantiere toscano può contare sul dock master Mimmo Bernardinetti, un professionista di grande esperienza.

“Siamo specializzati – ha raccontato a DN Mimmo Bernardinetti – in tante attività, ma particolarmente sui vari a scivolo come questo, che sono i vari tradizionali, dove sganci la barca, la fai scivolare con il grasso e la fai andare giù in acqua. Sono vari belli, però sono fra i più faticosi. Ormai sono abituato. Quando ero ragazzetto piangevo, un po’ anche per scaricare la tensione, adesso piangono gli altri“.