Qual è lo stato attuale dell’oceano?

Ogni anno il Copernicus Marine Services fornisce un report sullo stato dell’oceano per conoscerlo e prendere decisioni che mirino alla sua salvaguardiabg

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Proteggere e rivitalizzare l’oceano entro il 2030 attraverso innovazione, ricerca, investimenti sostenibili e azioni cittadine. E’ la missione dell’iniziativa “EU Mission: Restore Our Ocean and Waters”.

Come contributo a questa iniziativa il Servizio Marittimo di Copernicus (in inglese Copernicus Marine Services) pubblica l’Ocean State Report (OSR) come strumento di comprensione per la comunità scientifica, enti nazionali ed internazionali, decisori politici e non, economisti e cittadini. L’ultimo report è stato pubblicato nel 2024 e si basa sulle analisi di più di 120 scienziati e scienziate di centri di ricerca in Europa e nel mondo.

Febbre del mare

L’oceano è un sistema dinamico e complesso che cambia continuamente, sia per variabili naturali, ma anche a causa degli impatti senza precedenti che l’uomo sta causando, come lo sovrasfruttamento delle risorse e il cambiamento climatico. Uno degli impatti più evidenti è l’aumento della frequenza e intensità delle ondate di calore. Questo fenomeno è caratterizzato da temperature calde anomale almeno per cinque giorni consecutivi.

Le ondate di calore si stanno anche espandendo dal punto di vista geografico negli ultimi quarant’anni. Nello specifico il documento riporta che il 22% dell’oceano superficiale ha subito almeno un fenomeno di ondata di calore estremo nel 2023. Se pensiamo all’estensione dell’oceano, 71% della superficie globale, ci rendiamo conto dell’ampiezza del fenomeno. Dalle analisi è risultato anche che la durata massima media annuale delle ondate di calore marine è raddoppiata dal 2008, passando da 20 giorni a 40 giorni, mentre erano relativamente stabili prima della metà degli anni 2000.

Durata in giorni delle ondate di calore (anomalie termiche) nel Mar Mediterraneo a fine febbraio 2025 [Fonte: T-MEDNet MHW tracker]

Quali sono gli impatti sull’ecosistema? Il riscaldamento dell’acqua e in particolare le ondate di calore hanno degli impatti gravi sulla biodiversità marina spingendo alcune specie a migrare sempre più a Nord, portando con sé problematiche per gli ecosistemi, e altre specie a subire fenomeni di mortalità di massa. Un esempio è proprio lo sbiancamento di coralli causato dell’espulsione delle zooxantelle, microalghe essenziali alla vita dei polipi che popolano la colonia. Tutto questo ha conseguenze sulla stabilità degli ecosistemi e quindi sulla nostra sicurezza alimentare.

Scioglimento dei ghiacci

Il 2023 è stato l’anno con il livello di ghiaccio delle regioni polari più basso. Tra il 1979 e il 2023 l’Artico ha perso il 4% di ghiaccio marino per decade, con conseguente innalzamento del livello marino. In particolare la perdita in termini di superficie ammonta a 2,2 milioni di km quadrati, un’area che, se fosse un Paese, sarebbe l’undicesimo più grande del mondo. Anche l’Antartide ha raggiunto il valore più basso di ghiaccio marino dall’inizio delle osservazioni satellitari con 1,9 milioni di km quadrati in meno rispetto al periodo 1993-2010: una perdita corrispondente a tre volte la dimensione della Francia.

A causa dello scioglimento dei ghiacci e dell’espansione termica dell’oceano, il livello marino si è alzato di oltre 20 cm dall’inizio del 1900 (il grafico qui sotto indica 225 mm). Le previsioni indicano che il tasso di innalzamento aumenterà ulteriormente mettendo a rischio le comunità costiere.

Innalzamento del livello medio del mare dal 1900 ad oggi (sx) e proiezioni future a seconda dei diversi scenari di emissioni [Fonte: European Environment Agency]

Cosa possiamo fare noi

L’oceano è una parte fondamentale del sistema climatico terrestre e influenza i sistemi meteorologici globali attraverso le sue interazioni con l’atmosfera. La comprensione dei processi oceanici che guidano questo scambio complesso e dinamico ci può aiutare a prevedere meglio gli impatti del cambiamento climatico e progettare tecniche di adattamento. Come cittadini e cittadine possiamo avere un ruolo in questo, contribuendo alla raccolta di dati, essenziali per la ricerca scientifica, tramite diverse piattaforme come MINKA o Save The Waves.

Come parte del pianeta, è fondamentale, per mettere un freno alla crisi climatica, conoscere le interconnessioni del sistema oceanico e avere la visione d’insieme che ci permettere di comprendere l’estensione della crisi climatica. E’ qualcosa che riguarda tutto il pianeta e ciò che accade in un Paese ha ripercussioni dall’altra parte del mondo.

Ogni nostra scelta deve essere consapevole e informata, dall’attività quotidiana più semplice come il mezzo di trasporto utilizzato e i prodotti che compriamo, alle decisioni più grandi come le scelta politiche e l’attenzione che dedichiamo alle iniziative che vengono prese nella propria città, nel prooprio Paese e nel mondo.