Plancton: l’universo in una goccia d’acqua
Dalle microalghe alle meduse, passando per batteri e virus: l’acqua è ricca di questi "vagabondi", spesso invisibili
Plancton: l’universo in una goccia d’acqua
Dalle microalghe alle meduse, passando per batteri e virus: l’acqua è ricca di questi "vagabondi", spesso invisibili
Se potessimo guardare dentro una goccia d’acqua vedremmo un universo pulsante, fatto di bolle di vetro, minuscoli crostacei che saltellano e creature trasparenti che sembrano alieni. Questo universo può essere raccontato con una sola parola: plancton.
Cos’è il plancton: un mondo errante nell’acqua
Plancton deriva dal greco planktos e significa “errante” o “vagabondo”. Gli organismi che fanno parte di questa categoria sono molto diversi tra loro, ma condividono una caratteristica: non sono in grado di nuotare controcorrente. Si lasciano trasportare dalle correnti marine o d’acqua dolce, vagando in sospensione. Sotto questo aspetto vagabondo si nasconde un universo biologico affascinante, ricco e sorprendentemente influente sul funzionamento del nostro pianeta.
Fitoplancton: le microalghe che respirano per noi
Possiamo dividere il plancton in due grandi gruppi: il fitoplancton, formato da microalghe fotosintetiche, e lo zooplancton, formato da piccoli animali. Le prime fanno la fotosintesi e contribuiscono, quindi, alla produzione di ossigeno da un lato e al sequestro di anidride carbonica dall’atmosfera dall’altro. Il loro ruolo ecologico è fondamentale perché sono alla base della catena alimentare. Ci sono centinaia di migliaia di specie differenti e tra queste spiccano per fascino le Diatomee. Sono microalghe ricoperte di un guscio costituito da due valve di silice e viste al microscopio appaiono come piccoli pezzi di vetro che creano giochi di luce meravigliosi.
Diatomee viste al microscopio
Zooplancton: la folla silenziosa sotto la superficie
Lo zooplancton è composto da minuscoli animali, molti dei quali trascorrono solo una parte della vita in forma planctonica, come le larve di pesci e gli invertebrati. Altri, invece, sono planctonici per tutta la vita. Tra i protagonisti troviamo i copepodi, piccoli crostacei saltellanti, fondamentali nei sistemi acquatici per diversi motivi. Sono i plancton per eccellenza, come quelli presenti nel cartone animato Spongebob. Innanzitutto sono tantissimi, sono probabilmente gli animali più abbondanti sulla Terra (sì, più delle formiche!). Ci sono trilioni di individui negli oceani, e alcuni scienziati li considerano i veri campioni della biomassa animale globale. Oltre al loro ruolo di base nella catena alimentare, i copepodi sono anche sentinelle ecologiche: alcune specie sono infatti molto sensibili ai cambiamenti ambientali, e quindi utili per monitorare la salute degli oceani.
Copepode – crostaceo diffuso a livello globale
Un fenomeno affascinante legato al plancton è la cosiddetta neve marina. Non si tratta di vera neve, ma di aggregati di particelle organiche, tra cui resti di plancton morto, escrementi di zooplancton e altro materiale biologico. Questi fiocchi fluttuano lentamente verso il fondale, nutrendo gli organismi abissali e contribuendo al sequestro del carbonio atmosferico. È come una “pioggia di nutrienti” che collega la superficie agli abissi, mantenendo in vita anche gli ecosistemi più profondi.
Minacce e cambiamenti: il plancton in pericolo
Il plancton è estremamente sensibile ai cambiamenti ambientali, e oggi si trova sotto pressione da più fronti: dall’aumento delle temperature all’acidificazione degli oceani, fino ai cambiamenti delle correnti oceaniche. Tutto questo si ripercuote sugli equilibri planetari e sulla salute del pianeta. Cambiamenti anche minimi nella composizione del plancton possono avere infatti ripercussioni globali, dalla pesca alla regolazione climatica.
Proteggere il plancton è proteggere noi stessi
Potrebbe sembrare strano, ma la salute del nostro pianeta dipende anche da queste microscopiche creature galleggianti. Il plancton è fondamentale per la produzione di ossigeno, la cattura del carbonio, il nutrimento degli ecosistemi marini e persino per la vita negli abissi. Capire, studiare e proteggere il plancton non è solo una questione per biologi marini: è una necessità globale. In fondo, basta una goccia d’acqua per vedere quanto sia preziosa la vita.