Coronavirus, ecco le linee guida del MIT per i centri diving e le attività subacquee

Indicazioni per la ripresa delle attività subacquee anche dalla Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica

19 May 2020 | di Gaetano Tappino

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha finalmente fornito le linee guida anche per la gestione dei centri diving e delle attività subacquee sportive-ricreative dopo il lockdown scattato a seguito dell’emergenza Coronavirus.  Altre indicazioni per la ripresa in sicurezza delle attività subacquee professionali sono state pubblicate dal SIMSI, la società italiana di medicina subacquea e iperbarica: un importante lavoro trasmesso a tutti gli organi pubblici competenti e svolto con particolare attenzione alla prevenzione in tutte le fasi dell’attività.

La professionalità e l’esperienza dei conduttori delle barche e dei gommoni diving, che hanno una capienza massima di 12 persone, non sarà limitata alla conduzione e alla conoscenza delle regole dell’immersione ma dovrà ora intervenire anche nella gestione degli spazi a bordo.

In particolare i conduttori dovranno far indossare a tutti la mascherina durante il viaggio, assegnare a ognuno un posto dove posizionare i propri indumenti personali e la mascherina prima dell’immersione, sigillando il tutto in un contenitore che si possa chiudere, e gestire l’ordine di entrata e uscita dall’immersione per dare il tempo ad ogni subacqueo di potersi vestire e svestire a bordo, mantenendo le distanze anche in spazi ristretti.

A questo punto, ogni barca o gommone potrà imbarcare in base alle dimensioni. Rispettando la distanza di un metro, compresa quella dovuta allo skipper, con ogni probabilità si potrà imbarcare poco più del 50% della capienza totale. Sulle barche di questo tipo, infatti, gli spazi sono solitamente molto concentrati e sfruttati al massimo per deporre le zavorre, le pinne, le bombole, le borse o gli appositi contenitori forniti dal centro diving.

Di solito dai gommoni i sub si immergono con un rovesciamento all’indietro, mentre nelle barche, una volta indossata l’attrezzatura, devono recarsi a poppa per saltare in mare. Sarà cura dello skipper dare le indicazioni per far partire i subacquei in successione, iniziando con quelli più vicini alla poppa per non intralciarsi nell’accesso al mare e a coordinare il rientro, facendo salire prima quelli più a prua del battello per evitare la sovrapposizione nella ripresa della postazione.

Seguire tali direttive sarebbe semplice se fossimo su un autobus. In mare, invece, tutto si muove e quindi, oltre a prestare attenzione alla distanza, c’è anche da considerare la necessità di tenersi a punti fissi per mantenere l’equilibrio, punti che tutti possono toccare. Per i subacquei sarà quindi fondamentale rispettare le indicazioni dei centri diving, la cui responsabilità è consentire, anche in queste circostanze, l’esplorazione del magico mondo sommerso.

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3 commenti

  1. giuseppe pisciotta says:

    praticamente impossibile, sto pensando di non aprire 🙁

  2. Francesco says:

    Meno male che almeno sott’acqua,con tutta l’attrezzatura,muta,erogatore,e cappuccio,siamo totalmente immuni dal contagio.Anche per questo motivo…meglio sott’acqua!!!!

  3. Massimo Borghi says:

    SIMSI e non SISMI

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