METEO PRATICO – Cos'è il termoclino

Si sente spesso parlare di termoclino: vediamo di cosa si tratta e come si manifesta in Mediterraneo.

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La temperatura dell’ acqua marina non ha una distribuzione uniforme: risente del differente riscaldamento del mare da parte dei raggi solari diminuendo di circa 0,3 °C per ogni grado di latitudine dall’equatore verso i poli. Anche sotto la superficie gli strati d’acqua sono divisi in tre zone differenti:

  • profondità compresa tra 50 e 200 metri di profondità – con temperature simili a quelle superficiali;
  • profondità  fino a 1000 metri, la temperatura che decresce rapidamente;
  • profondità oltre i 1000 metri, la temperatura è caratterizzata da una discesa lenta e graduale.

Alle basse latitudini, la temperatura è di circa 20°C in superficie, 8°C a 500 metri, 5°C a 1000 m e 2°C a 4000 metri di profondità. La zona in cui si riscontra la massima variazione di temperatura con la profondità viene definita termoclino. Con le osservazioni della temperatura in mare attualmente disponibili è difficile stabilire la profondità esatta del termoclino, anche considerando l’irregolarità dei profili di temperatura, si ricorre quindi a un’approssimazione considerandolo come una fascia d’acqua dove il gradiente termico verticale (la variazione di temperatura con la profondità) è molto elevato rispetto agli strati superiore e inferiore. Tuttavia anche in questo caso non è semplice definirne gli esatti confini, in particolar modo il limite inferiore, e va accettata, ancora una volta, una certa approssimazione. Alle basse latitudini è comunque accertata la presenza dello strato termoclino tra i 200 e i 1000 metri di profondità. Si parla in questo caso di termoclino permanente, normalmente assente nelle acque polari, per distinguerlo dal termoclino stagionale tipico delle medie latitudini.

Crescita e decadimento dello strato mescolato e del termoclino da Novembre 1989 a Settembre 1990 alla Bermuda Atlantic Time-series Station (BATS) 31.8°N 64.1°W. I dati sono stati raccolti dalla Bermuda Biological Station for Research, Inc. Da notare che i valori di pressione in decibar sono quasi uguali alle profondita' in metri (vedi §6.8 per la definizione di decibar). Fonte: CNR - Istituto Scienze del Mare

Crescita e decadimento dello strato mescolato e del termoclino da Novembre 1989 a Settembre 1990 alla Bermuda Atlantic Time-series Station (BATS) 31.8°N 64.1°W. I dati sono stati raccolti dalla Bermuda Biological Station for Research, Inc. Da notare che i valori di pressione in decibar sono quasi uguali alle profondita’ in metri (vedi §6.8 per la definizione di decibar).
Fonte: CNR – Istituto Scienze del Mare

Nel Mar Mediterraneo l’andamento stagionale della temperatura dell’acqua condiziona le abitudini della fauna che deve adattarsi alterando le proprie abitudini nel corso dell’anno.

Nei mesi invernali gli strati superficiali sono piuttosto freddi a causa della bassa insolazione e dell’azione dei venti che, su fondali poco profondi e in prossimità della costa, determinano rilevanti flessioni di temperatura.

Con il progressivo aumento della radiazione solare, nei mesi primaverili gli strati superficiali si riscaldano generando un crescente contrasto termico con le acque profonde.

Con l’estate la situazione termica tende progressivamente a stabilizzarsi, grazie anche alle correnti superficiali prodotte dal vento che delineano in maniera precisa le acque tiepide e meno dense in superficie da quelle più fredde di profondità. Lo strato termoclino è dunque ben delimitato e si manifesta generalmente tra i 15 e i 40 metri di profondità. I primi metri sotto la superficie, lo strato d’acqua sopra il termoclino, sono caratterizzati da temperature superiori a 18°C e da buone condizioni d’ossigenazione. Lo strato sottostante il termoclino ha una temperatura che varia molto lentamente ed è caratterizzato , nei mesi estivi, da scarsa ossigenazione poiché rimane isolato dall’atmosfera per mezzo del termoclino stesso.

Con l’approssimarsi dell’autunno la temperatura dell’aria scende progressivamente complici i venti di superficie associati alle perturbazioni che giungono dall’Oceano Atlantico  che raffreddano anche gli strati superficiali dell’acqua facendo lentamente scomparire lo strato termoclino.

Paolo Andrea Gemelli

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