Coralli e Gorgonie: animali coloniali

Trasformano i fondali marini in variopinti giardini sommersi ma hanno solamente l’aspetto e la delicatezza dei fiori. Queste armoniche comunità di piccoli animali sono uno straordinario bacino di biodiversità

Salve a tutti! I nostri nomi sono Corallo e Gorgonia. Sembriamo fiori ma siamo colorati animali marini appartenenti alla classe degli Antozoi, dal greco “anthos” (fiore) e “zoon” (animale), definiti animali-fiori per la nostra elegante e variopinta forma arborescente.

Viviamo armonicamente riuniti in colonie e siamo formati da numerosi piccoli polipi (invertebrati marini) che collaborano per la sopravvivenza. Siamo dotati di un meccanismo evolutivo che consente la rigenerazione di una colonia anche solo da un suo piccolo frammento, nel quale vivono miriadi di polipi. Possiamo dunque riprodurci in modo asessuato se, a causa di eventi naturali o antropici, veniamo spezzati.

Ma nelle nostre colonie vivono esemplari maschi e femmine ed organismi ermafroditi. Pertanto la nostra riproduzione può essere anche sessuata. In tal caso, se la fecondazione è interna, il gamete maschile viene ricevuto in incubazione da quello femminile e si origina una planula che viene trasportata dalle correnti fin quando si adagia sul fondo, trova un substrato ideale, si trasforma in polipo e dà origine ad una nuova colonia. Se i gameti vengono espulsi dai polipi e riescono ad incontrarsi in mare aperto, la fecondazione è invece esterna e percorre lo stesso ciclo.

I polipi, minuscole creature, riuniti tra loro danno origine allo scheletro che ci protegge, ci sostiene e ci conferisce il nostro caratteristico aspetto perché si dispongono come fiori intorno ad esso. Ogni polipo è unito e collegato alle cavità gastriche degli altri attraverso un reticolo di tubi che consentono lo scambio delle sostanze e le funzioni vitali, esiste una rete sensoriale tra i polipi che genera una reazione collettiva agli eventi, pur rimanendo ciascuno indipendente nello svolgere la propria funzione biologica.

Coralli e Gorgonie sono dotati di un meccanismo evolutivo che consente la rigenerazione di una colonia da un suo piccolo frammento

CORALLI DURI E CORALLI MOLLI

Ci distinguiamo in Coralli (coralli duri), dotati di uno scheletro calcareo robusto composto di corallite e Gorgonie (coralli molli), chiamate anche Coralli del Mediterraneo, formate da uno scheletro flessibile costituito da gorgonina, una proteina elastica.

Ci nutriamo del plancton portato dalle correnti, utilizzando i nostri piccoli tentacoli. La Gorgonia sviluppa le sue ramificazioni come un grande ventaglio reticolato piatto, orientandole perpendicolarmente alla corrente principale allo scopo di intercettare meglio il plancton. Inoltre i suoi polipi sono dotati di otto tentacoli pinnati che quando fuoriescono aumentano la superficie per catturare cibo. Questo meccanismo le conferisce l’aspetto “piumato”. La Gorgonia è inoltre in grado di minimizzare la resistenza alle forze idrodinamiche adattandosi alla variazione di intensità delle correnti e rendendo il suo morbido scheletro più rigido o più flessibile a seconda delle necessità.

Nel mar Mediterraneo siamo presenti in diverse specie e viviamo fissati ai fondali rocciosi o sulle pareti verticali. La Gorgonia tipica dei nostri mari, il Ventaglio scarlatto (Paramuricea clavata) si trova tra i 20 e i 100 metri di profondità, mentre il Corallo rosso (Corallium rubrum), varietà endemica del Mediterraneo, predilige profondità più basse perché non ama la luce. In Sicilia è presente, ad oltre 250 metri di profondità, una rara varietà di Corallo nero (Savalia Lucifica), la cui particolarità e singolarità è data dalla sua bioluminescenza: quando è sottoposto a determinati stimoli si illumina e diventa fluorescente.

Essendo organismi sessili (ancorati al fondale), siamo tutti dipendenti dall’idrodinamismo, pertanto possiamo vivere solo in zone attraversate da correnti d’acqua che trasportino il cibo di cui ci nutriamo.

Coralli e Gorgonie vivono fissati ai fondali rocciosi o sulle pareti verticali

LA VOCE DEL SILENZIO

Svolgiamo un ruolo importante per la biodiversità, non solo perché trasformiamo i fondali in colorati giardini sommersi, ma anche perché al nostro interno altre specie marine trovano un habitat di protezione e crescita. Effettuiamo inoltre una funzione di filtro per la pulizia delle acque, creando un ambiente sano per la crescita di un variegato ecosistema.

Nel mar Mediterraneo le barriere coralline prendono il nome di coralligeno e costituiscono la maggior fonte di biodiversità insieme alle praterie di Posidonia oceanica. Il coralligeno è stato inserito tra gli habitat prioritari che necessitano di tutela integrale. Nonostante la natura ci abbia dotato di un meccanismo di rigenerazione, dovete tener presente che siamo animali a crescita molto lenta.

Siamo minacciati da fattori antropici diretti, quali l’ancoraggio delle imbarcazioni, la pesca poco oculata, la raccolta indiscriminata (vi ricordiamo che dopo la morte perdiamo la colorazione), il pinneggiamento disattento che alza il sedimento e ci soffoca, nonché l’introduzione di inquinanti tra cui l’ossidobenzone contenuto in molte creme solari. E ci colpiscono anche fattori antropiche indiretti perché l’innalzamento della temperatura non solo ci danneggia ma favorisce la formazione di ceppi batterici che diventano una concausa della nostra morte.

Abbiamo quindi bisogno del vostro aiuto e della vostra protezione per non perire e per ricrescere!

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