SPECIALE NAUTICO – In visita al villaggio olimpico della FIV

La FIV punta molto sui giovani verso Rio 2016, ma grande attenzione viene dedicata anche al Kite, la Tartaglini e la Linares ci stanno pensando

11 October 2012 | di Redazione Daily Nautica

La Federazione Italiana Vela, smaltita la delusione olimpica, ha puntato molto sull’edizione 2012 del Salone Nautico, soprattutto per quanto riguarda la promozione giovanile. Oltre alla solita zona prove, dove i futuri velisti possono provare i 555, è stato allestito un mini villaggio olimpico con le barche degli atleti azzurri che sono andati a Weymouth. Grande divertimento anche in vasca, dove i piccoli velisti possono provare gli optimist animati dai ventilatori.

 

 

 

 

Molta attenzione all’interno del villaggio è stata dedicata al Kite surf, futura disciplina olimpica, dove molto si sta lavorando per capire quale sia la formula di regate migliori da portare a Rio. Per l’Italia del Kite si sta cercando di individuare gli atleti che possone essere interessati a cambiare disciplina e a puntare sulla tavola acrobatica. Abbiamo parlato con l’istruttrice federale presente al Salone, che ha conquistato le simpatie dei bambini facendogli provare l’imbracatura da Kite,  per fare un punto della situazione. Come ci ha spiegato, qualsiasi atleta che provenga da un’altra classe olimpica ha la preparazione tattica e la giusta confidenza con l’acqua per intraprendere con successo la strada del kite. Dalle voci che arrivano pare che Laura Linares e Flavia Tartaglini ci stiano pensando seriamente: passata la delusione per l’esclusione del windsurf da Rio 2016 le due atlete di punta azzurre si sono già allenate sulle nuove tavole e le sensazioni sono state positive.

 

Inevitabilmente la vela italiana sta vivendo questo momento di transizione con grande apprensione: il quadriennio olimpico che è appena iniziato si prevede ricco di incognite in vista di Rio, con la vecchia guardia che lascia spazio e tanti giovani di belle speranze attesi da esami severi a livello internazionale. Sicuramente la FIV con il progetto “Rio 2016” sta facendo un grande lavoro e i risultati a livello giovanile sono arrivati, ma il gap da colmare per essere competitivi con il livello delle regate olimpiche viste a Weymouth, in questo momento appare davvero enorme. Quattro anni non sono molti ma possono bastare per preparare una buona squadra: l’Italia sogna una medaglia dopo le imprese di Sensini e Devoti, è un sogno fattibile? Ai giovani la risposta.

 

Mauro Giuffrè

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