Maurizio Vettorato: “Il mio 2017? Estremo, come al solito”

Navigatore oceanico, alpinista, esploratore e spirito libero, Maurizio Vettorato racconta i suoi progetti per la stagione 2017 tra regate d'altura e tentativi di record originali. Sempre con un occhio all'ecologia, alla preparazione tecnica e alla voglia di vivere appieno la sua voglia di avventura.

3 February 2017 | di Redazione Daily Nautica

La vela è una disciplina che offre molte espressioni e permette di praticarla con gli approcci più diversi. Certo è che negli ultimi anni, complice anche il successo di certe regate oceaniche intorno al mondo particolarmente impegnative, la vela estrema è quella che evoca le suggestioni più affascinanti che fanno presa sul pubblico. In Italia uno degli interpreti più longevi e autentici della vela estrema è Maurizio Vettorato, navigatore oceanico, regatante, ma anche uno sportivo multiforme, un vero appassionato di outdoor, esploratore, alpinista e scalatore, insomma un avventuriero che nel suo curriculum vanta partecipazioni a gare, record e spedizioni in tutto il mondo.

Per il 2017 Maurizio ha in programma un fitto calendario di iniziative, partecipazioni a regate nella Classe 950 e progetti originali, a partire da una spedizione chiamata Total Green Expedition che unisce la vela ad altre discipline outdoor. Lo abbiamo intervistato per saperne qualcosa in più.

– Maurizio, puoi raccontarci in cosa consiste la Total Green Expedition?

Si tratta di una sfida che consiste in una sorta di triathlon, con protagoniste tre discipline: vela, e-bike e scialpinismo. Affronterò questa sfida com Omar Oprandi, un supercampione indiscusso dello scialpinismo, e partiremo da Cecina (Toscana) in barca con tutto l’equipaggiamento a bordo, vale a dire e-biche e sci. Direzione Bastia, in Corsica, per circa 60 miglia di navigazione. Qui, una volta arrivati e ormeggiata la barca, con la e-bike carica di sci, scarponi e zaino (rigorosamente con piccozza, ramponi e corda) saliremo verso il Monte Cinto, la montagna più alta dell’isola). Ad attenderci circa 80 km di asfalto fino alla neve che dovrebbe essere circa a 1.500 metri di altezza. Poi indossati gli sci percorreremo gli ultimi 1.500 metri di dislivello e date le condizioni climatiche prevediamo di dover usare anche piccozza e ramponi verso la cima. Chiaramente faremo anche il percorso inverso e fermeremo il cronometro all’entrata del porto di Cecina dove sarà attivato alla partenza. Tutto questo in completa autonomia, ossia senza aiuti esterni e cercando di fare un tempo di riferimento inferiore alle 48 ore totali.

– Perché la dicitura “Total Green” nel nome di questa sfida?

Abbiamo scelto di fare questo tipo di impresa impiegando questi mezzi per sensibilizzare l’utilizzo di energia pulita, rinnovabile e silenziosa. Poi per noi rappresenta una sorta di riassunto di una vita spesa ad allenarci e praticare sport all’aria aperta, mettendo in pratica anni di esperienze che ci hanno coinvolto non solo fisicamente ma che con un grande pregio hanno contribuito alla formazione del carattere come persone. Entrambi faremo un percorso mai fatto sia in bici che con gli sci, non conosciamo le strade e la montagna e ci metteremo alla prova anche sotto quest’aspetto, cioè l’incognita. Sapersela cavare in ogni situazione e per di più cercando di accorciare i tempi è uno stimolo maggiore tanto più che giochiamo in un terreno a noi famigliare.

– Come hai conosciuto Omar e perché l’idea di aprire la strada a un nuovo record?

