SPECIALE MANUTENZIONE – Il rimessaggio di uno scafo in legno
Avete la fortuna di possedere una barca in legno? Ecco a cosa dovrete prestare attenzione in fase di rimessaggio
Avete la fortuna di possedere una barca in legno? Ecco a cosa dovrete prestare attenzione in fase di rimessaggio

Osmosi? Non è un vostro problema – Un vantaggio degli scafi in legno è quello di essere pressoché immuni dai danni causati dall’osmosi, nonostante il legno assorba facilmente l’umidità (non a caso il Lloyd’s Register richiede per il legno un tasso di umidità relativa eguale o inferiore al 12%, il RINA eguale o inferiore al 15%.; per la vetroresina, il tasso deve tendere a zero), per cui potrete concentrare l’attenzione su altri aspetti.
Occhio all’issata in secco – Di contro, la struttura della carena è delicata per cui, quando tirerete la barca in secco, cercate di essere presenti durante le operazioni per assicurarvi che le cinghie siano ben dimensionate e regolate in modo da non “strozzare” troppo lo scafo (e danneggiarlo irreparabilmente). Anche l’attaccatura degli imbraghi va controllata attentamente, e distribuita regolamente lungo la chiglia. Pensate alla struttura di uno scafo in legno come a una colonna vertebrale con le sue costole: se i punti di pressione sono troppo distanti tra loro, oppure troppo concentrati, si rischiano deformazioni.
Le prese a mare – Le aree da passare in rassegna minuziosamente, una volta che la barca è su, sono quelle in cui sono alloggiate le prese a mare, le teste passascafo a base (le cosiddette “ciabatte”) per l’asse del motore, i cavalletti e i flap: in questi punti il metallo (solitamente acciaio, bronzo e alluminio) viene a contatto con il legno e, se non è collegato bene attraverso fili di rame agli anodi sacrificali di zinco, si corrode a causa delle correnti galvaniche. L’ossido di corrosione va a compromettere irrimediabilmente il legno. Qualora individuaste dei segnali di corrosione galvanica nelle prese a mare potrete smontarle e pulirle se il danno non è ancora troppo esteso, altrimenti è necessario sostituirle. In ogni caso dovrete controllare sia lo stato degli zinchi di scarico che i fili di rame di collegamento delle masse alla ricerca del punto in cui si sia andata a creare l’interruzione. Si tratta di un lavoro che potrete effettuare da soli se vi ritenete sufficientemente pratici.
E.R.
Argomenti: barche a motore, Cantieri Navali, Daily Nautica, Manutenzione barca
