Tankoa vuole rilevare i Cantieri di Pisa. L’ad Poerio a LN: “A Genova non ci sono spazi per crescere. Così avremo due marchi indipendenti”

L’amministratore delegato di Tankoa, Vincenzo Poerio, spiega a Liguria Nautica perché l’azienda genovese è fortemente interessata a rilevare i Cantieri di Pisa, aumentando gli spazi di produzione

12 January 2021 | di Giuseppe Orrù

A dare la notizia è stato direttamente il sindaco di Pisa, Michele Conti, sui suoi social, confermando di fatto quella che fino a poche ore prima era soltanto un’indiscrezione: Tankoa Yachts rileverà i Cantieri di Pisa, storica azienda creata nel 1945 da Gino Bini e Antonio Sostegni.

Da tempo i Cantieri di Pisa stanno attraversando un periodo di profonda crisi, tanto che l’interesse da parte di Tankoa, che a questo punto pare essere qualcosa di ben più concreto, è stato accolto dal primo cittadino di Pisa come un’ottima notizia.

L’ing. Vincenzo Poerio, rappresentante della Tankoa Yachts – scrive il sindaco su Facebook – ci ha comunicato la volontà della società di rilevare i Cantieri di Pisa, un marchio storico che rappresenta una delle eccellenze della nautica pisana e nazionale. L’operazione di questo importante gruppo imprenditoriale prefigura una rinascita dei Cantieri di Pisa e conferma le aspirazioni della città a diventare sempre più un polo strategico per la grande nautica”.

“Il mio pensiero – sottolinea Conti – va ai lavoratori e alle loro famiglie che in questi anni hanno lottato per la salvaguardia dei posti di lavoro e che oggi possono intravedere un futuro sereno“. Per i 22 lavoratori dipendenti del cantiere (oltre all’indotto), infatti, è una vera e propria svolta in ambito lavorativo, mentre per il cantiere di Sestri Ponente è l’occasione per crescere e ampliarsi, come spiega l’amministratore delegato Vincenzo Poerio in questa intervista rilasciata a Liguria Nautica.

LN – Ingegner Poerio, come siete arrivati alla decisione di rilevare i Cantieri di Pisa?

VP – Tankoa è a Genova ormai da quasi 14 anni e siamo incastrati tra lo stabilimento Fincantieri e alcuni cantieri di riparazione di yacht. La possibilità di espansione produttiva per noi è abbastanza limitata. Abbiamo solo due postazioni dove possiamo costruire barche fino a 70-75 metri, però purtroppo non riusciamo a crescere ulteriormente. Invece noi abbiamo necessità di crescere“.

Essendo in una zona in cui non ci sono altre possibilità  mi sono messo alla ricerca in Toscana di soluzioni per far espandere Tankoa. Sono andato a visitare i Cantieri di Pisa e ho capito che questa acquisizione avrebbe potuto far crescere Tankoa con la realizzazione di un capannone e due nuove postazioni dove costruire barche. In più avremmo rilevato uno storico marchio, da 75 anni sul mercato, che ci avrebbe permesso di creare un prodotto con un marchio diverso e quindi avviare un’attività nuova.

Quindi da un lato i Cantieri di Pisa con barche fra i 30 e i 45 metri e dall’altro Tankoa con barche dai 45 metri in su. Ovviamente Genova resterà, continueremo a produrre qui, ma purtroppo dovremo andare in Toscana a produrre altre barche, perché lo spazio limitato non ci permette di crescere a Genova.

Ovviamente non c’è niente contro Genova, ma è una scelta strategica dell’azienda. A Genova la nautica non ha avuto uno sviluppo di nuove costruzioni, mentre lo ha avuto molto dal punto di vista del refit, quindi la scelta è caduta sulla Toscana che, con il triangolo La Spezia, Pisa, Livorno e Viareggio al centro, rappresenta il polo principale della nautica italiana, anche dal punto di vista delle forniture.

LN – Come cambierà la produzione? I modelli dei Cantieri di Pisa si adatteranno a Tankoa o saranno due linee di produzione indipendenti?

VP – Saranno due marchi separati e distinti sul mercato, con due linee di produzione indipendenti: una da 30 a 45 metri e l’altra superiore ai 45 metri. Le barche più grosse cercheremo di farle a Genova.

Il cantiere Tankoa di Genova Sestri Ponente

LNQual è il target di armatori e potenziali nuovi clienti che pensate di poter attirare grazie a questa operazione?

VP – Allargando la gamma di prodotto, aumenta anche il range dei clienti. Non tutti comprano una barca da 50 metri in su. Molti comprano barche tra i 30 e i 50 metri e noi ci andremo a inserire sul mercato con un prodotto innovativo, che si aggancia al passato glorioso dei Cantieri di Pisa. Ma teniamo conto che Tankoa continuerà sempre a costruire barche, per portare avanti questo marchio, in parallelo a quello dei Cantieri di Pisa.

LN – Quale sarà l’impronta che darete ai Cantieri di Pisa?

VP – Sarà un cantiere che farà barche sempre in metallo, anche un po’ più veloci, che possano andare bene a basse velocità, così come ad alte velocità. Ovviamente con modelli fortemente innovativi. Ora dovremo iniziare una gara tra diversi progettisti per cominciare a mettere insieme un po’ di idee sui nuovi modelli. Il cantiere diventerà operativo verso gli inizi di giugno.

LN – Qual è la situazione occupazionale e di strutture che troverete e come pensate di migliorarla?

VP – Attualmente ci sono 22 dipendenti che assimileremo e faremo lavorare. Gradualmente li richiameremo dalla cassa integrazione, man mano che assimileremo lavoro e nuove attività. Qualcosa va fatto in termini di refit, un lifting. Sarà inoltre costruito un nuovo capannone, soprattutto nell’area dedicata a Tankoa, dove ci vogliono altezze superiori a quelle attuali. Metà capannone sarà dedicata a Tankoa e l’altra metà ai Cantieri di Pisa.

LN – Come avverrà la transazione?

VP – Ora facciamo la due diligence (l’attività di investigazione e di approfondimento per valutare la convenienza di un affare e identificarne i rischi e i problemi connessi, ndr) e poi cominciamo a lavorarci, fino a che non arriviamo a verificare che tutto va bene e possiamo partire. Al momento non parliamo di cifre ma posso dire che sicuramente saranno sostanziose.

 

Giuseppe Orrù

Foto Vincenzo Poerio – Claudio Colombo

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