Grillo: "Tassa barca sulla detenzione reale più che sul possesso"

Il senatore Luigi Grillo spiega i "perché" degli emendamenti alla tassa barca ideata da Monti. Una norma anti-furbetti

2 March 2012 | di Redazione Daily Nautica

Non una tassa sul possesso, ma una tassa sulla reale detenzione del mezzo. Lo spiega Luigi Grillo, presidente della commissione Trasporti del Senato, uno dei pochi (a prescindere dal colore politico) che di nautica ci capisce qualcosa: con la nuova norma l’imposta sarebbe dovuta anche da parte dei “furbetti”, coloro che aggirano le tassa immatricolando la barca in uno stato straniero. Così Grillo all’Ansa: «La tassa di stazionamento prevista dal decreto Salva Italia era strutturata come una tassa di soggiorno, il cittadino italiano poteva quindi legittimamente sottrarvisi spostando l’unità da diporto all’estero, quello straniero era invece costretto a pagarla se intende sostare nelle nostre acque».

 

Ma, grazie ai nuovi emendamenti, «se immatricolo la barca a Londra ma poi la uso io che sono un cittadino fiscalmente domiciliato in Italia, sono tenuto a pagarla. In pratica allineando la norma a quanto previsto dal decreto Salva Italia per le case detenute all’estero».

 

Grillo giustifica anche la scelta di abbassare notevolmente le aliquote: «Quando fu fatto il decreto Salva Italia si pensava che le barche piccole fossero una maggioranza molto larga, mentre in realtà il numero di quelle grandi è superiore alle aspettative. Gli introiti che arriveranno da queste sarà maggiore e quindi abbiamo potuto alleggerire le aliquote in base al principio del “pagare tutti per pagare di meno”. Il gettito è oltretutto accresciuto considerevolmente, oltre a essere certo e facilmente esigibile, contrariamente a quanto avviene con la norma vigente».

 

Adesso vedremo cosa si inventeranno i furbetti per evitare anche questa gabella.

 

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4 commenti

  1. Andrea says:

    Vorrei ricordare a tutti che il Sen.Grillo che pontifica e stigmatizza le modifiche gli emendamenti che grazie al suo intervento sono stati approvati in materia di tassa di stazionamento ecc ecc l’anno scorso è stato condannato in primo grado per reati connessi ai torbidi affari dei furbetti del quartierino.
    Mi chiedo come questo possa accadere e mi chiedo anche come il settore della nautica che vale comunque qualche mld di euro possa avere interlocutori del genere che s’interfacciano con il governo presieduto da Monti (gente seria).
    Beh certo se è l’unico che di nautica ci capisce qualcosa…….

    http://www.adgnews24.com/2011/05/29/antonveneta-fazio-consorte-grillo-e-fiorani-condannati/

  2. Loredana says:

    Spero proprio che le “furbate” non comportino la caccia alle streghe che in passato ha danneggiato il settore del noleggio nautico in Italia. Non si può pensare che armatori, loro ospiti o noleggiatori italiani siano oggetto di fermo barca per ispezioni per il solo fatto di essere italiani o verificare la riconduvibilità ad italiani. Chi deve pagare paghi e viva sereno … aiutando il settore a normslizzarsi.

  3. Giti says:

    buongiorno,
    forse il bravo Grillo non sa che i furbetti non si faranno certo sorprendere da queste leggi da 4 soldi.
    come già visto, sono belle che andati altrove. il guaio è che sono andati anche quelli che pagavano. complimenti!!!!!!!!!!!!!!

  4. Silvano Ambrosini says:

    Semplicissimo,
    creo una offshore in Delaware, che non e’ neppure blacklisted perche’ e’ Stati Uniti d’America, la ordino su internet senza alzarmi dalla scrivania, l’operazione mi costa meno di 700 dollari il primo anno e la meta’ circa per i successivi, gli intesto la barca e me la tengo fuori dall’Italia.
    Andro’ in Costa azzurra o in Corsica battendo bandiera americana anziche’ in liguria o sardegna battendo bandiera italiana. Tanti saluti anche al RINA
    Piu’ semplice di cosi’….

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