Con Omar ci siamo conosciuti per scrivere un manuale sullo scialpinismo e subito ci siamo accorti di avere le stesse idee riguardo lo sport e lo sviluppo dello sport con concatenamenti di varie discipline anche magari molto diverse tra loro. Pensiamo che nei confronti dei record ci sia un pò di astio ingiustificato, in fondo sono sempre gare ma disputate a distanza di tempo e con innovazione di materiali, pianificazione e teoria di allenamento. Per noi i record sono il seguito di una carriera sportiva classica, cioè in cui abbiamo preso parte a competizioni già definite con regolamenti e imposizioni sia di genere organizzativo che di sicurezza. Pensando a un record da battere o una nuova tratta da proporre, bisogna avere poi l’esperienza di organizzarla e predisporre il tutto avvalendosi dell’esperienza acquisita nelle esperienze precedenti. Un bellissimo confronto per lo sviluppo a parere mio.

– Una prova umana ma anche un test sui materiali. Vi state allenando?

Abbiamo pensato quindi di unire gli sport che abbiamo praticato maggiormente e che siano in simbiosi con la natura, all’aperto e senza inquinamento sia materiale che acustico. Siamo persone genuine che rispettano il progetto impegnandosi a fondo per riuscire al meglio, infatti ci stiamo allenando tanto per arrivare alla partenza pronti. Le aziende che ci appoggiano con i materiali ci seguono e sono molto accorte nel raccogliere i piccoli suggerimenti per modificare e migliorare ulteriormente i prodotti che già sono tra i migliori al mondo, riconoscendo la nostra esperienza e la nostra professionalità.

– Nel calendario della stagione avete anche la partecipazione al Circuito della Classe 950. È così?

Sì, le regate in Mediterraneo che riguardano la classe 950 sono quattro: Roma x 2, 151 Miglia, Giraglia e la Palermo-Montecarlo. Abbiamo deciso di partecipare a queste competizioni per preparare e conoscere bene la nostra barca, promuovere la classe e cercare nuove aziende che siano interessate ad apparire attraverso la nostra attività. Oltre al Circuito parteciperemo alle regate del Velafestival per il Giornale della Vela, per dare un pò di visibilità alla barca. Poi stiamo valutando anche Barcolana e Middle Sea Race, ma dipende dagli sponsor.

– Con la Madeira 950 Race tornate invece alla grande altura? Come è nata l’idea di inaugurare questa competizione e qual’è il percorso?

Sì, questa competizione è stata pensata per il 2018 e si disputa tutti gli anni pari, ogni 2 anni per aumentare le partecipazioni visto che negli anni dispari si corre la Transat 650. Abbiamo pensato di dare un seguito ai “ministi” che vogliono continuare l’attività in oceano. Inoltre sarà la prima regata oceanica che parte dall’Italia sul percorso Genova-Madeira-Civitavecchia. Partendo da Genova (YCI ) e passando a Nord delle Baleari si arriva a Madeira e dopo uno stop di 5 giorni si riparte passando a Nord delle Baleari, quindi attraverso le Bocche di Bonifacio si atterra a Civitavecchia (Riva di Traiano). La regata sarà x 2 con la possibilità di cambiare un membro dell’equipaggio (un solo cambio).

– La Classe 950 sembra in piena evoluzione…

Queste barche secondo me sono un giusto compromesso tra misura, prestazione, sensazioni e costi. Credo sia la barca del futuro per quanto riguarda questa tipologia di regate, sicurissima e divertente, tecnica e maneggevole. Abbiamo incluso nel regolamento tutte le dotazioni necessarie a una lunga navigazione d’altura, ma anche cercato di contenere i costi di produzione. Ci sono già nuovi progetti in atto in prospettiva di questa regata e altri ne arriveranno, la regata così pensata avrà costi sostenibili perché parte e arriva, non necessita di ritorno in container o trasferimenti spesso costosi per gli armatori. Con la nostra barca tra l’altro faremo dei corsi, stage, allenamenti, team building, mettiamo a disposizione un mezzo di ultima generazione per promuovere questa attività meravigliosa che è la vela, svelando segreti e trucchi per la vela oceanica che in Italia è ancora poco conosciuta.

Insomma tante idee ed entusiasmo nell’affrontare questa nuova stagione 2017 per Maurizio Vettorato. Sempre a tutta, sempre all’avventura, come piace a lui. Info: <www.mauriziovettorato.it>.

David Ingiosi

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