Piloda Shipyard inaugura il bacino galleggiante “Donn’Anna”
Lungo 143 metri, largo 30 e con una capacità di sollevamento fino a 6.000 tonnellate, Donn'Anna rappresenta un'evoluzione infrastrutturale di rilievo per l'intero comparto cantieristico italiano
Lungo 143 metri, largo 30 e con una capacità di sollevamento fino a 6.000 tonnellate, Donn'Anna rappresenta un'evoluzione infrastrutturale di rilievo per l'intero comparto cantieristico italiano
Piloda Shipyard, divisione di Piloda Group che si occupa di progettazione, conversione, refitting e manutenzione nell’ambito navale, ha inaugurato il bacino galleggiante “Donn’Anna“, compiendo un passo decisivo nella trasformazione del porto di Napoli in un hub strategico per il refit navale di navi tra i 130 e i 143 metri, un segmento finora poco servito nel Mediterraneo.
Autonomia, tecnologia e sostenibilità per il refit di nuova generazione
Lungo 143 metri, largo 30 e con una capacità di sollevamento fino a 6.000 tonnellate, il nuovo bacino rappresenta un’evoluzione infrastrutturale di rilievo per l’intero comparto cantieristico italiano, progettato per offrire massima autonomia operativa, elevata efficienza tecnica e ridotto impatto ambientale.
Tra le dotazioni principali spiccano sistemi indipendenti (due gru su rotaia da 5 t, sei capstan da 5 t, gruppi elettrogeni da 320 kW, aria compressa, illuminazione e impianti elettrici autonomi, vasche integrate per la raccolta delle acque di carenaggio), un sistema digitale integrato (software proprietario per la gestione in tempo reale del piano di taccatura e della zavorra che consente lavorazioni simultanee in sicurezza riducendo i tempi di fermo nave e ottimizzando i costi) e una gestione ambientale avanzata (sistema interno e autonomo per il contenimento e lo svuotamento fino a 50.000 litri di acque di sentina e carenaggio che elimina la necessità di bettoline esterne riducendo drasticamente l’impatto ambientale).
Un trasporto tecnico di alta precisione
Il bacino è giunto a Napoli dalla Turchia al termine di una traversata di oltre 1.000 miglia nautiche coordinata da Cafimar, in collaborazione con la controllata Somat, leader nel rimorchio tecnico navale.
“Rimorchiare una struttura lunga 143 metri, con una portata di 6.000 tonnellate – spiega Gian Paolo Russo, amministratore delegato del Gruppo Cafimar – è un’operazione complessa e ad altissima specializzazione. Il bacino è stato predisposto in modalità dry tow, con una distribuzione millimetrica della zavorra all’interno delle casse longitudinali, mantenendo assetto e stabilità entro tolleranze sub-centimetriche. La traversata, condotta a una velocità controllata di 5 nodi, ha previsto un monitoraggio meteo costante, controllo attivo delle pompe e gestione dei sistemi di rinforzo strutturale. Un lavoro di squadra che testimonia l’esperienza e l’affidabilità maturata da Cafimar in decenni di operazioni complesse”.
Impatto strategico per il porto di Napoli e per il Mediterraneo
Grazie alla possibilità di frazionamento interno, “Donn’Anna” permetterà di lavorare su più unità contemporaneamente, ottimizzando tempi e costi. Il bacino sarà operativo per navi militari e pubbliche (Marina Militare, Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, Autorità portuali), navi commerciali, traghetti e superyacht oltre i 70 metri e unità offshore e rimorchiatori d’altura. Durante le fasi di maggiore operatività la struttura potrà coinvolgere fino a 180 addetti diretti e indiretti, contribuendo significativamente all’occupazione locale e allo sviluppo dell’indotto industriale.
“L’arrivo del bacino Donn’Anna – commenta Donato Di Palo, Ceo di Piloda Shipyard – rappresenta una svolta per il porto di Napoli e per l’intero sistema industriale campano. Grazie a questa infrastruttura, il nostro scalo acquisisce una capacità senza precedenti nel Mediterraneo per il refit di navi medio-grandi, migliorando la competitività e l’attrattività del porto. Ci aspettiamo un incremento significativo del traffico tecnico e di manutenzione, con importanti e positive ricadute economiche sull’indotto e sull’occupazione. Una scelta strategica che posiziona Napoli come vero polo dell’economia del mare”.
“Con un investimento privato superiore a 15 milioni di euro – conclude Di Palo – Piloda Shipyard consolida la propria visione industriale nel segmento navale e prepara il terreno per ulteriori sviluppi già annunciati, tra cui il nuovo polo per grandi navi fino a 250 metri in progettazione nel porto di Brindisi. La scelta strategica di investire nel bacino Donn’Anna risponde anche alla crescente necessità di infrastrutture dedicate al comparto militare, oggi in forte espansione grazie all’aggiudicazione di nuove e rilevanti commesse nel settore della difesa navale. Piloda Group intende fornire soluzioni concrete a una domanda in forte crescita, dotando il Paese di infrastrutture moderne, autonome e sostenibili, capaci di servire in modo rapido ed efficiente anche le flotte militari e istituzionali”.