A cura di Ilaria Bellin

Marketing da cantiere: il digitale sale a bordo

Daily Nautica lancia la nuova rubrica "Marketing Waves” curata da Ilaria Bellin: ecco come i brand nautici stanno trasformando i loro siti in strumenti di posizionamento, narrazione e conversione

Articolo riservato agli iscritti a DN Plus

Vuoi salvare articoli per un rapido accesso?

Sali a bordo della community DN Plus.

Per te, un'area riservata con: approfondimenti esclusivi, i tuoi articoli preferiti, contenuti personalizzati e altri vantaggi speciali

Accedi Registrati
Marketing da cantiere: il digitale sale a bordo
A cura di Ilaria Bellin

Marketing da cantiere: il digitale sale a bordo

Daily Nautica lancia la nuova rubrica "Marketing Waves” curata da Ilaria Bellin: ecco come i brand nautici stanno trasformando i loro siti in strumenti di posizionamento, narrazione e conversione

Articolo riservato agli iscritti a DN Plus

Vuoi salvare articoli per un rapido accesso?

Sali a bordo della community DN Plus.

Per te, un'area riservata con: approfondimenti esclusivi, i tuoi articoli preferiti, contenuti personalizzati e altri vantaggi speciali

Accedi Registrati
3 minuti di lettura

Nel mondo della nautica, l’eccellenza ingegneristica ha sempre avuto il suo palcoscenico naturale: la banchina di un salone, il varo in grande stile, il fascino dell’opera viva. Ma oggi quel palcoscenico si è spostato. Sempre più spesso, infatti, il primo contatto tra un brand nautico e il suo potenziale cliente avviene online, su un sito, su Instagram o in una ricerca Google.

È in questo scenario che i cantieri navali stanno affrontando una trasformazione comunicativa profonda. Non basta più mostrare una scheda tecnica o una gallery patinata. Quello che il pubblico cerca è un’esperienza: un racconto coinvolgente, autentico, emozionale. Un linguaggio capace di trasmettere la filosofia del cantiere, la cura del dettaglio, la visione dietro ogni progetto.

Dal sito vetrina al sito narrativo

Negli ultimi anni, diversi cantieri, soprattutto quelli di fascia alta, stanno abbandonando l’approccio puramente informativo per abbracciare una logica immersiva e narrativa. I siti diventano veri e propri “hub di storytelling”, dove ogni contenuto è pensato per ispirare, oltre che informare. Video emozionali, visite virtuali a bordo, testimonianze di armatori, interviste ai designer, dietro le quinte dei processi produttivi: tutto contribuisce a costruire una brand identity forte e memorabile. Un esempio virtuoso? I cantieri che raccontano la nascita di uno yacht come si racconterebbe la creazione di un’opera d’arte: dal disegno alla posa della chiglia, fino al primo contatto con l’acqua. È in queste scelte che il contenuto diventa valore competitivo.

L’errore più comune? Parlare solo a se stessi

Eppure, c’è ancora molta strada da fare. Molti siti aziendali restano ancorati a una comunicazione autocelebrativa, fredda o troppo tecnica. Non parlano con il visitatore, ma parlano di sé. I modelli sono presentati come oggetti inanimati, privi di vita, e spesso manca del tutto una visione editoriale pensata per il cliente finale. Nel frattempo chi compra yacht (o anche solo sogna di farlo) ha sviluppato aspettative molto più alte: è un utente connesso, colto, sensibile al design, attento ai temi della sostenibilità e, soprattutto, desideroso di emozionarsi.

Branding, UX e contenuto: un triangolo strategico

Ripensare la comunicazione digitale di un cantiere navale oggi significa lavorare su tre livelli:

  1. Branding e identità visiva
    Ogni dettaglio comunica: dal font alla palette colori, dallo stile delle immagini alla voce narrativa.
  2. Esperienza utente (UX)
    Navigazione fluida, accesso rapido alle informazioni, interfaccia mobile-first. Un sito lento o confuso penalizza anche il miglior prodotto.
  3. Content strategy
    Non servono solo belle foto: servono contenuti rilevanti, in grado di nutrire l’interesse, educare il cliente e fidelizzarlo.

E domani?

I cantieri più evoluti stanno già sperimentando strumenti di intelligenza artificiale per la personalizzazione dei contenuti, chatbot intelligenti per le richieste tecniche, piattaforme immersive in realtà aumentata. Ma la tecnologia, da sola, non basta. Il vero salto di qualità arriverà quando i brand nautici capiranno che la comunicazione digitale non è un’estensione dell’ufficio stampa, ma un’estensione del cantiere stesso: un luogo dove si costruiscono sogni, relazioni, fiducia.

Nella nautica, ogni yacht racconta una storia. Ma se il brand non la sa raccontare, quella storia non verrà mai ascoltata”.

E voi siete pronti a far navigare davvero la vostra comunicazione? Ne parleremo ancora, su queste onde, nella nostra nuova rubrica mensile “Marketing Waves” curata da Ilaria Bellin.