Monitorare i temporali via web

Vi sono alcuni siti web che possono aiutarci a capire se vi sia la probabilità che un temporale interessi la nostra zona, porto, ancoraggio o rotta

Dopo aver fatto alcune distinzioni tra le diverse tipologie di temporali, vorrei ora darvi alcuni riferimenti per poter monitorare lo sviluppo di questi fenomeni che, sempre più spesso, si verificano sui nostri mari, soprattutto nella stagione estiva. Vi sono alcuni siti web che possono aiutarci a capire se vi sia la probabilità che un temporale interessi la nostra zona, porto, ancoraggio o rotta. In sequenza vi propongo la consultazione dei seguenti siti.

Le carte sinottiche

Quelle elaborate dal Met Office sono chiare, essenziali e da sempre un supporto utilissimo per i naviganti. Fin dai tempi in cui, non esistendo ancora internet, il solo modo di riceverle a bordo era via radio, attraverso un apparato radiofacsimile sintonizzato sulle frequenze di uno dei Centri Nazionali. I fronti freddi e le linee di instabilità sono i due segni più marcati del probabile sviluppo del temporale e dei fenomeni associati, che sono le fulminazioni, le precipitazioni, le raffiche e i colpi di venti. Tanto maggiori sono le differenze termiche tra l’aria calda (sulla superficie delle coste e del mare) e l’aria fredda che sopraggiunge, tanto più attivi ed intensi saranno i temporali.

MET OFFICE WEATHER MAPS

Le immagini satellitari

Le immagini Meteosat necessitavano un tempo di parabole di ricezione per poter essere visualizzate. Oggi, invece, sono consultabili sul web e permettono di vedere con estrema chiarezza le nubi e il loro sviluppo e spostamento. Un sito pratico per poter seguire il viaggio di questi sistemi nuvolosi nel “vicino” Atlantico e nel Mediterraneo è quello del servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare.

Vi sono diversi tipi di sistemi di visualizzazione delle nubi, che variano a seconda del sistema radiometrico di rilevamento satellitare (principalmente vapore acqueo e infrarosso). E’ possibile, ad esempio, visualizzare la sequenza “moviola” che fornisce una buona indicazione sulla direzione e velocità di spostamento dei sistemi nuvolosi. Le nubi che appaiono più bianche e contrastate sono quelle indicanti le nubi a forte sviluppo verticale, i cumulonembi appunto. La contemporanea analisi del flusso dei venti, inoltre, può aiutare a capire meglio l’evoluzione prevista.

METEOSAT METEOAM

Il rilevamento delle fulminazioni

Sebbene non si possa sempre associare la presenza dei fulmini allo sviluppo del temporale, è chiaro che riuscire a monitorare i lampi e la loro frequenza, diffusione e movimento aiuta a capire se il fenomeno coinvolgerà anche la nostra area marittima di interesse. Molti di questi sistemi di “lightning detection” sono liberamente accessibili sul web, mentre altri più professionali e sofisticati, che utilizzano complessi algoritmi, vengono utilizzati da centri privati che necessitano di maggiori dettagli, soprattutto sull’entità del fenomeno e sul probabile spostamento.

L’esperienza insegna che molto frequentemente le raffiche più forti sono proprio associate all’arrivo delle cellule temporalesche maggiormente sviluppate. Le previsioni a medio termine forniscono un indice di instabilità e probabili temporali e precipitazioni con raffiche di vento. La tecnica del “nowcasting“, invece, si focalizza sull’osservazione ed il monitoraggio del fenomeno temporalesco praticamente in real time.

My Blitzortung Strike Map

Il radar

Mentre i satelliti mostrano le nubi viste dallo spazio, il radar permette a bordo (per le imbarcazioni dotate di questo strumento) o via web, attraverso i vari siti pubblici, di monitorare le precipitazioni e la loro intensità e spostamento, che può variare sensibilmente a seconda che le cellule temporalesche siano più o meno attive. I diversi radar coprono vaste aree del Mediterraneo e permettono di interpretare meglio lo spostamento di un sistema perturbato, un fronte freddo o una più localizzata linea di instabilità.

METEOBLUE SAT & RADAR

 

Gianfranco Meggiorin – Navimeteo

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